Sagrato di vetro a Notre-Dame
E l’Île de la Cité pedonale: sono i «grands travaux» di Hollande a fine mandato
Un giorno del 2040 l’Île de la Cité, culla dell’antica Lutezia, potrebbe non essere più come la conosciamo oggi, un’isola monumento perlopiù luogo di passaggio per turisti, che vengono a visitare la cattedrale di Notre-Dame (sono 14 milioni ogni anno), e per i funzionari dell’Hôtel Dieu, il più antico ospedale della capitale, e del Quai des Orfèvres, la storica sede della polizia giudiziaria cara a Georges Simenon.
Il sagrato di Notre-Dame potrebbe essere infatti trasformato in un gigantesco pavimento di vetro, che permetterebbe di far entrare la luce naturale nella cripta dove si trovano le vestigia della città romana. È l’aspetto più rivoluzionario del progetto proposto da Dominique Perrault, l’archistar della moderna Bibliothèque Nationale de France, per rivitalizzare il cuore della capitale.
La sua idea è di «costruire un’isola di vetro su un’isola di pietra». Il progetto
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