Cristina Valota
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Dal 22 gennaio al 23 aprile la Boccanera Gallery di Trento presenta la collettiva «(Re)construction of the Presence. Young Czech Art», dedicata a sette giovani artisti della Repubblica Ceca. Tra loro anche Filip Dvorák, che spazia dalla pittura al 3d (nella foto, la videoperformance «cdf21122012», 2013)
«Untitled (Project fort Etchigo-Tsumari)» è la gigantesca installazione che Paola Pivi ha pensato per il cortile di Palazzo Strozzi, dove è visibile fino al 28 febbraio. L’opera, resa possibile grazie al supporto della Banca Cr di Firenze e alla collaborazione della galleria Massimo De Carlo, mescola il significato metaforico («la scala come simbolo di ascesa spirituale») e ludico, alterando la percezione della realtà, com’è tipico nell’arte della Pivi
Il rapporto madre-figlio è spesso conflittuale, come ci ricorda l’opera di Aldo Gianotti «An angle of 180 degrees is a straight line or half a circle» (2007), esposta fino al 21 febbraio nella mostra «Madre dell’anno. Immagini della maternità dal 1900 a oggi»
Famosa come la «violoncellista in topless» per la scandalosa performance che nel 1967 le costò un’accusa di oscenità, Charlotte Moorman (1933-91), che fu stretta collaboratrice di Nam June Paik, è la protagonista della retrospettiva che la Northwestern University Evanston nell’Illinois le dedica dal 16 gennaio al 17 luglio (nella foto, durante la performance di Paik «TV Cello wearing TV Glasses» a New York nel 1971)
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