Redazione GDA
Leggi i suoi articoliLe sirene, dal tempo antico, continuano a cantare e incantare, proseguono la loro opera di seduzione. Metà donne, metà bestie, ereditano i tratti di animali del mare, come i dugonghi e i lamantini, ma si metamorfosano in uccelli, che corrono implacabili intorno a Ulisse legato al palo della nave, o che diventano creature profetiche, come il sirin russo, da cui il giovane Vladimir Nabokov trasse lo pseudonimo.
Agnese Grieco indaga in molte direzioni il mito dall’antichità, lo esamina in tutte le sue possibili risonanze, giocando tra canone e pop, alla scoperta di immagini talvolta poco frequentate. Gli sguardi attoniti di Madeleine Ozeray e Audrey Hepburn, interpreti dell’Ondina di Jean Giraudoux, giocano con le attrazioni fatali delle opime creature ideate da Arnold Böcklin, in agguato sui mari. La partita, insomma, è tra le creature dell’abisso e le sorridenti signorine che ci sorridono nella infinita iconografia degli alberghi marini, dei bagni schiuma, insomma di tutte le benefiche presenze che il mondo equoreo fa balenare alla immaginazione. Il libro è accompagnato da una ricca iconografia, che permette di ricostruire la dinamica esistenza di un mito che ha spesso cambiato di fattezze e di senso nell’immaginario nel corso dei secoli.
Atlante delle sirene. Viaggio sentimentale tra le creature che ci incantano da millenni, di Agnese Grieco, pp. 344, Il Saggiatore, Milano 2017, € 28,00
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