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Attilio Meoli, Amministratore delegato di Art-Rite

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Attilio Meoli, Amministratore delegato di Art-Rite

L’AD di Art-Rite, Attilio Meoli, racconta la casa d’aste

A più di un anno dall’acquisizione di Art-Rite da parte di Kruso Kapital, l’AD Attilio Meoli ci racconta il presente e i progetti futuri

Antonio Mirabelli

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A novembre 2022 Kruso Kapital S.p.A., parte del Gruppo Banca Sistema, acquisiva la casa d’aste Art-Rite, chiudendo una operazione che rendeva Art-Rite la prima casa d’aste italiana di proprietà di un istituto bancario. A più di un anno da quel punto di svolta, Attilio Meoli, Amministratore Delegato di Art-Rite, ci racconta cosa è cambiato e come si è evoluta la casa d’aste che dirige.

È trascorso un anno da quando Kruso Kapital S.p.A. ha acquisito Art-Rite. Cosa è cambiato e quali bilanci ci porta?
Direi che è cambiato molto. Abbiamo avuto un aumento di fatturato del 125%, passando da 1 milione e 920.000 euro del 2022 a circa 4 milioni e 340.000 euro del 2023, dunque direi un bilancio più che positivo e auspichiamo di mantenere questo trend di crescita anche nel 2024.

Quale segmento di vendita ha riscontrato maggiore successo nel 2023?
Il dipartimento di arte moderna e contemporanea ha visto i risultati più significativi, questo grazie anche a una segmentazione strategica del comparto. Abbiamo pensato, infatti, di creare un’offerta interessante per vendite sotto i 3mila euro che si chiama U-3, Under 3k euro. In questo modo proponiamo opere su carta, grafica e multipli d’artista, in modo da arrivare a una platea di collezionisti più ampia possibile e puntare ad una democratizzazione del mercato dell’arte. Se abbiamo optato di operare sotto la soglia dei 3mila euro è perché sotto tale cifra non si paga il diritto di seguito, abbattendo ulteriormente i costi per il compratore. Naturalmente se un’opera in asta dovesse superare la suddetta soglia, tale diritto verrà pagato regolarmente. Altro format è 4-U new, dedicato all’arte degli ultimi trent’anni, nazionale ed internazionale. I risultati straordinari ottenuti da questo segmento ci spingono a potenziarlo anche nel prossimo futuro.

Il 22 febbraio ci sarà la prima asta del nuovo dipartimento di filatelia. Da cosa nasce l’idea di aprire un comparto dedicato alla vendita di tali oggetti?
Noi puntiamo alla diversificazione dei nostri servizi in modo che possano intercettare i gusti di tutti i tipi di collezionisti, per questo, visto l’interesse sempre più vivo rivolto alla filatelia, abbiamo pensato di aprire un segmento dedicato a tale area di mercato. L’asta del 22 febbraio prossimo vedrà agli incanti una prestigiosissima collezione e ci aspettiamo una partecipazione nutrita da parte degli amanti del genere.

Su quali altri segmenti auspicate di puntare in futuro?
Stiamo assistendo a una attenzione robusta nei confronti degli oggetti collectibles, luxury and vintage da parte del mercato, ciò ci spinge ad avere come obiettivo anche una potenziale apertura su questo fronte, idee simili ci sono anche sul comparto wine. Al momento sono idee in fase embrionale che devono essere sviluppate, ma l’intenzione è quella di lavorare sempre su più punti e offrire una gamma di servizi più ampia possibile.

Oltre ai servizi fino ad ora descritti, c’è una novità: l’Art-Kredit. Può spiegare come funziona questo tipo di finanziamento?
L’Art-Kredit è un servizio di art lending che viene erogato dalla nostra controllante Kruso Kapital. In sostanza, le opere d’arte sottoposte dai clienti vengono costituite in pegno al fine di sbloccare finanziamenti fino ad un massimo del 30% del valore dell’opera. Il lavoro di Art-Rite agisce nella fase strumentale all’individuazione del valore, infatti Art-Rite prende in esame la documentazione a corredo dell’opera, certificati, autentiche e quanto altro, eseguendo anche una specifica analisi relativa allo stato di conservazione. Alla fine, il perito attribuirà un valore all’opera trasferendolo a Kruso Kapital che, sulla base degli studi effettuati, concederà il finanziamento. È possibile eseguire questa operazione su diverse tipologie di oggetti, salvo che per le auto d’epoca. Su queste, essendo beni mobili registrati, si iscrive ipoteca e non pegno e dunque verrebbero meno i presupposti per l’Art-Kredit.

Come prevede il mercato del 2024, visti gli attuali scenari economici e politici?
Ho una sensazione positiva, nel senso che abbiamo assistito a una stabilizzazione del mercato nel 2023, rispetto al biennio 2022-22, e ritengo che questo andamento, pur se non crescente, permanga anche nel 2024. Inoltre, in Italia conta molto il risparmio accumulato negli anni, di conseguenza, pur non prevedendo una crescita esponenziale, queste forme di risparmio potrebbero essere investite in qualcosa di redditizio come i beni artistici; dunque, acquisti che oltre alla bellezza dell’oggetto comperato potrebbero portare frutti agli investitori nel lungo periodo.

Attilio Meoli, Amministratore delegato di Art-Rite

Antonio Mirabelli, 14 febbraio 2024 | © Riproduzione riservata

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