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Tacita intesa

La mostra «Giorgio Morandi e Tacita Dean. “Semplice come tutta la mia vita”», presentata dal 12 marzo al 4 giugno a Palazzo Te, intreccia un dialogo silenzioso tra il maestro bolognese (1890-1964) e l’artista inglese (Canterbury, 1965). La Dean è autrice dei due film «Day for Night» e «Still Life», girati nel 2009 per la Fondazione Nicola Trussardi nella casa-studio bolognese di Morandi e presentati nel 2013 al Mambo da Gianfranco Maraniello, nella mostra «Tacita Dean. The Studio of Giorgio Morandi».

A Mantova la mostra si arricchisce non solo della ricostruzione dello studio del pittore ma di una cinquantina di opere di Morandi, tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni degli anni tra il 1915 e il 1963, giunti da grandi musei (come la Galleria Nazionale di Roma) e da importanti collezioni private (nella foto, Natura morta con bottiglie, 1938). Curata da Massimo Mininni e Augusto Morari con la collaborazione di Cristiana Collu, la rassegna si propone come una riflessione sul tema della natura morta, riletta attraverso gli occhi di due grandi artisti di generazioni diverse, che manifestano però una singolare affinità emotiva, e al tempo stesso ci interroga sull’appropriazione (la «rapina gentile» la definisce Stefano Baia Curioni, presidente del Centro Palazzo Te) compiuta da un’artista di oggi sul lavoro di un maestro di ieri.

Dei due film, entrambi su pellicola, uno («Still life», in bianco e nero) riproduce le linee a matita tracciate da Morandi nell’annotare l’esatta posizione di ogni oggetto nei suoi dipinti; il secondo esplora le cose ordinarie che abitano il suo studio, immergendole nella luce opaca e polverosa che egli amava.

Ada Masoero, 08 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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Tacita intesa | Ada Masoero

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