Image
Image

Manzoni non si distrugge

Image

Redazione GDA

Leggi i suoi articoli

Leggo con disappunto su «Il Giornale dell'Arte» di marzo (p. 10) notizie false, diffamatorie e imprecise che mi riguardano e ledono pesantemente la mia persona. Su un articolo dal titolo «Manzoni da distruggere» si legge che 39 opere di Piero Manzoni in mio possesso sono false e da distruggere. Questo corrisponde al falso. Spiego perché:
- Se è vero che esiste una sentenza civile del Tribunale di Milano che ha disposto la distruzione delle opere è altrettanto vero che ho fatto ricorso in Appello e nell'articolo non c'è traccia del seguito giudiziario (ogni imputato non è colpevole fino a quando non si arriva al terzo grado di giudizio), mentre l'articolo fa intendere, come d'altronde avete evidenziato nel titolo, che le opere saranno presto distrutte. Il vostro giornalista non ha sentito le due «campane» come è giusto fare e si è affidato solo a una parte. Ripercorrendo le tappe «dell'annosa diatriba con l'Archivio Opera Piero Manzoni» ha omesso che esiste una perizia tecnica della dottoressa, Alessandra Lucia Coruzzi, perito certificato esperto d'arte nominato dal Tribunale di Milano e non da me, che considera 27 delle 39 opere «assolutamente autentiche», perizia che viene da un'attenta analisi chimica, fisica ed elettronica effettuata con le più sofisticate strutture e metodologie, e definisce «incerte» le restanti 12 opere. Attenzione, incerte e non false.

- Nell'articolo si legge inoltre che il sottoscritto avrebbe intentato un'azione penale contro gli eredi, nella persona di Elena Manzoni di Chiosca, dopo che solo 6 delle sue opere erano state giudicate autentiche dal curatore del catalogo generale di Piero Manzoni, Germano Celant. Anche questo è assolutamente falso. Intanto perché la querela di «appropriazione indebita» nei confronti della signora Manzoni è stata depositata perché, nonostante fossero passati più di tre anni dalla consegna delle opere da esaminare, l'Archivio si è rifiutato (non rispondendo alle varie raccomandate con ricevuta di ritorno attraverso le quali chiedevo la restituzione delle opere in mio possesso) di consegnarmele, come invece prevede la prassi che, come Lei sa, ha un tempo massimo di circa due-tre mesi e non tre anni per la restituzione.
- Quanto alle opere su citate, c'è da ricordare, che nel presunto «catalogo generale», le opere di Piero Manzoni in mio possesso ritenute «non autentiche» dall'Archivio erano solo 2 e non 39. Le stesse opere che la famiglia aveva ritenuto autentiche, e che oggi sono invece false per un Tribunale. Da un giornale così serio e autorevole mi sarei aspettato il bisogno di sentire la controparte.

Redazione GDA, 31 gennaio 2018 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte

Le due importanti città-stato etrusche sono gemellate idealmente da ieri

La nuova mostra dell’artista canadese negli spazi di Basement Roma trasforma lo spettatore in un «personaggio giocante» di un videogame

Quattromila iscritti nei primi due anni sono il segno del successo legato al binomio cultura e inclusione sociale, in un Paese dove c’è bisogno di sostenere la fotografia

Manzoni non si distrugge | Redazione GDA

Manzoni non si distrugge | Redazione GDA