Image

Sangue e arena

Sino al 19 novembre la Fondation Maeght presenta «Eduardo Arroyo. Nel rispetto delle tradizioni». È una retrospettiva dedicata all’ottantenne pittore spagnolo, dai primi lavori degli anni Sessanta (con i due toreri speculari del «Doble retrato de Bocanegra o el juego de los siete errores», del 1964) fino alle tele più recenti.

Nel 1958 Arroyo si trasferì a Parigi dove il pennello diventò la sua arma per denunciare il regime dittatoriale del generale Franco. La sofferenza e la lotta si incarnano nel ritratto «La mujer del minero Pérez Martínez» del 1970: la donna in lacrime, alla quale i franchisti hanno rasato i capelli, indossa vistosi orecchini con i colori della Spagna. Arroyo ha ripreso il passaporto spagnolo dopo la morte di Franco.

Luana De Micco, 10 settembre 2017 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Il mosaico ritrovato nel centro della cittadina francese è lo spunto per approfondire il mito dell’eroe omerico

A cinque anni dall’incendio anche i 22 dipinti monumentali della Cattedrale sono stati recuperati e fino al 21 luglio si possono vedere da vicino

Si chiama Neom la megalopoli futuristica, dal costo di 500 miliardi di dollari e dalle dimensioni gigantesche di una catena montuosa. Utilizzerà energie rinnovabili «a zero emissioni», ma persino i francesi contestano a Edf, partner connazionale, il fatto che il progetto sia disumano e insostenibile

Opere in ceramica che rappresentano bizzarre creature ibride, tra uomo, animale ed elementi naturali arricchiscono il suggestivo percorso espositivo nella galleria Perrotin

Sangue e arena | Luana De Micco

Sangue e arena | Luana De Micco