Sabiha Çimen, la sensibilità di una «guardiana»
Alla Kunsthal di Rotterdam scatti dal primo libro fotografico dell’autrice turca, premiato l’anno scorso a Paris Photo

Sabiha Çimen (Turchia, 1986), fotografa Magnum attiva tra Istanbul e New York, considera il focus sulle esperienze della comunità islamica femminile parte integrante della sua ricerca fotografica. Conosciuta per la sua documentazione della cultura musulmana, per i suoi ritratti di donne e nature morte, Çimen spicca per la sensibilità con cui «cattura uno scorcio di mondo che agli estranei è solitamente proibito vedere», si legge nel comunicato stampa della sua nuova personale, «Hafiz», allestita nella Kunsthal di Rotterdam fino al 7 maggio.
Realizzato nel corso di quattro anni in cinque scuole coraniche femminili della Turchia contemporanea, il progetto nasce dalla volontà dell’artista di «dare a ciascuna delle ragazze ritratte la possibilità di esprimere la propria identità, offrendo così uno spaccato multiforme della vita di questa porzione di società turca».
Tratte dal suo primo libro fotografico, premiato alla 25ma edizione di Paris Photo (2022) con il «First Photobook Award» e avente lo stesso titolo della sua esposizione olandese, le fotografie in mostra catturano «l’intimo legame che le studentesse hanno tra di loro nonostante le rigide politiche delle scuole coraniche».
Immortalando momenti di svago e scene che racchiudono la quotidianità della realtà scolastica islamica, Çimen rivive il percorso educativo che anni fa la portò a conseguire il titolo di «hafiz» (guardiana dell’Islam), proprio come nel caso delle protagoniste della sua serie. Con la sua Hasselblad, l’artista le ritrae come giovani donne forti, avventurose e indipendenti.