I depositi della Gam-Galleria d’arte moderna conservano un migliaio di sculture, dal tardo Neoclassicismo al Novecento, molte delle quali di grande importanza storica e artistica. Cento di esse, restaurate negli ultimi mesi grazie a Ubs, partner della Galleria dal 2013, sono riunite fino al 30 luglio nella mostra «100 anni.

La scultura a Milano (1815-1915) dai depositi della Gam» (il titolo è un evidente omaggio al romanzo di Giuseppe Rovani), curata da Paola Zatti e prodotta e diretta dalla Gam con Università Cattolica, Università Statale e Politecnico di Milano.

In mostra va in scena un secolo di scultura a Milano, dal 1815 alla Grande guerra, attraverso opere di maestri come Antonio Canova, Bertel Thorvaldsen, Giuseppe Grandi, Vincenzo Vela, Adolfo Wildt e di altri artisti oggi meno noti ma allora molto ricercati dalla committenza pubblica e privata.

Nelle sale del piano terreno trovano posto 63 sculture di marmo, gesso e bronzo, suddivise in sei sezioni tematiche, mentre le altre 40 sono distribuite tra i dipinti coevi della collezione permanente, nelle sale del piano nobile, in una panoramica che testimonia l’eccellenza della scuola milanese del tempo.

Intanto continua il progetto «Sottosopra», avviato nello scorso autunno, che porta il pubblico, in visite guidate, nei sotterranei della Villa Reale, dove si trovano le altre 800 sculture, in parte del suo patrimonio, in parte in deposito dall’Accademia e dalla Pinacoteca di Brera.