POWER 100

I TOP PLAYER DEL «CONTEMPORANEO 2.0»

Chi sono oggi i 100 nomi italiani che contano nell’arte «più contemporanea»? Un monitoraggio aggiornato rivela un settore che è in continuo cambiamento nel quale si affermano (non solo in Italia) gli iperattivi e i più trasversali nei linguaggi. Artisti, curatori, direttori, collezionisti, critici, stilisti e sponsor: ecco i cento volti più attivi nel versante più giovane e più avanzato del settore.

Cecilia Alemani

Cecilia Alemani

Direttrice artistica della Biennale di Venezia 2022

Per la prima volta una donna italiana è alla guida della più importante kermesse artistica a livello internazionale. Alemani arriva forte di un’esperienza già rodata in Biennale (è stata direttrice del Padiglione Italia nel 2017) e la sua posizione di chief curator di High Line Art, la sopraelevata di New York divenuta un parco e un museo a cielo aperto, la posizionano di certo tra le più influenti personalità del mondo dell’arte.

Angamc

Angamc

Presidente Mauro Stefanini

L’Associazione Nazionale Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea rappresenta 192 gallerie, garanzia di tesaurizzazione degli artisti nonché di sperimentazione e scoperta delle nuove leve. Inoltre il direttivo attualmente in carica è tra i più efficaci di sempre nella battaglia per un fisco più competitivo a livello europeo, vero tappo che impedisce al mercato italiano di emergere. A comporlo, oltre al presidente Mauro Stefanini, i vicepresidenti Paola Verrengia e Giovanni Bonelli; i consiglieri Ambra Gaudenzi, Marco Niccoli, Andrea Sirio Ortolani, Giangaleazzo Visconti di Modrone; i delegati territoriali Paola Forni, Antonio Addamiano, Giuseppe Filippo Biasutti, Alfonso Artiaco, Andrea Alibrandi e Giordano Raffaelli.

Alfonso Artiaco

Alfonso Artiaco

Gallerista

È il 1986 quando, all’età di ventidue anni, Alfonso Artiaco inaugura la sua galleria a Pozzuoli, con artisti come Carlo Alfano, Alighiero Boetti, Joseph Beuys, Enzo Cucchi, Luciano Fabro, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Mario Schifano, Andy Warhol. Da quella mostra, per tutti gli anni fino al suo trasferimento a Napoli, nel 2003, e poi oltre, la galleria diventa un punto di riferimento assoluto in Italia, facendo sentire la sua voce da una città che è stata crocevia per l’arte contemporanea italiana e non solo. Il tutto sempre con un mix tra ricerca domestica e sguardo internazionale che lo rendono un assoluto protagonista del mercato.

Lorenzo Balbi

Lorenzo Balbi

Direttore MAMbo Bologna

Balbi è da quattro anni Responsabile dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, alla quale afferisce, oltre al resto, il MAMbo. La programmazione del MAMbo, grazie a Balbi, ha trovato un punto di incontro tra le più innovative pratiche di sperimentazione e le esigenze del grande pubblico. Degne di nota le residenze da lui ideate, tra le poche davvero internazionali in Italia. Non va dimenticato il ruolo di primissimo piano di Balbi in Art City, programma cittadino che si svolge durante Arte Fiera, ormai più seguito e partecipato della fiera stessa.

Nicolas Ballario

Nicolas Ballario

Critico d’arte e divulgatore

«Mi occupo d’arte contemporanea, cultura e robaccia simile per giornali, tv, mostre». Dice così il suo account Twitter, e in effetti Nicolas Ballario, classe 1984, dopo essere cresciuto nella factory di Oliviero Toscani «La Sterpaia» (della quale diventerà responsabile culturale) diventa conduttore radiofonico per la Rai e televisivo per Sky Arte, oltre che curatore di mostre ed editorialista per molti giornali e magazine. La sua voce, il suo punto di vista coinvolgente e sempre attuale, lo collocano a pieno titolo tra i principali divulgatori e lettori dell’arte contemporanea e del suo sistema in Italia.

Mariolina Bassetti

Mariolina Bassetti

Presidente di Christie’s Italia e presidente del Dipartimento di Arte del dopoguerra e contemporanea di Christie’s per l’Europa continentale

Una delle regine del mercato internazionale in Italia, la presidente di Christie’s per il Belpaese, rappresenta un’istituzione cui tutti quelli che desiderano comprendere le logiche del mercato, i prossimi avvenimenti, lo sguardo dei collezionisti devono guardare. Christie’s è una società di grande rilievo e Mariolina Bassetti veste questo ruolo con la passione, la competenza e la contagiosa umanità che merita.

Luca Beatrice

Luca Beatrice

Critico d’arte

A Luca Beatrice va riconosciuto il ruolo di pungolo del contemporaneo in Italia: diciamocelo, spesso e volentieri in questo ambiente le malelingue sono tante in privato e praticamente assenti in pubblico, ma possiamo stare certi che dalle pagine del quotidiano di cui è editorialista (è passato da poco dal «Giornale» a «Libero») Beatrice è sempre pronto ad assolvere la funzione di «grande oppositore». Che si sia d’accordo o no con i suoi metodi, va poi accreditato a Beatrice un grande merito a livello di insegnamento: tra l’Accademia Albertina a Torino e lo Iulm a Milano «sforna» ogni anno decine di studenti dai quali è molto apprezzato.

Andrea Bellini

Andrea Bellini

Direttore del Centre d’Art Contemporain, Ginevra

Quando Bellini (1971) viene chiamato a Torino nel 2007 per dirigere Artissima, viene salutato come un enfant prodige e infatti nel 2009 lo troviamo alla direzione, insieme a Beatrice Merz, del Castello di Rivoli. Un ruolo difficile, dovendo succedere in un periodo di crisi al lungo regno di Ida Gianelli. Nel 2012 accetta la chiamata del Centre d’Art Contemporain di Ginevra. Non ha dimenticato la grande passione per la scultura, solo che oggi ne coglie l’eredità anche nell’arte agita, a capo della Biennale de l’image en mouvement. Bellini ha una profondità culturale estranea a tanta parte del giovane mondo curatoriale di oggi e questo ne fa una personalità istituzionalmente riconosciuta a livello internazionale.

Matteo Bergamini

Matteo Bergamini

Direttore di «Exibart»

Matteo Bergamini è riuscito nel non facile compito di ridare una posizione e un ruolo a «Exibart», che aveva subito un costante declino dall’abbandono di Tonelli alla direzione fino al suo arrivo. Molto attiva online, durante la pandemia è stata una delle testate con un programma di maggiore qualità sui social. Grazie a una fitta rete di collaboratori in tutta Italia, «Exibart» è oggi un punto di riferimento per l’agenda delle iniziative culturali e per approfondimenti sul contemporaneo.

Leonardo Bigazzi

Leonardo Bigazzi

Curatore Lo schermo dell’arte

Arte e video, questo connubio sconosciuto… In Italia! È vero, ma Bigazzi sta colmando questo gap curando magistralmente Lo schermo dell’arte, un progetto (fondato da Massimo Carotti, Luca Dini e Silvia Lucchesi, Ndr) unico nel nostro Paese dedicato all’esplorazione e alla promozione dei legami tra arte contemporanea e cinema. Lo schermo dell’arte gioca una funzione importante a Firenze, città difficile sul contemporaneo, collaborando con istituzioni, centri e scuole d’arte e Università in Italia e all’estero. Bigazzi è anche curatore della Fondazione In Between Art Film di Beatrice Bulgari.

Ilaria Bonacossa

Ilaria Bonacossa

Direttrice Artissima

Da cinque anni guida la più internazionale e contemporanea delle fiere italiane. Oltre a mantenere un altissimo livello di gallerie, soprattutto tra quelle estere sperimentali, Ilaria Bonacossa è la testa di ponte di una fittissima rete di iniziative che animano Torino. La sezione «Back to the Future», con la quale ogni anno coinvolge grandi curatori, gioca un ruolo importante nella riscoperta di certa arte «trascurata». Nel 2020 la Bonacossa è stata tra le pochissime a ideare un programma online degno di tale nome e soprattutto si è fatta portavoce della necessità di un New Deal per salvare l’arte italiana.

Francesco Bonami

Francesco Bonami

Critico d’arte e curatore

Personaggio irriverente, dal tono pop, ma mai banale. I suoi libri sono ancora oggi tra i più letti da chi si vuole affacciare al mondo dell’arte contemporanea e a Bonami va riconosciuto il merito di non avere mai abbandonato il contatto con il grande pubblico, nonostante gli incarichi ricoperti a livello internazionale. Oggi sfrutta i nuovi mezzi della comunicazione ed è attivissimo sui social, in particolare su Instagram. Recentemente si è buttato nel mondo del podcast, realizzando «ArteFatti» assieme a Costantino della Gherardesca, un beffardo approfondimento sull’arte contemporanea.

Achille Bonito Oliva

Achille Bonito Oliva

Critico d’arte

Il più visionario dei critici che si occupano di contemporaneo, un tempo si diceva che ci fossero un «PCI e una DC dell’arte», per riferirsi al duopolio nel sistema di Bonito Oliva e Celant (scomparso l’anno scorso). Bonito Oliva continua a essere una delle voci più influenti ed è certamente un punto di riferimento non solo per gli addetti al settore, ma anche per il grande pubblico. A Rivoli per la prima volta da «curatore diventa curato», come scherza lui stesso, e si è appena aperta una grande mostra dedicata alla sua vita.

Monica Bonvicini

Monica Bonvicini

Artista

Monica Bonvicini è nata a Venezia nel 1965 e ha studiato arte a Berlino e al Cal Arts (Valencia). Dal 2003 è professoressa di Scultura e Arti dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna, e, a partire dal 2017, ricopre la cattedra di scultura all’Universität der Künste a Berlino. Basterebbe questo, con il Leone d’Oro del 1999 a Venezia, a far comprendere la dimensione ormai globale dell’opera di Monica Bonvicini. Oggi ancora di più in epoca di lotte per i diritti civili il suo sguardo urticante e spesso volutamente non confortevole sulle tematiche femministe è un faro che è bene tenere illuminato.

Lucrezia Calabrò Visconti

Lucrezia Calabrò Visconti

Curatrice

Lucrezia Calabrò Visconti è curatrice indipendente e cofondatrice di Clog a Torino. Curatrice della International Biennale for Young Art di Mosca nel 2018. Dalllo stesso anno è la coordinatrice del programma di residenza per giovani curatori stranieri della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Selezionata nella prima edizione di Campo, la Calabrò Visconti è una delle curatrici già oggi più interessanti e influenti in Italia, e sicuramente lo sarà sempre di più nel futuro dell’arte che verrà.

Paola Capata

Paola Capata

Fondatrice e direttrice della Galleria Monitor

Nel 2003 fonda la Galleria Monitor a Roma, nella quale porta avanti una sapiente ricerca di artisti emergenti italiani e internazionali con una predilezione per il linguaggio video e per l’installazione. Nei suoi diciotto anni di lavoro ha supportato nella crescita grandi artisti, molti dei quali sono stati protagonisti di biennali ed esposizioni in spazi prestigiosi. È la più «spericolata» tra le gallerie italiane e il suo azzardo è triplice: ha mantenuto la sede nella difficile realtà romana, per aggiungerne una a Lisbona e una nel piccolo borgo abruzzese di Pereto. Con il suo lavoro ci dice che il mercato, se approcciato nel modo giusto, offre svariate possibilità: la sua galleria è un grande esempio.

Valentina Castellani

Valentina Castellani

Art Dealer

Valentina Castellani, laurea in Archeologia greca, inizia da Sotheby’s per poi divenire, italiana a New York, direttrice della galleria Gagosian e grande collaboratrice dello stesso Larry. Oggi è una delle più influenti art dealer del mondo, tra New York e l’Europa con l’Italia nel cuore. Valentina Castellani è anche una delle torinesi che hanno avuto successo nel mondo, figlia dello storico sindaco di Torino. La sua competenza di mercato e le sue connessioni ne fanno un cardine della fortuna commerciale di molti artisti storici e contemporanei.

Guglielmo Castelli

Guglielmo Castelli

Artista

Nel 2016 «Forbes» lo ha inserito nell’elenco dei primi dieci under 30 europei più influenti del panorama artistico e a distanza di cinque anni possiamo dire che ci avevano visto giusto. Collaborazioni con grandi marchi di moda, premi, mostre, residenze internazionali: Guglielmo Castelli con la sua pittura fluida e malinconica si sta ritagliando un posto di tutto rispetto nel panorama artistico, diventando alfiere di un nuovo modo di fare pittura. È stato uno degli artisti scelti per la Quadriennale d’Arte del 2021 e la sua sala è stata tra le più apprezzate e recensite.

Maurizio Cattelan

Maurizio Cattelan

Artista

Oltre al suo nome, su Cattelan, c’è poco da aggiungere: è il più conosciuto artista italiano a livello internazionale e ogni sua mossa fa rumore. Non parliamo solo della mostra attualmente in corso al Pirelli HangarBicocca, per la quale ha creato nuove opere site specific, ma anche delle sue sempre sorprendenti incursioni in mondi diversi dal suo, che sia l’editoria (con TOILETPAPER divenuto ormai un cult a cui vengono dedicate esposizioni in spazi del calibro di Villa Medici), la produzione di una grappa «speciale» o, addirittura, la curatela di mostre. Insomma, Cattelan si è ritirato solo per tornare, qualche anno dopo, più in forma che mai.

Carolyn Christov-Bakargiev

Carolyn Christov-Bakargiev

Direttrice Castello di Rivoli - Museo d’arte contemporanea

Dopo aver diretto nel 2012 dOCUMENTA (13) è passata alla guida del Castello di Rivoli restituendo al museo un’identità che era andata appannandosi. Statunitense con doppio passaporto (1957), lo ha fatto portando nella piazzaforte della sua amata Arte povera le voci di una nuova contemporaneità. Arte e politica sono spesso al centro del suo «discorso» critico e curatoriale: lo ha dimostrato a Kassel e dirigendo le biennali di Sydney e di Istanbul. Al Castello di Rivoli ha potenziato l’offerta al pubblico anche con l’accordo con la Fondazione per la conservazione e la valorizzazione della Collezione Francesco Federico Cerruti.

Roberto Cicutto

Roberto Cicutto

Presidente della Fondazione La Biennale di Venezia

Un Leone d’Oro come presidente: Cicutto (Venezia, 1948), lo ha vinto come produttore del film «La leggenda del santo bevitore» di Ermanno Olmi nel 1988. Il ministro Franceschini ha scelto lui, nel 2020 per la successione di Paolo Baratta, il superpresidente che ha rilanciato la Biennale, e non solo la mostra di Arti Visive. Per la Biennale Cicutto, che ha lavorato con registi del calibro di Iosseliani, Sokurov e Spike Lee, ha lasciato il suo posto di ad e presidente di Istituto Luce Cinecittà. Vuole fare della Biennale un laboratorio attivo per 12 mesi all’anno, orchestrandone l’interdisciplinarità fra i diversi settori.

Stefano Collicelli Cagol

Stefano Collicelli Cagol

Curatore

Quello di Collicelli Cagol è un nome di cui sentiremo parlare a lungo: giovane, abile esperto d’arte, dotato di una grande conoscenza in ambito storico artistico. L’anno 2021 lo ha visto alla guida, con Sarah Cosulich, della Quadriennale di Roma, evento di centrale importanza per la capitale. Il suo passato da ricercatore è stato evidente nella sapiente selezione durata per ben tre anni, periodo che gli ha permesso di conoscere molto bene la situazione italiana. Instancabile nelle centinaia di «tour guidati» che ha condotto per mostrare la Quadriennale nel suo (purtroppo non abbastanza esteso) periodo di apertura.

Cristiana Collu

Cristiana Collu

Direttrice generale della Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma

Una carriera fulminea l’ha portata, a soli 27 anni, a dirigere prima il Museo d’arte contemporanea di Nuoro e poi, nel 2012, il Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Cagliaritana del 1969, nel 2015 ha assunto a Roma il ruolo che fu di Palma Bucarelli. Qui ha cambiato la denominazione della Gnam in un più sobrio «Galleria Nazionale». Al di là di questo non irrilevante dettaglio, ne ha ribaltato l’allestimento, premiando accostamenti tematici tra opere di diverse cronologie e con robuste iniezioni d’arte dei nostri giorni, cosa che secondo i detrattori ha annullato l’identità di un museo fondato anche su un forte nucleo otto-novecentesco.

Continua

Continua

Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi, Maurizio Rigillo direttori e fondatori della Galleria Continua

I tre «ragazzi di san Gimignano» cresciuti a contatto con Luciano Pistoi, con lui organizzarono la rassegna «Arte all’arte». Nel ’90 nasce la galleria. I tre hanno saputo coniugare il richiamo del «Chiantishire» all’intuizione che le gallerie del futuro si sarebbero dovuto adeguare a una globalizzazione che impone un frenetico movimento. Hanno cavalcato magistralmente la moltiplicazione delle fiere e delle biennali, investendo sulle nuove geografie dell’arte con sedi a Pechino, L’Avana, ma anche a Les Moulins in Francia, Roma, Parigi e San Paolo.

Michele Coppola

Michele Coppola

Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici - Intesa Sanpaolo / Direttore Gallerie d'Italia

Michele Coppola dall’esperienza come Assessore della Regione Piemonte alla Cultura non si è più fermato. Membro dei principali consigli d’amministrazione del terzo settore della città di Torino, oggi è a capo di una delle più potenti macchine culturali italiane, quella banca, Intesa Sanpaolo, che ha ripreso lo scettro indiscusso del potere nella cultura visuale nel Belpaese. E Gallerie d’Italia nel 2022 si allargheranno di nuovo, proprio nella sua città, a Torino, in piazza San Carlo, con uno spazio che parlerà soprattutto di fotografia.

Raffaella Cortese

Raffaella Cortese

Gallerista

Raggiunta (e superata) la soglia del 25 anni di attività, Raffaella Cortese è una delle grandi anime dell’arte contemporanea in Italia. Da Milano con passione, dedizione e determinazione, Raffaella Cortese ha saputo costruire una galleria che è una costellazione fatta di grandi nomi, mid-career e giovani che, grazie a lei, incedono costantemente nel mercato e nelle programmazioni culturali contemporanee.

Sarah Cosulich

Sarah Cosulich

Curatrice

Anima della Quadriennale d’Arte di quest’anno, evento che ha offerto a Roma nuova linfa vitale sul contemporaneo, ha diretto una delle edizioni migliori di sempre. Con la sua personalità inoltre sta dando una spinta al sistema italiano, sfidandolo a fare anziché, come troppo spesso accade, lamentarsi. Il suo approccio al rapporto tra arte e impresa sta suggerendo finalmente uno sguardo internazionale e questo è evidente nel suo lavoro di curatrice del progetto «Mutina for Art», in cui ha saputo coniugare il mondo artistico contemporaneo con quello delle aziende. È recente il suo incarico come direttrice della Pinacoteca Agnelli, passo che segna un definitivo cambio di rotta per l’istituzione piemontese.

CURA. Magazine

CURA. Magazine

Ilaria Marotta e Andrea Baccin Editori

CURA. è una piattaforma curatoriale ed editoriale, fondata nel 2009 da Ilaria Marotta e Andrea Baccin, che si sviluppa a partire dall’omonima rivista abbinandovi un programma espositivo. La ricerca curatoriale di CURA. si concentra sull’indagine di nuovi linguaggi così come sull’implementazione di nuovi format espositivi. La vivacità e attualità della loro ricerca, elemento anche d’avanguardia nel panorama italiano, li impone come crocevia essenziale del dibattito contemporaneo in Italia.

Onofrio Cutaia

Onofrio Cutaia

Direttore generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura (MiC)

Laureato in giurisprudenza a Catania, dov’è nato nel 1959, è approdato al Ministero per i Beni e le Attività culturali (oggi Ministero della Cultura) dopo essere stato funzionario dell’Eti-Ente Teatrale Italiano, che ha diretto dal 2007 al 2020. Prima, dal 2002 al 2007, la direzione del Teatro Mercadante di Napoli, che sotto la sua guida diventa Teatro Stabile. Un manager appassionato la cui sensibilità dovrà ora guidarlo nella ricerca dei talenti italiani attivi nelle arti visive, nell’architettura, nella moda, nel design e nella fotografia. Significa svolgere un ruolo cruciale in progetti come l’Italian Council, il Premio New York e il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia.

Gianfranco D’Amato

Gianfranco D’Amato

Imprenditore e collezionista

Gianfranco D’Amato è imprenditore e amministratore delegato di una florida società di packaging (Seda) con stabilimenti in tutto il mondo, che fattura circa mezzo miliardo di euro. Non solo. La sua passione per l’arte, sin da bambino, lo porta, nel corso degli anni, a diventare un vero e proprio motore per l’arte nel suo territorio, la città di Napoli, luogo ancora così fertile per la ricerca visuale contemporanea, come nel caso delle installazioni in corallo rosso di Jan Fabre al Pio Monte.

Vincenzo de Bellis

Vincenzo de Bellis

Curatore

De Bellis ha fatto le mosse giuste nel momento giusto: tre anni fa ha lasciato la direzione della fiera milanese per andare a ricoprire il ruolo di Curator and Associate Director of Visual Arts del Walker Art Center di Minneapolis. E proprio nella città che è stata il palcoscenico dell’assassinio di George Floyd, De Bellis si è fatto portavoce di una nuova assunzione di responsabilità delle istituzioni artistiche, riuscendo ad aprire un dibattito anche qui in Italia. Oltre al Walker Art Center, è curatore della mostra sull’arte americana appena conclusa a Palazzo Strozzi, ma anche di «Panorama» mostra diffusa a Procida, che ha riunito per la prima volta i più importanti galleristi che operano nel nostro Paese.

Massimo De Carlo

Massimo De Carlo

Gallerista

MDC, 1600, il secolo dei monarchi. Non è un caso che le iniziali di Massimo De Carlo (MDC appunto), a lungo logo della galleria, richiamino proprio quel tempo. Se esiste un monarca dell’arte contemporanea in Italia è certamente lui. Tra Milano, ormai duplicato tra il gioiello del Portaluppi e quello del Piermarini, Londra, Hong Kong e Parigi, De Carlo è uno dei grandi galleristi internazionali, forse il blue chip italiano per eccellenza. Impossibile non inserirlo in questa Power 100.

Giulio di Gropello

Giulio di Gropello

Collezionista

Manager e imprenditore con sede a Roma, nel 1998 ha fondato l’Italian Studio Program al PS1/MoMA, incentrato su residenze per artisti emergenti italiani e conclusosi nel 2004. Sostenitore della Galleria Continua, ha una collezione composta di circa 400 opere di artisti internazionali e italiani: tra questi, Massimo Bartolini, Simone Berti, Boetti, Cattelan, De Dominicis, Gabellone, Norma Jeane, Ontani, Perrone, Roccasalva, Pivi e Spalletti.

Claudia Dwek

Claudia Dwek

Presidente Sotheby’s Italia, chairman Contemporary Art Europe

Claudia Dwek entra da Sotheby’s nel 1991 e da quel tempo vi rimane, scalando una delle case d’asta più prestigiose e importanti al mondo, dimostrando capacità, gestione del potere e visione. Sotto di lei a Milano si ricordano tra i più importanti appuntamenti con il martello che l’arte moderna e contemporanea abbiano visto in Italia. E ancora oggi, dopo il recente passaggio di mano di Sotheby’s a Patrick Drahi nel 2019, è saldamente al suo posto in vetta, tra Palazzo Serbelloni e Londra.

Lara Facco

Lara Facco

Ufficio Stampa e comunicazione

Lara Facco cura la comunicazione di alcune delle più importanti istituzioni artistiche del contemporaneo in Italia ed è essenziale nella creazione del nuovo ruolo che devono avere gli uffici stampa in Italia: non è solo un’ottima «addetta stampa», ma una creatrice di contenuti che offre valore aggiunto ai suoi committenti. Chiunque sa che avere Lara Facco come ufficio stampa, nel contemporaneo, è già di per sé posizionamento del brand. Tra le tante cose degne di nota vanno segnalate la sua newsletter settimanale «Telescope» e le dirette quotidiane per Radio GAMeC, fatte insieme a Lorenzo Giusti, durante il lunghissimo periodo di lockdown e anche oltre.

Milovan Farronato

Milovan Farronato

Curatore

È suo l’ultimo, in ordine di tempo, Padiglione Italia alla Biennale Arte di Venezia, nel 2019. Dopo anni di incertezze, Farronato (come Cecilia Alemani nell’edizione precedente) ha finalmente posizionato il Padiglione Italia nel contesto internazionale, contribuendo a un addio (speriamo definitivo) all’approccio da rassegna che il nostro Paese ha avuto in Biennale negli ultimi anni. È fondatore del Festival di arti performative di Stromboli e direttore del Fiorucci Art Trust, realtà con le quali conduce una ricerca innovativa ed energica del panorama contemporaneo internazionale. È alla continua ricerca di nuovi modi per la fruizione dell’arte e, per adesso, non ha mai deluso.

Luigi Fassi

Luigi Fassi

Direttore Artistico MAN, Nuoro

Laureatosi a Torino in filosofia, un master in arte contemporanea al Castello di Rivoli e un passaggio per l’Helena Rubinstein Curatorial Fellow program del Whitney Museum a New York, Luigi Fassi approda al museo MAN di Nuoro dopo essere stato curatore allo Steirischer Herbst Festival di Graz. A Nuoro si distingue per un programma solido, tra la ricerca antropologica ed etnografica del luogo, a favore di una rilettura non localistica della Sardegna. Se l’Italia trova forza nei suoi territori anche più apparentemente periferici, Luigi Fassi appartiene di diritto a quella schiera di direttori che possono ricostruire l’Italia dei confini.

Alda Fendi

Alda Fendi

Mecenate, promotrice culturale

La più giovane (è nata nel 1940) delle sorelle Fendi, nel 2001 ha lasciato il suo lavoro nell’azienda di famiglia per dedicarsi all’arte. Istituisce nel cuore di Roma la Fondazione Alda Fendi Esperimenti (condotta in collaborazione con le figlie Giovanna e Alessia Caruso Fendi) concentrandosi dapprima su spettacoli visionari e happening riscoprendo il fascino cinquecentesco e seicentesco dell’arte come festa e meraviglia. Arti visive, musica, spettacolo, scienza e letteratura abitano anche le sale di «Rhinoceros», il palazzo nel Foro Traiano restaurato da Jean Nouvel.

Nicoletta Fiorucci Russo

Nicoletta Fiorucci Russo

Collezionista, mecenate, fondatrice di Fiorucci Art Trust

Nel progetto Fiorucci Art Trust, che promuove il processo creativo attraverso progetti a forte contenuto sperimentale, il suo braccio destro è Milovan Farronato. È membro del Board of Trustees della Serpentine Galleries, del Commissioning Committee della Hayward Gallery e parte dell’International Council del Masp a San Paolo, in Brasile. Si è dedicata alla cultura dopo avere tenuto il timone della Cesare Fiorucci S.p.a., leader nel settore alimentare. È la fondatrice di Alta Roma Fashion Week e di Anima, associazione non profit che diffonde la cultura della responsabilità sociale d’impresa e della sostenibilità. La sua collezione spazia dall’Arte povera all’arte delle donne.

Arturo Galansino

Arturo Galansino

Direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi

Dal 2015 Galansino guida la Fondazione fiorentina ed è forse l’unico che riesce a fare, sempre, grandi numeri con l’arte contemporanea in Italia (più di 180mila visitatori con Marina Abramovic). I «puristi» della materia diranno che non è l’unica cosa che conta, è vero, ma è un dettaglio fondamentale se unito alla qualità dei progetti. Non viene dall’arte contemporanea e forse anche per questo non sbaglia una mossa, scegliendo per ogni mostra «rockstar» dell’arte (il prossimo sarà Koons), senza dimenticare il rapporto con la storia della città e dello spazio storico in cui tutto prende forma.

Elena Geuna

Elena Geuna

Curatrice, art advisor

È la donna che consiglia Pinault per i suoi acquisti e basterebbe questo a farne una delle personalità di spicco nel mondo dell’arte. L’incontro con il padrone della Christie’s risale agli fine degli anni Ottanta, quando la Geuna lavorava a Londra per la Sotheby’s. Curatrice e art advisor, è nota per lavorare quasi esclusivamente con le grandi firme: Jeff Koons a Versailles, Rudolf Stingel e Sigmar Polke a Palazzo Grassi. Di Damien Hirst, a Palazzo Grassi, ha curato la mostra-monstre «Treasures from the Wreck of the Unbelievable». Hirst, ovvero il vertice del triangolo completato dallo stesso Pinault e da Gagosian, un’area in cui Elena Geuna si muove con grande naturalezza.

Massimiliano Gioni

Massimiliano Gioni

Direttore artistico del New Museum di New York e direttore artistico della Fondazione Trussardi

Massimiliano Gioni è tra i più influenti critici e curatori al mondo. Nel 2013 diventa il più giovane curatore della Biennale Arte di Venezia e la sua kermesse è da tutti considerata la migliore degli ultimi anni. Attraverso le molte mostre curate in Italia, con la Fondazione Trussardi o altri enti e istituzioni, Gioni ha toccato grandi temi dicendoci che l’arte è in grado di scippare il primato dell’informazione alla banalità della comunicazione di massa, parlando di grandi temi della contemporaneità. È stato forse il primo ad aprire la strada a una nuova generazione di critici italiani nel mondo, che oggi ricoprono ruoli di rilievo a livello internazionale.

Lorenzo Giusti

Lorenzo Giusti

Direttore GAMeC di Bergamo

Giusti, oltre a dirigere la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, un museo che riesce a fare ottimi numeri con progetti di ricerca, è anche presidente di Amaci (Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani), realtà strategica anche per i rapporti con la politica. La sua spinta decisa per l’apertura delle istituzioni culturali verso l’esterno si è ben manifestata con l’iniziativa Radio GAMeC: Giusti ha creato una radio sul web per intervistare personalità esterne e interne al sistema dell’arte.

Umberta Gnutti Beretta

Umberta Gnutti Beretta

Collezionista

Forse più che collezionista possiamo definire Umberta Gnutti Beretta una compagna di strada degli artisti: il suo fare spontaneo si riflette in una collezione dove sono presenti solo artisti che lei incontra e impara a conoscere, facendo un tratto di strada insieme a loro. In questi ultimi anni Umberta Gnutti Beretta ha contribuito a rileggere la figura del collezionista, attraverso la chiave di un nuovo mecenatismo per nulla elitario e che offre molte occasioni alle nuove generazioni.

Walter Guadagnini

Walter Guadagnini

Critico e curatore

Titolare di una cattedra di Storia dell’arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Bologna e studioso di fotografia, ha diretto per anni la Galleria Civica di Modena e collaborato con riviste e quotidiani come critico d’arte. Con Zanichelli ha pubblicato nel 2000 il volume «Fotografia». Dal 2004 al 2015 è stato presidente della Commissione scientifica del progetto UniCredit e l’Arte, contribuendo alla costituzione della collezione di arte contemporanea internazionale del gruppo. Dal 2015 dirige il festival «Fotografia Europea» di Reggio Emilia e dal 2016 CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia a Torino. Da dieci anni cura le pagine di fotografia di «Il Giornale dell’Arte».

Giuseppe Iannaccone

Giuseppe Iannaccone

Avvocato e collezionista

Avvocato penalista di grande successo, Giuseppe Iannaccone nasce ad Avellino nel 1955. Trasferitosi a Milano nei primi anni ’70, si laurea in legge fondando l’omonimo studio legale, oggi uno dei principali studi di diritto penale di Milano e dell’intero Paese. Nei primi anni ’90 scopre la passione per l’arte e intraprende un’intensa attività collezionistica che culmina con la progressiva istituzionalizzazione della collezione. Oggi la Collezione Iannaccone viene esposta in musei (proprio in questi mesi alla Gam di Torino, in una sua parte) e il suo creatore è sempre di più al centro di progetti di rigenerazione creativa a favore di artisti contemporanei della collezione.

Francesca Lavazza

Francesca Lavazza

Imprenditrice e presidente del Museo del Castello di Rivoli

Quarta generazione della storica azienda di famiglia, perno imprenditoriale e sociale della Torino di oggi, Francesca Lavazza, collezionista, già direttrice Corporate Image della società, è stata responsabile delle campagne pubblicitarie internazionali e del celebre calendario che coinvolge ogni anno grandi nomi della fotografia. Dal 2017 è entrata a far parte del Board of Trustees del Guggenheim Museum di New York ed è oggi, con l’incarico come Presidente di Rivoli, una delle più importanti e influenti donne dell’arte italiana, nonché una concreta speranza per il «peso» del dibattito contemporaneo a Torino e nel Paese.

Andrea Lissoni

Andrea Lissoni

Direttore artistico della Haus der Kunst, Monaco

Già senior curator alla Tate Modern di Londra e, prima ancora, curatore presso l’HangarBicocca di Milano, arriva nel 2020 alla guida della Haus der Kunst (HdK) di Monaco di Baviera. La ex piazzaforte culturale del regime nazista è oggi una delle più attive istituzioni internazionali dedicate all’arte contemporanea. Milanese, classe 1970, Lissoni è sostenitore e interprete in chiave critica di un’arte multidisciplinare (alla Tate e stato curatore del settore Film and International Art), in cui convergono visione, suono e azione. È una delle punte di diamante della nuova generazione di curatori italiani: non a caso a Monaco succede a Okwui Enwezor.

Luca Lo Pinto

Luca Lo Pinto

Curatore

Luca Lo Pinto è uno degli attori principali della rinascita della Capitale sul contemporaneo: dopo anni di gestione disastrosa da parte della precedente direzione, Lo Pinto (forte dell’esperienza alla Kunsthalle di Vienna) nel 2020 assume la guida del Macro e, nonostante l’anno funesto, riesce a finalmente a dare a quello spazio la dignità che merita, con una programmazione coraggiosa, sperimentale e internazionale. Con il suo «Manifesto per l’immaginazione preventiva», Lo Pinto ha disegnato un percorso attuale e interdisciplinare per il Museo di Arte Contemporanea di Roma.

Francesco Manacorda

Francesco Manacorda

Direttore V-A-C Foundation, Mosca

Partito da Londra, dove è stato curatore alla Barbican Art Gallery, è approdato alla direzione della direzione della V-A-C Foundation di Mosca, istituzione creata da Leonid Mikhelson e Teresa Iarocci Mavica che dedica molte delle sue energie alla produzione e alla promozione dell’arte contemporanea russa. In mezzo, quel formidabile trampolino di lancio che è Artissima, da lui diretta nel 2010 per poi accettare l’offerta di un posto da direttore alla Tate Liverpool, dov’è rimasto sino al 2019. Se il moto perpetuo è la chiave del successo nell’arte contemporanea, Manacorda, torinese del 1974, ne è un perfetto interprete.

Paola Manfredi

Paola Manfredi

Ufficio stampa e comunicazione

Difficile incasellare Paola Manfredi, ma se dovessimo azzardare una parola forse diremmo «autrice». Con il suo PCM Studio segue le relazioni esterne e la comunicazione di decine di musei, gallerie e imprese culturali tra i più prestigiosi in Italia ed è nota tra i giornalisti come marchio di garanzia del contenuto. Non si limita a comunicare la notizia, ma costruisce i progetti insieme ai suoi committenti. Lavora solo con giovani e un aspetto importante per Paola Manfredi è proprio la formazione: è lei stessa a formare addetti alla comunicazione nel suo Studio, per poi «immetterli» nel sistema dell’arte (spesso anche per i concorrenti).

Luigi ed Elia Maramotti

Luigi ed Elia Maramotti

Collezionisti

La famiglia Maramotti ha saputo creare in pochissimi anni uno spazio pubblico molto coerente e serio per una delle collezioni più interessanti del nostro Paese. Sono riusciti, tra i pochissimi, a non rinunciare a parte dell’esposizione della collezione permanente, scegliendo invece di allargare gli spazi per aggiornarla. Il loro approccio, inoltre, investe di responsabilità i visitatori, i quali possono accedere solamente attraverso visite guidate che raccontano il senso della collezione stessa: visitare quella collezione fa sentire quasi di essere «parte della squadra». Un plauso per la scelta della nuova e bravissima direttrice Sara Piccinini, che ha fatto una carriera interna alla stessa collezione.

Pepi Marchetti Franchi

Pepi Marchetti Franchi

Direttrice Gagosian Gallery, Roma

Ha le carte in regola per guidare la filiale italiana di una delle gallerie più potenti al mondo: laurea in Storia dell’arte a Roma e master in Visual Art Administration a New York, ma anche una gavetta (si fa per dire visto che era assistente del direttore Thomas Krens) nelle sedi di New York e di Venezia dell’impero Guggenheim. Romana, classe 1970, figlia di un pilota Alitalia, nel 2006 ha ricevuto da Larry Gagosian un’investitura impegnativa: trovare lo spazio per la galleria, curarne la programmazione espositiva e naturalmente vendere. Fa tutto benissimo e, dote di non poco conto, è straordinaria nella comunicazione e nei rapporti con i media.

Masbedo

Masbedo

Artisti

I Masbedo (Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni) sono certamente i più noti artisti italiani a usare il video come mezzo e le loro opere sono esposte in musei di mezzo mondo. Hanno influito e influiscono come pochi altri nelle nuove generazioni che si affacciano a quel mezzo e nel 2021 sono stati protagonisti di un’impresa considerata fino a quel momento impossibile: Il loro «Welcome Palermo» è stato inserito tra i dieci documentari in gara per il David di Donatello 2021, sfondando per la prima volta la barriera tra arte e cinema.

Giovanna Melandri

Giovanna Melandri

Presidente del MaXXI

Giovanna Melandri ha inteso il suo ruolo ben oltre la mera rappresentanza alla quale si limitano molto spesso i presidenti dei musei. La sua esperienza politica l’ha portata a spingere il MaXXI (unico museo statale di arte contemporanea in Italia) a una precisa funzione «sociale» per Roma, contribuendo significativamente a farlo diventare il fulcro di un quartiere che all’inizio mal digeriva la sua architettura. È sua, inoltre, la volontà di far diventare il MaXXI un luogo dalla forte pulsione educativa, capace di avvicinare le nuove generazioni a un mondo spesso considerato «ostico» come quello del contemporaneo.

Simone Menegoi

Simone Menegoi

Direttore Arte Fiera, Bologna

Veronese, classe 1970, dopo essere stato dal 1997 al 2003 collaboratore del «Corriere della Sera» e di «Il Giornale dell’Arte», ha iniziato un’intensa attività curatoriale che nel 2018 lo ha portato alla direzione di Arte Fiera a Bologna. Vi è approdato nel periodo peggiore per una rassegna che ha fortemente patito la concorrenza di Artissima, l’affermazione di ArtVerona e il rilancio di miart a Milano, cosa, quest’ultima, che ha sottratto a Bologna la partecipazione di alcune importanti gallerie. Come non bastasse, si è messo di mezzo anche il Covid-19, cui Menegoi ha ovviato con un efficace programma digitale, sempre mirato a un progressivo ringiovanimento della fiera.

Beatrice Merz

Beatrice Merz

Presidente della Fondazione Mario e Marisa Merz, Torino

Prima di dare vita, nel 2005, alla Fondazione intitolata ai genitori, Beatrice Merz (1960) ha creato la casa editrice Hopefulmonster, specializzata in libri d’arte. Il progetto della Fondazione in un’ex centrale termica della Lancia, nel popolare borgo San Paolo di Torino, era stato discusso e messo a punto con suo padre. Dal 2010 al 2015 ha diretto il Castello di Rivoli facendo fronte a uno dei periodi più difficili nella storia del museo. Ora, in Fondazione, si avvale di un comitato scientifico di comprovata solidità internazionale. Il Mario Merz Prize, biennale, è intanto diventato uno dei riconoscimenti più ambiti nel campo dello «scouting» di nuovi talenti.

Alessandro Michele

Alessandro Michele

Stilista

A gennaio 2015, Marco Bizzarri diventa ceo di Gucci e propone ad Alessandro Michele di diventarne direttore creativo al posto di Frida Giannini. Da quel momento ha fatto della sua estetica decisamente anticonformista e della contaminazione con l’arte contemporanea gli elementi di maggiore riconoscibilità del brand. Gucci è divenuta così una delle marche più attive nel sostegno dell’arte e nella costruzione di quel ponte tra atto artistico e creatività industriale (pensiamo alle ibridazioni viste a Rivoli nella mostra dedicata ad Achille Bonito Oliva). Progetti come i Gucci Art Wall, i Gucci Garden, le residenze d’artista pongono la maison e Alessandro Michele tra i grandi del mecenatismo culturale in Italia.

Massimo Minini

Massimo Minini

Fondatore e direttore della Galleria Massimo Minini, Brescia

Le sue ultime esternazioni manifestano una forte perplessità circa l’attuale sistema dell’arte contemporanea. Né potrebbe essere altrimenti per un gallerista nato nel 1944 e sulla piazza dal 1971, negli anni delle ultime utopie neoavanguardiste. Paolini, Kapoor, Accardi, Sol LeWitt, Dan Graham e Ontani sono gli artisti al centro del suo cuore. Dal 2014 al 2019 è stato presidente della Fondazione Brescia Musei. Corteggiato da tutti i direttori delle grandi fiere internazionali, si offende, scrive «pizzini» (pensieri sui suoi artisti) e non disdegna di farlo per i giornali, come quando, da giovane, avvocato mancato, lo faceva per «Flash Art». Ora vorrebbe dirigere un museo.

Maurizio Morra Greco

Maurizio Morra Greco

Collezionista

Proprietario di una raccolta di circa un migliaio di opere di artisti storicizzati e di più giovane generazione, ha istituito nel 2003 la Fondazione che porta il suo nome, con sede nel palazzo Caracciolo di Avellino, nel centro storico di Napoli. Si avvale di un Comitato scientifico composto da direttori di museo come Elena Filipovic (Kunsthalle, Basilea) Luigi Fassi (MAN, Nuoro), Jörg Heiser (Institut Für Kunst Im Kontext, Udk, Berlino), Francesco Manacorda (V-A-C Foundation, Mosca) ed Heike Munder (Migros Museum, Zurigo).

Franco Noero

Franco Noero

Gallerista

Fondatore dell’omonima galleria a Torino (e cuneese di origine), Franco Noero è il prototipo del gallerista italiano di successo, di caratura internazionale. Vocazione per l’arte concettuale, molta parte della sua ricerca attraversa temi tra l’ironia e l’intimismo, tematiche che in Italia non sempre è facile trattare e gestire traendone benefici. Oggi membro del Selection Committee di Art Basel, Franco Noero è la sintesi di cosa significa essere galleristi oggi, investendo nei propri artisti, dialogando con loro, vivendo nel mondo.

P420

P420

Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani Galleristi

Era il 2010 quando Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani fondarono la galleria P420 in un palazzo su piazza dei Martiri a Bologna. Sul crinale tra Arte concettuale e Minimalismo la selezione si è distinta come una delle più profonde della sua generazione. Artisti storici ma ancora non sufficientemente ammirati come Irma Blank, Paolo Icaro, Franco Vaccari, Antonio Scaccabarozzi e Pietro Manai, creano un solco nel quale si inseriscono ricerche contemporanee, come quelle di Riccardo Baruzzi e Adelaide Cioni. La galleria è forse la più importante esponente italiana della nuova generazione che dovrà raccogliere l’eredità dei grandi dealer degli anni passati.

Chiara Parisi

Chiara Parisi

Direttrice del Centre Pompidou-Metz

«E i francesi ci rispettano», canta Paolo Conte. Di sicuro conoscono bene, e la stimano, Chiara Parisi (Roma, 1970) se l’hanno voluta come curatrice (dal 2000) presso l’Accademia di Francia e poi, dal 2011 al 2016, come direttrice della programmazione dello spazio la Monnaie, la Zecca di Parigi. Dal Tevere alla Mosella, passando attraverso un luogo d’incanto come l’île de Vassivière dove ha diretto dal 2004 al 2011 il Centre International d’art et du paysage: l’approdo, nel 2019, alla filiale del Centre Pompidou di Metz porta Chiara Parisi in una zona calda per il collezionismo d’arte contemporanea, ai confini con Lussemburgo, Belgio e Germania.

Cristiana Perrella

Cristiana Perrella

Direttrice del Centro per l’arte contemporanea Lugi Pecci di Prato

Curatrice e critica, attuale direttrice del Centro Pecci di Prato, nel quale conduce una sapiente ricerca delle innovazioni del mondo contemporaneo. Il suo è stato il primo museo italiano costruito con l’intento di valorizzare l’arte contemporanea e oggi svolge un ruolo di coordinamento di tutte le attività del settore in Toscana. Cristiana Perrella è riuscita nel non facile compito di dare rilevanza nazionale al suo museo, consolidando però il rapporto con il territorio, trasformando il Pecci in una grande piazza della creatività per la Città. Sono moltissime le attività svolte, oltre alle mostre ovviamente: cinema, laboratori, workshop, conferenze, editoria e molto altro ancora.

Cesare Pietroiusti

Cesare Pietroiusti

Presidente Azienda Speciale PalaExpo

L’Azienda Speciale PalaExpo è il più importante collettore di arte contemporanea di Roma e gestisce il Palazzo delle Esposizioni, il Macro e il Mattatoio. Pietroiusti non solo ha resistito nei gangli della burocrazia romana, ma ha anche messo a regime la macchina con importanti cambiamenti, come quello di avere trasformato il Mattatoio in uno spazio per l’arte performativa, dandogli un’anima e un senso per il pubblico. Essendo conscio del periodo fortunato che Roma vive nel contemporaneo, si è battuto perché la Quadriennale non terminasse a maggio, ma perché prorogasse oltre i termini di un lockdown che l’aveva condannata a essere vista da pochi.

Lucia Pietroiusti

Lucia Pietroiusti

Curatrice

Lucia Pietroiusti è curatrice di una sezione, creata appositamente per lei, alla Serpentine Gallery di Londra: «ecologia generale». A soli 35 anni la Pietroiusti è già un punto di riferimento nel mondo dell’arte sul tema più importante dei nostri tempi, quello ambientale appunto. Nella scorsa edizione della Biennale di Venezia si è portata a casa un Leone d’Oro per la curatela del Padiglione Lituania con l’installazione Sun&Sea. Quest’opera adesso sta girando il mondo (è stata ospitata anche al Teatro Argentina di Roma nel giugno scorso) e ovunque vada è oggetto di code infinite per visitarla.

Bartolomeo Pietromarchi

Bartolomeo Pietromarchi

Direttore del settore arte al MaXXI di Roma

Chi non gli vuole bene gli imputa la provenienza da una famiglia di diplomatici, nonché l’appartenenza a una genìa di direttori di museo per i quali quel ruolo non è un mestiere ma la tappa di una carriera. Romano del 1968, è arrivato al MaXXI dopo un percorso iniziato con le direzioni della Fondazione Adriano Olivetti e del Macro di Roma. In mezzo, il ruolo di curatore all’HangarBicocca di Milano. Una «normale» carriera per un curatore che, come altri della sua generazione, sa coniugare cultura e management e ne dà prova nell’organizzazione del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2013.

Roberto Pisoni

Roberto Pisoni

Direttore di Sky Arte

Pisoni guida Sky Arte fin dalla sua nascita, nel 2012. È ancora oggi l’unico canale del nostro Paese a dedicare una significativa parte del palinsesto all’arte contemporanea con produzioni originali, documentari e film acquisiti dall’estero e con l’agenda delle mostre. A Roberto Pisoni va il merito di non essersi affidato a «volti noti», ma di averli creati, lavorando molto sull’identità del brand che è oggi tra i più riconoscibili e di prestigio nel mondo dell’arte. La ricerca di contenuti peculiari porta il pubblico di Sky Arte ad avvicinarsi al contemporaneo, magari transitando dalla musica, dal cinema e dal teatro.

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto

Artista

Negli anni ’50 ha lavorato con Armando Testa: in effetti non gli manca il talento del grande comunicatore e lo si vede bene nei progetti della tarda maturità, come «Il terzo Paradiso», laddove l’antico sogno della relazione arte-vita s’intreccia con tematiche ambientali e spirituali molto new age. Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, il centro pluridisciplinare che ha istituito a Biella dov’è nato nel 1933, colloca la sostenibilità al primo posto delle sue attività. Tra i membri del nucleo storico dell’Arte povera, il creatore dei quadri specchianti e della «Venere degli stracci», è quello che ha saputo intercettare e interpretare al meglio le istanze emerse dopo il riflusso delle ideologie.

Paola Pivi

Paola Pivi

Artista

Dal MoMA alla Tate, passando per un’altra dozzina di spazi tra i più prestigiosi al mondo, Paola Pivi è tra le più conosciute artiste italiane a livello internazionale. Usa la fotografia, la performance, l’installazione e la multimedialità senza complessi, proponendo un lessico che sta in equilibrio tra ironia e denuncia. Dai suoi orsi che si parlano del cambiamento climatico, alla mostra «25.000 Covid jokes (It’s not a joke)» alla Vieille Charité di Marsiglia che raccoglie 25mila barzellette sul Covid-19 e molto altro, Pivi è tra le pochissime personalità del mondo dell’arte a saper offrire una lettura costante e sorprendente su tutti i grandi temi del nostro tempo.

Gea Politi

Gea Politi

Editore e direttore di «Flash Art»

Gea Politi è consulente delle Nazioni Unite su progetti di sviluppo culturale nel campo dell’arte contemporanea, nonché collaboratrice di molte istituzioni culturali. Come editore e direttore di «Flash Art», ha saputo mantenere la rivista nel fondamentale ruolo che da sempre questa occupa nella ricerca visuale del contemporaneo.

Miuccia Prada e Patrizio Bertelli

Miuccia Prada e Patrizio Bertelli

Imprenditori

Due momenti su tutti: Prada nel 2010 presenta e premia Susan Philipsz al Turner Prize e nel 2012 il Met di New York ospita la mostra «Schiaparelli & Prada: Impossible Conversations», dedicata, appunto, ad Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada. Già nel 1993 Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno dato vita alla Fondazione Prada a Milano, che da subito ha ospitato nomi decisivi dell’arte mondiale tra cui Anish Kapoor, Steve McQueen, Damien Hirst, John Baldessari, Jeff Koons (e moltissimi altri). Il progetto del 2015 dell’attuale Fondazione in zona Brenta a cura di Rem Koolhaas e dello studio OMA ben rappresenta chi è e cosa vuole essere i coniugi Prada per il mondo dell’arte oggi: un’istituzione.

Davide Quadrio

Davide Quadrio

Produttore e curatore di mostre

Davide Quadrio è produttore e curatore di mostre e contenuti artistico-culturali e opera in Cina. Ha fondato e diretto per un decennio il primo laboratorio creativo indipendente senza fini di lucro a Shanghai, il «BizArt Center», una piattaforma che intendeva promuovere la scena artistica contemporanea locale. È stato curatore per l’arte contemporanea dell’Aurora Museum (2013-16) e curatore della Biennale di Gwangju 2020. Davide Quadrio è sostanzialmente l’Italia dell’arte nella terra del dragone, uno dei centri più importanti per il consumo e il mercato dell’arte contemporanea al mondo.

Alessandro Rabottini

Alessandro Rabottini

Direttore artistico Fondazione In Between Art Film

Dopo essere stato per tre edizioni alla guida di miart, ora Rabottini è direttore artistico della Fondazione In Between Art Film, ideata da Beatrice Bulgari. Rabottini sta intensificando una serie di ottime iniziative volte a incoraggiare il dialogo tra diverse discipline artistiche e supportare artisti e istituzioni attivi nel campo delle immagini in movimento. Sono moltissimi i film su cui la Fondazione sta lavorando ed è tra le pochissime realtà a produrre questo tipo di contenuti. L’attitudine internazionale di Rabottini sta dando slancio agli incroci creativi tra cinema, video, performance e installazione.

Bruno Racine

Bruno Racine

Presidente di Palazzo Grassi – Punta della Dogana

Adieu à l’Italie è uno struggente romanzo dedicato a François Granet, il pittore che visse a Roma nel primo ventennio dell’800. L’autore Bruno Racine ha abitato, come il suo Granet, le sale di Villa Medici a Roma, l’Accademia di Francia, dirigendola dal 1997 al 2002. Ma il suo non è stato un addio: nel 2020 François Pinault lo ha chiamato alla direzione del polo veneziano della sua collezione. Nato a Parigi nel 1951, ha al suo attivo la presidenza del Centre Pompidou e della Bibliothèque Nationale. Sarà interessante vedere questo coltissimo «servitore dello Stato» alle prese con uno dei più potenti collezionisti al mondo d’arte contemporanea nonché proprietario di Christie’s.

Nicola Ricciardi

Nicola Ricciardi

Direttore artistico miart, Milano

Vincenzo de Bellis l’ha rifondata, il suo vice Alessandro Rabottini l’ha consolidata e ora a Nicola Ricciardi, che in passato ha collaborato con De Bellis, tocca la patata bollente: mantenere in alta quota la principale competitor di Artissima nell’autunno caldo delle fiere che devono riprendere il filo dopo un anno di sostanziale astinenza causa pandemia. Ricciardi, milanese, classe 1985, arriva dalla direzione artistica delle OGR di Torino. I primi risultati sono confortanti: 142 gallerie hanno confermato l’adesione all’edizione che aprirà questo mese.

Lia Rumma

Lia Rumma

Gallerista

La vita di Lia Rumma è un’opera d’arte. Dalla tragica morte del suo indimenticato marito, al rapporto con giganti come Lucio Amelio. Lia Rumma, in un’Italia molto diversa da quella di oggi, ha dovuto guadagnarsi tutto, e lo ha fatto con la determinazione e la passione dei grandi. Gallerista di artisti decisivi e, per dirne una, di Gian Maria Tosatti, artista del Padiglione Italia della prossima Biennale di Venezia, è oggi ancor di più una delle grandi dell’arte italiana nel mondo, partendo da Napoli, città che sembra farle, con i suoi contrasti e la sua vitalità, da ritratto vivente e pulsante.

Alberto Salvadori

Alberto Salvadori

Direttore di Fondazione Ica Milano

Alberto Salvadori dirige l’Osservatorio per le Arti Contemporanee istituito nel 2007 e nel 2009 viene nominato direttore artistico del Museo Marino Marini a Firenze. Dopo gli anni fiorentini viene attratto a Milano dove ottiene la vicedirezione di miart, collabora a progetti decisivi con le gallerie GiòMarconi e Massimo De Carlo, e, soprattutto, fonda Ica Milano (di cui oggi è direttore), con Lorenzo Sassoli de Bianchi, Enea Righi, Giancarlo Bonollo e Bruno Bolfo. La Fondazione è «un istituto per tutte le arti, un organismo per la cultura contemporanea e un progetto ecologico per l’arte basato sul principio di sostenibilità e sulle relazioni tra le persone, il loro contesto e il mondo dell’arte».

Silvio Salvo

Silvio Salvo

Responsabile della comunicazione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Se il linguaggio e la comunicazione dell’arte contemporanea sono cambiati negli ultimi anni, molto si deve al suo approccio. Attraverso l’ironia come collante per legare l’arte con fatti di attualità, cinema, sport e molto altro, è stato capace di rompere un argine nella divulgazione culturale, suggerendo un nuovo modo di fare comunicazione che fino al suo arrivo non sarebbe mai stato preso in considerazione dall’elitario mondo dell’arte. I social della Fondazione Sandretto oggi sono presi come esempio da molte istituzioni culturali che hanno capito che il prestigio e il rigore possono anche andare a braccetto con l’ironia.

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

Fondatrice e presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Nel 1995 ha dato vita a una delle fondazioni più importanti nel panorama artistico internazionale. Nata dalla sua collezione privata, si è poi arricchita grazie a una ricerca mirata di quelli che sono divenuti i protagonisti dell’arte contemporanea. Da anni porta avanti un’innovativa programmazione, capace spesso di dare la spinta definitiva ad alcuni astri nascenti. Membro degli International Council dei principali musei internazionali, è una delle poche personalità italiane dell’arte ad avere un riconoscimento a livello mondiale. Se non ci fosse, Torino non sarebbe una città così importante per il contemporaneo.

Marco Scotini

Marco Scotini

Critico e curatore

Direttore artistico di FM Centro per l’arte contemporanea di Milano, e responsabile del programma espositivo del Pav, Parco Arte Vivente, Torino, è direttore scientifico dell’Archivio Gianni Colombo e dell’Archivio Bert Theis e dal 2019 è membro dell’Italian Council. Dal 2004 è Arti Visive Department Head di Naba, Milano. Classe 1964, è una delle voci più critiche nei confronti di un sistema dell’arte che nei suoi funzionamenti e nelle sue strategie riflette i modelli del capitalismo e delle sue «retoriche liberiste». Un pensiero non omologato che ispira libri come Utopian Display. Geopolitical Curating (Quodlibet Naba Insights, 2019), Politiques de la Végétation (Eterotopia France, 2019), Artecrazia (DeriveApprodi, 2017).

Marinella Senatore

Marinella Senatore

Artista

Artista multidisciplinare, la sua pratica è caratterizzata da una forte dimensione partecipativa. I suoi lavori sono un dialogo costante tra la cultura popolare, la storia e lo spazio pubblico e la sua pratica mette d’accordo il grande pubblico e gli addetti ai lavori. Da sempre più interessata al processo creativo che al risultato finale, è intervenuta artisticamente nelle principali capitali mondiali e oggi è «inseguita» dalle istituzioni più importanti. Se l’arte contemporanea è un salotto chiuso, allora la Senatore ha trovato la porta e l’ha spalancata, riuscendo come nessun altro a creare un collante tra la sua arte, lo spazio che la ospita e i visitatori, che con lei si sentono protagonisti e non semplici spettatori.

Isabella Seragnoli

Isabella Seragnoli

Imprenditrice e filantropa

Isabella Seragnoli dal 2002 è presidente e azionista unico di Coesia, gruppo di aziende di soluzioni industriali e di packaging, con un fatturato di circa 2 miliardi di euro e 8.500 dipendenti. Isabella Seragnoli è anche presidente della Fondazione Mast, un’organizzazione non profit che si occupa del coordinamento delle attività legate all’omonimo centro multifunzionale aperto nel 2013, uno dei centri nevralgici della ricerca tra arte, tecnologia, innovazione e industria. Mast ha l’obiettivo di favorire i progetti che fanno leva su identità e creatività allo scopo di sviluppare nuove idee e di creare nuove connessioni, elemento cruciale per le ricerche di numerosi artisti italiani e non.

Giorgio Spanu

Giorgio Spanu

Collezionista e cofondatore di Magazzino Italian Art Foundation (New York)

Dalla Sardegna all’America, precisamente a Cold Spring, Giorgio Spanu ha aperto una piccola, quanto potente, enclave di italianità. A entrare a Magazzino Italian Art, sentendo la voce di Germano Celant o di Michelangelo Pistoletto in uno dei video introduttivi della collezione del museo, pare di essere a Torino o a Rivoli. Il grande merito di Giorgio Spanu non è solo quello di essere alfiere della ricerca e della creatività italiana in America (anzi, a New York), e di avere costruito una collezione mirabile, ma di interpretare questo ruolo con tutta la sorniona eleganza di un italiano d’oltreoceano.

Francesco Stocchi

Francesco Stocchi

Curatore presso il Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

Romano del 1975, dal 2012 è il primo curatore non olandese di arte moderna e contemporanea del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e curatore alla Fondazione Carriero di Milano. Attivo per molti anni a Vienna, collabora con «Artforum» e ha al suo attivo una monografia su Francesca Woodman e saggi su artisti quali i Gelitin, Cindy Sherman, Arcangelo Sassolino e Dan Colen. Non nasconde il suo scetticismo circa lo snobismo del mondo dell’arte contemporanea. Anche per questo ci si attende molto dal suo ruolo di curatore dell’inserto «Il Foglio Arte».

Serena Tabacchi

Serena Tabacchi

Cofondatrice del MoCDA, Museum of Contemporary Digital Art, ambasciatrice di Women and Inclusion e Digital Art Event coordinator presso Blockchain Game Alliance

Nel 2019, quando fondava con Dominic Perini il MoCDA, Museum of Contemporary Digital Art, nessuno immaginava che due anni dopo un’opera d’arte digitale sarebbe stata venduta alla cifra di 58 milioni di euro. Sbarcata a Londra per laurearsi alla Royal Academy of Dramatic Art, Tabacchi ha «svoltato» anche in virtù di un’altra intuizione: che l’arte del presente e del futuro è un mix di creatività, comunicazione e management. Nel 2021 ha curato per Cambi la prima asta di Criptoarte prodotta da autori italiani.

Roberta Tenconi

Roberta Tenconi

Curatrice Pirelli HangarBicocca

«Non vedo quello del curatore come un mestiere creativo o autoriale, ma di servizio»: Roberta Tenconi è tra le pochissime ad assumersi il coraggio di queste parole (rilasciate durante un’intervista al «Corriere della Sera»), che non sono una diminutio, ma una presa di posizione intellettuale che esercita con piglio da antropologa, accompagnando gli artisti e senza voler imporre narcisisticamente la propria figura. Tenconi rappresenta lo spirito di questa Power 100, quello di una professionista che ha saputo accompagnare uno spazio privato come l’HangarBicocca verso una straordinaria apertura al pubblico, contribuendo significativamente a trasformarlo in una fucina creativa e culturale.

Gemma De Angelis Testa

Gemma De Angelis Testa

Collezionista, presidente della Fondazione Acacia, Milano

Ha cominciato a collezionare arte contemporanea nonostante il celebre marito, Armando Testa, sostenesse che le opere preferiva vederle nei musei. Ha una raccolta che spazia da Anselm Kiefer e William Kentridge a un forte nucleo di artiste (Dumas, Abramovic, Cecily Brown, Bonvicini, Pivi, Trouvé, Peyton, Toderi, Mezzaqui, Migliora ecc.) e da Spalletti a Vezzoli. Nel 2003 ha istituito Acacia (Associazione Amici Arte Contemporanea), che conferisce ogni anno un premio-acquisto rivolto ad artisti italiani, destinandone le opere al Museo del Novecento di Milano. Allemandi ne ha recentemente pubblicato l’autobiografia Con l’arte in Testa.

Vicente Todolí

Vicente Todolí

Direttore artistico dell’HangarBicocca

Uno dei profili più internazionali che lavorano nel contesto italiano dell’arte contemporanea. Un curriculum carico di esperienze dirigenziali: dal 2012 è il direttore artistico del fiore all’occhiello della Fondazione Pirelli, l’HangarBicocca, uno stabilimento industriale riconvertito in uno dei centri più importanti dedicati alla produzione e alla promozione di arte contemporanea in Italia che ha fatto della gratuità il suo cavallo di battaglia. Qui hanno portato la sua firma le importanti mostre «Islands» di Diter e Björn Roth, «Cildo Meireles. Installations» e «Papagaio» di Paiva & Gusmao. Todolí con il suo lavoro fa sentire un po’ meno la mancanza di un grande museo pubblico di arte contemporanea a Milano.

Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

Direttore di «Artribune»

Se il giornalismo è il cane da guardia del potere, Massimiliano Tonelli è certamente un pitbull: attento e pronto a rovesciare qualunque ipocrisia, non ha paura di assumere posizioni scomode. La penna e la parola di Tonelli sono tra le più temute nel mondo dell’arte, ma oltre a questo «Artribune» offre anche una copertura degli eventi artistici in Italia grazie a una rete di collaboratori territoriali che senza quella testata non avrebbero voce.

Gian Maria Tosatti

Gian Maria Tosatti

Artista

Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) vive e lavora tra Napoli e New York. Artista eclettico e spesso coinvolto in progetti mastodontici e di lunghissima gittata sia concettuale sia fisica, è anche giornalista (è stato direttore del settimanale «La Differenza»). Nominato come artista del prossimo Padiglione Italia curato da Eugenio Viola, ha già alle spalle numerosissime mostre internazionali che lo pongono al centro del dibattito contemporaneo.

Vincenzo Trione

Vincenzo Trione

Preside della Facoltà di Arti e Turismo presso la Iulm di Milano, critico e curatore

La sua attività saggistica annovera, oltre al moderno, con frequenti incursioni su alcuni aspetti del contemporaneo, come in L’opera interminabile. Arte e XXI secolo (2019), in cui affronta il tema della monumentalità. Classe 1972, curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015, direttore dell’Enciclopedia Treccani dell’arte contemporanea, collabora con il «Corriere della Sera» con articoli sulle arti visive nell’inserto «La Lettura». I bene informati lo vedono in pole position per la direzione del Museo Nazionale di arte digitale (Mad) di prossima apertura a Milano.

Beatrice Trussardi

Beatrice Trussardi

Presidente Fondazione Nicola Trussardi

Presidente della Fondazione Trussardi dal 1999, nel 2003 decide di lasciare la «fissa dimora» di Palazzo Marino alla Scala per fare mostre itineranti. È stata foriera di un nuovo modo di produrre l’arte, non cercando la valorizzazione di un proprio spazio, ma andando a riempire con l’arte contemporanea luoghi già esistenti. Grazie a questa visione Milano ha potuto vivere in maniera completamente nuova spazi tra i più disparati: dal parco di CityLife, dove Jeremy Deller ha creato una Stonehenge gonfiabile, alla Chiesa di San Carlo al Lazzaretto, dove Ragnar Kjartansson ha ripetuto ininterrottamente per giorni interi e in loop «Il cielo in una stanza» di Gino Paoli e molto, molto altro.

Francesca Frua De Angeli e Massimo Valsecchi

Francesca Frua De Angeli e Massimo Valsecchi

Collezionisti

Due collezionisti del Nord Italia trapiantati a Palermo per restituire al pubblico un gioiello settecentesco, Palazzo Butera, dove ha sede la loro raccolta che spazia dall’archeologia all’arte contemporanea, dalle arti applicate del Settecento al design italiano del primo Novecento sino all’arte contemporanea. Il ligure Valsecchi ha fatto fortuna come broker a Londra, dove si trasferì negli anni Settanta. E a Londra, in cinquant’anni, ha costruito con sua moglie la collezione, la cui sede siciliana, inaugurata nel 2018, è alla vigilia dell’apertura di un nuovo ampliamento.

Alessio Vannetti

Alessio Vannetti

Valentino Chief Brand Officer

Alessio Vannetti approda da Valentino con il ruolo di chief brand officer dopo essere stato direttore della comunicazione mondiale di Gucci (e prima in Ermenegildo Zegna). Il suo lavoro in Gucci con il direttore creativo Alessandro Michele, e la sua sensibilità, portano il brand Valentino e il suo storytelling ancor più a stretto contatto con la ricerca visuale contemporanea. Prova ne è, ad esempio, il recentissimo progetto «Valentino des Ateliers», ideato da Pierpaolo Piccioli in cui la creatività e le forze di sarte e artigiani dell’atelier si sono unite con quelle di 16 artisti contemporanei.

Angela Vettese

Angela Vettese

Critica, curatrice, direttrice del corso di laurea magistrale di arti visive e moda allo Iuav, Venezia

È stata presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa (2002-2013), direttrice della Galleria Civica di Modena (2005-2008), direttrice della Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano (2008- 2010), cocuratrice della Fondazione Antonio Ratti di Como (1995-2004), cofondatrice del Premio Furla-Querini Stampalia, cofondatrice del Festival dell’Arte contemporanea a Faenza (2007-2011). Di ruoli Angela Vettese (1959) ne ha ricoperti tanti, compresa la sua collaborazione con «Il Sole 24» e la realizzazione del più diffuso manuale d’arte contemporanea in Italia, Capire l’arte contemporanea, edito da Allemandi.

Francesco Vezzoli

Francesco Vezzoli

Artista

Vezzoli è una superstar dell’arte a livello internazionale. Nei suoi lavori troviamo un mix di culture e il gioco attraverso la citazione e la memoria non tanto unendo il sacro e il profano o l’alto e il basso, ma dicendoci che non esiste più nessuna distinzione tra questi ambiti. Lo citiamo anche perché come nessun altro riesce a essere attivatore di processi intellettuali e culturali nei visitatori, che grazie alle sue opere hanno fame di conoscenza. Attraverso mostre come quella alla Galleria Calabro, omaggio ad Alexander Iolas, o quelle al Parco Archeologico di Brescia o al Centro Pecci di Prato, solo per citare le sue ultime avventure, sta contribuendo significativamente ad alzare l’asticella culturale del sistema dell’arte.

Andrea Viliani

Andrea Viliani

Storico dell’arte e curatore

È responsabile e curatore del Centro di Ricerca Castello di Rivoli (Crri), nuovo dipartimento volto alla raccolta e valorizzazione dei materiali d’archivio di artisti, curatori, critici, galleristi e collezionisti. È stato direttore generale e artistico della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee-Madre di Napoli (dal 2013 al 2019), e questo basterebbe a raccontare la sua conoscenza dell’arte contemporanea italiana e internazionale. È stato tra i sei membri dell’Agent-Core Group di dOCUMENTA (13), cocurando con Carolyn Christov-Bakargiev e Aman Mojadidi le posizioni a Kabul e Bamiyan. È uno dei più solidi storici e curatori della sua generazione in una posizione privilegiata per influenzare il dibattito italiano.

Eugenio Viola

Eugenio Viola

Curatore

Viola ha solcato strade importanti e non usuali a livello internazionale: dopo l’esperienza al Madre è stato senior curator del Perth Institute of Contemporary Art in Australia (Pica) e oggi è capocuratore del Museo di arte moderna di Bogotà dove mette in atto una ricca programmazione innovativa. Pur giovanissimo ha potuto esplorare mondi poco conosciuti nel sistema dell’arte europeo e questo gli dà un grande vantaggio. Si può dire che oggi l’intero mondo dell’arte contemporanea in Italia ha gli occhi puntati su di lui in quanto è stato scelto come curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia: porterà un solo artista, pratica sconosciuta per il nostro Padiglione.

Francesco Zanot

Francesco Zanot

Direttore Artistico Fondazione Mast

Francesco Zanot, curatore di Camera – Centro Italiano di Fotografia, Torino, dalla sua fondazione al 2017, ha successivamente curato le mostre inaugurali dell’Osservatorio Fondazione Prada a Milano in Galleria del Corso. Direttore artistico della Fondazione Mast a Bologna, e direttore del Master in Fotografia di Naba a Milano, Francesco Zanot è una delle migliori espressioni, internazionalmente riconosciute, della ricerca fotografica in Italia oggi.

POWER 100 è stato pubblicato su
IL GIORNALE DELL’ARTE
Numero 420, settembre 2021