L’Austria investe 115 milioni nella conservazione

La Burghauptmannschaft si dedica alla manutenzione di tutti gli edifici di carattere culturale o artistico presenti sul territorio nazionale

Vista della Burghauptmannschaft Österreich
Flavia Foradini |  | Vienna

Le origini della Burghauptmannschaft austriaca affondano le proprie radici nel Medioevo e a partire dal XVI secolo l’ufficio cominciò a occuparsi prevalentemente e a tutto campo del Palazzo Imperiale di Vienna. Col tempo l’ente prese ad amministrare anche altre dimore asburgiche e nel XVIII secolo, sotto il regno di Maria Teresa, assunse anche la funzione di ispettorato generale. Oggi, con la denominazione più estesa Burghauptmannschaft Österreich e con 17 dipartimenti, si dedica all’amministrazione e alla conservazione di tutti gli edifici di carattere culturale o artistico presenti sul territorio nazionale, anche se il 75% dei 400 complessi architettonici in capo all’ente sono a Vienna.

I finanziamenti pubblici attraverso il Ministero per la Digitalizzazione e lo Sviluppo Economico, da cui dipende, fanno sì che continuativamente la Burghauptmannschaft porti avanti lavori di manutenzione e restauro là dove le squadre tecniche rilevino la necessità di interventi. Per il 2021 sono stati stanziati 27 milioni di euro per la modernizzazione e l’aggiornamento dei sistemi di sicurezza di edifici ad accesso pubblico e ulteriori 20 milioni in operazioni vere e proprie di restauro.

Per il 2022 il finanziamento verrà innalzato a 68 milioni: «Tutte le attività sono finalizzate non solo alla conservazione del patrimonio storico artistico, ma anche al potenziamento della cultura in quanto fattore economico, per esempio per gli edifici di interesse turistico, spiega il ministro dell’economia Margarete Schramböck. Inoltre con i nostri interventi garantiamo posti di lavoro, perché assai spesso gli incarichi di risanamento vengono affidati a imprese di piccole e medie dimensioni. In tempi di Coronavirus riteniamo fondamentale investire e così facendo stiamo contribuendo a dare nuovo smalto all’Austria per il post Covid-19».

Nell’anno in corso i lavori di restauro stanno interessando il Palazzo Imperiale in centro a Vienna e la vicina Cancelleria di Stato, ma anche il Kunsthistorisches Museum, il Museo di Storia Naturale, il Museo della Tecnica e il Belvedere, lo zoo di Schönbrunn e l’antico stabilimento balneare Alte Donau, amatissimo dai viennesi e affacciato su un ramo del Danubio creato durante i lavori di regolazione delle acque alla fine dell’Ottocento. Ulteriori interventi riguardano fra l’altro il Castello di Orth in Bassa Austria, il campo di concentramento di Mauthausen e il Castello di Ambras in Tirolo.

© Riproduzione riservata Esercitazione con cani antiesplosivo nei sotterranei della Hofburg di Vienna Il Musikpavillon a Innsbruck dopo il restauro
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