Un secolo, 70 opere, due collezioni

Stefano Luppi |  | Viterbo

La curatrice Beatrice Buscaroli definisce la mostra «1915-2015. Tra forma e segno, dipinti da due inedite collezioni d’arte», in corso fino al 29 maggio presso l’Ex Mattatoio, un’«opera di montaggio, non dissimile da quella che compiono i registi nel momento in cui assemblano le scene di un racconto al fine di completare visivamente un copione».

Lo scopo è non solo di ordinare la produzione artistica e il gusto del periodo preso in esame, ma anche di offrire uno sguardo alle prossime generazioni. I materiali esposti, una settantina di dipinti perlopiù inediti in Italia, suddivisi in cinque sezioni, provengono dalla collezione di Stato della Repubblica di San Marino e dalla collezione del fondo comune di investimento Scudo Arte Moderna.

«Tra segno e materia» analizza la rivoluzione del gesto e la poetica della materia attraverso Afro, Renato Birolli, Giuseppe Santomaso, Giuseppe Capogrossi, Massimo
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