Un anno di scoperte in Catalogna

Ritrovamenti sorprendenti del Servizio di Archeologia della Generalitat

Un'immersione «archeologica» alle isole Formigues
Roberta Bosco |

Barcellona. Un investimento di 2,2 milioni di euro e un rinnovato ottimismo hanno permesso al Governo autonomo della Catalogna (la Generalitat) di chiudere l’anno archeologico in bellezza. Durante il 2019 il Servizio di Archeologia e Paleontologia del Dipartimento di Cultura, che l’anno prossimo compirà 40 anni, ha realizzato 1.024 interventi: 861 preventivi, 157 di ricerche programmate e 7 d’urgenza. Un numero che seppur inferiore agli anni di grande attività (nel 2008 si raggiunsero 1.262 interventi) è ormai lontano dagli anni della paralisi (il 2013, l’annus horribilis ne registrò solo 624).

Il ritrovamento più sorprendente è stato un calice gotico del Trecento, rinvenuto nella necropoli del complesso monumentale del Castello di Besora, nella provincia di Osona. Da alcuni resti, come piccoli chiodi e cardini, si evince che il calice era custodito in una cassetta di legno ormai polverizzata,
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