Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl nuovo Musée de la Libération de Paris apre le porte il 25 agosto nei due padiglioni neoclassici della place Denfert-Rochereau, che nel Settecento ospitavano una delle antiche Dogane della capitale. La città intende rilanciare questo museo poco noto, che dal 1994 si trovava in locali attinenti alla stazione ferroviaria di Montparnasse, ma al di fuori dai circuiti turistici.
I due padiglioni, opera dell’architetto e urbanista Claude-Nicolas Ledoux che li costruì nel 1787, si trovano invece in una zona del quartiere molto più frequentata e vicino all’ingresso delle Catacombe di Parigi. La loro storia è inoltre legata alla Liberazione della città dal giogo nazista.
Fu qui, infatti, nel sottosuolo del padiglione ovest, che il colonello Henri Rol-Tanguy, figura della Resistenza francese, aveva installato il suo posto di controllo e che il 14 agosto 1944 fu lanciata l’insurrezione contro l’occupante. Per la prima volta il posto di controllo, che conserva ancora i suoi macchinari, è aperto al pubblico.
Il restauro dei due padiglioni, iniziato nel 2017 e diretto dall’architetto dei monumenti storici Christophe Batard dell’agenzia Artene, è durato due anni. Il costo dei lavori è stato di 20 milioni di euro (di cui 13 finanziati dalla Città).
Il museo conserva circa 7mila oggetti, tra cui una collezione di uniformi, documenti originali, giornali, manifesti e immagini d’epoca e testimonianze audiovisive. Ne sono esposti 300, tra cui anche alcuni oggetti personali di due figure chiave della Resistenza francese, come il bastone del generale Leclerc, che a capo della seconda Division blindée partecipò alla Liberazione di Parigi, e la scatola di colori a pastello di Jean Moulin, catturato e torturato dalla Gestapo nel giugno 1943.
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