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Trentunesima Modenantiquaria

Una panoramica di presentazione di Modenantiquaria, fiera emiliana di antiquariato

Stefano Luppi

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Si svolge dall’11 al 19 febbraio presso i 6mila mq dei padiglioni di ModenaFiere l’edizione numero trentuno di Modenantiquaria organizzata dall’expo modenese con il patrocinio dell’Associazione Antiquari d’Italia (Aai) e di Fima.

Quest’anno gli espositori saranno 160, come di consueto provenienti per la maggior parte dall’Italia cui si aggiunge qualche galleria estera, che portano il meglio delle loro collezioni di dipinti, sculture, mobili, grafica, oggettistica d’alta epoca.

Gli spazi sono suddivisi tra la parte antiquariale, Petra con le proposte per esterni ed Excelsior, giunta alla XVI edizione e dedicata alla produzione artistica del XIX secolo. L’ampia tipologia di materiale antiquariale porta ai padiglioni fieristici emiliani numerosi esemplari artistici interessanti.

La galleria Longari Arte di Milano espone, tra l’altro, una terracotta raffigurante una «Madonna con Bambino» realizzata nel 1710 dal francese Pierre-Jean Hardy (Nancy 1653-Versailles 1737) e un’altra terracotta di Domenico Paci (Ascoli Piceno 1785-1863) raffigurante Alessandro Magno e risalente al 1819.

Phidias Antiques di Reggio Emilia propone il ritratto «La figlia del giardiniere», una vivace e luminosa raffigurazione di Gaetano Bellei (Modena 1857?-1922), mentre la bolognese Antichità all’Oratorio punta su un tris di opere. Si tratta di una quattrocentesca «Madonna con Bambino» in legno avvicinabile ai modi di Giacomo Moranzon, scultore documentato a Venezia dal 1413 al 1467-68, di un «Cristo crocifisso» in pioppo del Maestro di Monsanto (attivo intorno al 1480-1520) e un albarello con profilo barbuto del 1555-65.

La Galleria del Laocoonte di Roma punta su un Giacomo Balla del 1920 (un olio su carta intitolato «Linee spaziali») e una «Coppia di ceramiche astratte» del 1950 di Leoncillo Leonardi realizzata in terracotta policroma smaltata.

Robilant+Voena di Londra, infine, espone nel proprio spazio, tra molto altro, anche lo «Studio per due teste di vecchio» assegnato a Bartolomeo Passerotti (Bologna, 1529-92).

Stefano Luppi, 07 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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Trentunesima Modenantiquaria | Stefano Luppi

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