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Una copertina del 1930 di «Havana. The Magazine of Cuba»

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Una copertina del 1930 di «Havana. The Magazine of Cuba»

L’Avana déco. Arte cultura società

Nel suo ultimo libro, Alessandra Anselmi indaga il radicamento dell’Art Déco a Cuba

Matteo Fochessati

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Tra le tante pubblicazioni dedicate alle manifestazioni internazionali dell’Art Déco, mancava in Italia uno studio specificatamente focalizzato sul déco cubano. Ora il ricco e documentato volume di Alessandra Anselmi, colma egregiamente, grazie anche al corposo corredo fotografico realizzato appositamente da Alfredo Cannatello e Julio Larramendi, questa lacuna.

La ricerca dell’Anselmi, finanziata dall’Università della Calabria, analizza infatti, attraverso diverse prospettive critiche, il radicamento dell’Art Déco nella cosiddetta «Perla delle Antille», in particolare durante l’epoca del dittatore Gerardo Machado, ricordata con il termine di «Mussolini tropical».

Nonostante il dominante clima politico, Cuba, meta turistica di svago e piacere, ma anche febbrile laboratorio artistico e culturale, aderì all’emergente tendenza internazionale che ebbe ampia diffusione in tutto il mondo, come evidenziato nei primi due capitoli dedicati alle origini e alla fortuna dell’Art Déco e alla sua celebrazione in occasione dell’Esposizione di Parigi del 1925.

Analizzando le principali testimonianze architettoniche sull’isola, dalla prima abitazione déco, la Casa di Flora Mûniz de Arguêlles all’Avana (1927) dell’architetto José A. Mendigutía, ispirata all’Hotel du Collectioneur (1925) di Pierre Patout, sino al celebre Edificio Bacardí (1930), l’Anselmi affronta anche gli sviluppi del precedente stile eclettico e storicista che sovente si integrò con il nascente gusto déco, in particolare nelle case del Vedado, uno tra i più affascinanti quartieri della capitale cubana.

Il trionfo del nuovo stile fu consacrato dal citato palazzo Bacardí, dal nome dell’influente famiglia cubana; ma lo studio evidenzia anche come il diffondersi del déco nell’isola sia stato favorito dall’attività culturale svolta dalle riviste e non solo da quelle di architettura, come dimostrato dal celebre periodico «Social», pubblicato dal 1916 al 1938 o in «Havana. The Magazine of Cuba».

Numerosissime restano ancora le testimonianze a Cuba dell’architettura déco, sia nel caso di palazzi pubblici, sia in quello di abitazioni private o dei cosiddetti apartment hotel: un ricco e prezioso patrimonio, che ci si augura sia presto oggetto di mirati interventi conservativi e di restauro.

L’Avana déco. Arte cultura società,
di Alessandra Anselmi, 431 pp., ill. col., Gangemi, Roma 2021, € 76

Una copertina del 1930 di «Havana. The Magazine of Cuba»

Matteo Fochessati, 13 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

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