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Bob a sorpresa

Dal 7 aprile al 5 settembre l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden apre la prima rassegna americana di Robert Irwin negli ultimi quarant’anni. La mostra comprende 30 quadri e oggetti realizzati tra il 1958 e il 1970, raramente visti fuori dalla California e meno conosciuti rispetto alle sue installazioni.

«Robert Irwin è stato senza dubbio riconosciuto come uno degli artisti americani più influenti», afferma la curatrice della mostra Evelyn Hankins, a proposito delle oltre 50 opere site specific installate dall’artista in tutto il mondo in luoghi come il Getty Center di Los Angeles e il Dia: Beacon. «È interessante che sia partito dedicandosi in modo molto serio alla pittura».

I primi quadri in mostra sono ispirati all’Espressionismo astratto, ma invece di prediligere il grande formato come Mark Rothko, Irwin preferì opere di piccole dimensioni. «Invece di un rapporto statico con l’opera, qui si instaura con essa una relazione più dinamica e intima», afferma la Hankins.

In questa mostra alcuni dipinti sono esposti in vetrine su piedistalli per sottolineare il loro rapporto non tradizionale con la parete. La mostra passa poi agli anni Sessanta, quando Irwin scelse dimensioni più grandi, prediligendo opere come i dischi in alluminio e acrilico.

Nel loro insieme gli oggetti offrono un background per l’opera che l’artista ha iniziato a costruire nel museo a marzo. L’installazione, composta da più di 30 metri lineari di stoffa, «riquadrerà il cerchio» dell’architettura circolare dell’edificio, aggiunge Hankins. «Bob ci ha già fatto vedere l’edificio in modo diverso», spiega parlando del processo di installazione. «Il bello del suo lavoro, conclude Haskins, è che non sai davvero che aspetto avrà finché non è ultimato».

Pac Pobric, 04 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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