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Notre-Dame cerca ricchi americani

Luana De Micco

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Per ogni euro donato dai mecenati ne verserà uno lo Stato francese

Alcune delle statue degli apostoli disposte alla base della guglia di Notre-DameFacoltosi mecenati cercasi per restaurare le gargolle e la guglia di Notre-Dame, la Cattedrale gotica che accoglie circa 12 milioni di visitatori l’anno. Parigi si rivolge soprattutto agli Stati Uniti contando sull’affetto degli americani per il monumento e sulla popolarità di cui godono oltreoceano il gobbo Quasimodo e gli altri personaggi nati dalla fantasia di Victor Hugo. Prima dell’estate è stata creata una fondazione di diritto americano, la Friends of Notre-Dame de Paris, e dal prossimo aprile partirà un tour attraverso gli Stati Uniti allo scopo di reclutare generosi donatori in quanto il cantiere si annuncia lungo e oneroso: il suo costo è stimato in circa 100 milioni di euro in vent’anni.

La costruzione della Cattedrale è iniziata nel 1163 e si è conclusa nel 1345. Tra il 1844 e il 1864 ha subito un profondo restauro condotto dall’architetto Viollet-le-Duc, a lungo criticato e solo di recente rivalutato. Gli ultimi interventi di rilievo sull’esterno risalgono a fine anni Novanta-inizio Duemila con il restauro della facciata e delle torri. Ora bisogna intervenire sull’abside e sulla foresta di archi rampanti. Le piogge acide e l’inquinamento contribuiscono a degradare la pietra. Il rischio è serio ma la condizione non è catastrofica, a patto di non tardare troppo. 

I lavori prenderanno il via in autunno dalla guglia che culmina a 95 metri di altezza e che presenta «problemi di copertura, per cui l’acqua rischia di filtrare nell’ossatura interna, ha osservato la conservatrice Marie-Hélène Didier. Non siamo in situazione di pericolo, ha precisato la Didier, ma l’apporto di nuovi fondi privati permetterebbe di accelerare i lavori e parallelamente di cominciare a intervenire anche sugli archi». Solo per il restauro della guglia servono 12 milioni di euro. Le statue in rame degli apostoli, disposte in gruppi alla sua base, saranno smontate. Saranno restaurate le vetrate dell’abside e il portale del transetto. I lavori riguarderanno anche le gargolle, le grondaie che nel Medioevo erano ornate di figure fantastiche. Alcune hanno le facce consumate dal tempo, altre sono fissate da antiestetici cavi di plastica, altre ancora hanno perso perso dei pezzi.

A maggio lo Stato francese e la Fondation Avenir du Patrimoine à Paris (creata nel 2013 per raccogliere i fondi necessari al restauro delle chiese parigine) hanno firmato un accordo per un piano di restauro di dieci anno che prevede un finanziamento pubblico di 2 milioni di euro all’anno. Lo Stato si è inoltre impegnato a versare un euro supplementare per ogni euro raccolto tramite mecenatismo privato fino a un tetto massimo di 60 milioni. Di qui l’iniziativa della colletta con un occhio verso gli Usa perché gli americani, ha sottolineato André Finot, responsabile della comunicazione, «hanno la cultura del dono». Non era stata forse la famiglia Rockefeller, ha ricordato «Le Figaro», a correre in aiuto alla Cattedrale di Reims negli anni Venti?

Luana De Micco, 15 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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