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Un Pio ambasciatore

La mostra «Alla corte del Re di Francia. Alberto Pio e gli artisti di Carpi nei cantieri del Rinascimento Francese», a Palazzo dei Pio fino al 18 giugno, curata da Manuela Rossi e realizzata dai Musei Civici in collaborazione con il Musée National de la Renaissance di Ecouen (catalogo Apm edizioni), mette al centro della scena artisti nati nel Carpigiano quali Riccardo da Carpi, Francesco Donella, Gasparo e Francesco Cibelli che per ora sono noti quasi soltanto dai documenti di archivio.


Sono artisti che arrivano in Francia a seguito del signore carpigiano Alberto III Pio che dal 1505, come ambasciatore del duca di Mantova, entrò in contatto con i re francesi Luigi XII e Francesco I. Lo stesso Alberto Pio, al termine della piccola signoria, nel 1527 andò in Francia in esilio, a Parigi, dove morirà quattro anni dopo nella casa di rue Saint-Antoine. In mezzo lunghi anni di diplomazia e numerose presenze artistiche, e di maestranze carpigiane, in importanti cantieri quali quelli della Cattedrale di Albi e dei castelli di Fontainebleau e Gaillon, in bassa Normandia.


Ne dà conto la rassegna che propone una quarantina di pezzi tra dipinti, disegni, documenti d’archivio, sculture, boiserie, medaglie provenienti dal Musei di Pavia, dal Louvre e dal Musée di Ecouen. Tra le opere maggiormente importanti per ricostruire, con prossime ricerche, le attività di questi artisti pressoché ignoti, le boiserie della Cappella alta di Gaillon, oppure le immagini degli affreschi della cattedrale di Albi, nel Sud-ovest della Francia, realizzati da Donella, fino a Gasparo Cibelli a cui è assegnata la Madonna Assunta nel Duomo di Carpi e da Francesco Cibelli, che operò invece a Fontainebleau insieme a Giovan Francesco Rustici, autore, quest’ultimo, del monumento funebre di Alberto Pio oggi al Louvre.

Stefano Luppi, 02 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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Un Pio ambasciatore | Stefano Luppi

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