Solisti in coro nell’opera italiana

Giosetta Fioroni, «Particolare della nascita di Venere», 1965, olio su tela, collezione Intesa Sanpaolo Gallerie d’italia – Piazza Scala, Milano. Foto Giuseppe Schiavinotto
Federico Florian |

Dal 23 aprile al 19 settembre la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ospita «Imagine: nuove immagini nell’arte italiana, 1960-69», mostra che raccoglie 45 opere di autori quali Schifano, Mauri, Pascali, Festa, Gnoli, Rotella e Paolini, distribuite in undici sale. Un’esposizione che va a costituire un ulteriore tassello nell’indagine che il museo veneziano, da ormai dieci anni, conduce sull’arte italiana del dopoguerra. Abbiamo intervistato il curatore Luca Massimo Barbero.

Perché la mostra viene descritta come «un’inedita lettura dell’arte italiana attraverso gli anni Sessanta»?
La mostra prevede un percorso che avanza per continuità ma anche per inciampi. Non vi è alcuna pretesa di esaustività. La sfida non è tanto quella di offrire una panoramica classica, da manuale, sull’arte italiana degli anni Sessanta, quanto di spezzare e mescolare quelle categorie che definiscono troppo
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Luca Massimo Barbero. Foto © Matteo De Fina Fabio Mauri, «Drive In House», 1960. Tela tirata su tela dipinta a olio su telaio in legno e metallo, collezione privata. Courtesy the Estate of Fabio Mauri and Hauser & Wirth © Eredi Fabio Mauri Tano Festa, «La Grande Odalisca», 1964, smalto su carta emulsionata su legno, collezione privata, Roma © Tano Festa, by SIAE 2016 Mario Schifano, «L’inverno attraverso il museo», 1965, smalto su carta intelata, collezione privata © Mario Schifano, by SIAE 2016 Michelangelo Pistoletto, «Mappamondo», 1966-68, giornale e ferro © Michelangelo Pistoletto Courtesy Lia Rumma Giulio Paolini, «Académie 3», 1965, collezione privata. Courtesy Archivio Giulio Paolini, Torino © Giulio Paolini Mario Ceroli, «Studio per Piper», 1965, collage, cm 220 x 155, Galleria de’ Foscherari, Bologna Domenico Gnoli, «Due Dormienti», 1966, acrilico e sabbia su tela. Courtesy Fondazione Orsi © Domenico Gnoli, by SIAE 2016 Pino Pascali, «La decapitazione del rinoceronte», 1966-67 © Pino Pascali Courtesy Lia Rumma Mimmo Rotella, «Posso?», 1963-65, riporto fotografico su tela, Robilant + Voena, Londra – Milano – St. Moritz © Mimmo Rotella, by SIAE 2016
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