Non solo mal d’Africa

Ada Masoero |  | Milano

Dimitri Fagbohoun è originario del Benin, Bronwyn Katz del Sudafrica, Marcia Kure della Nigeria e Maurice Mbikayi della Repubblica Democratica del Congo: tutti sono per la prima volta in Italia, sebbene possano sfoggiare partecipazioni a importanti manifestazioni e premi internazionali, e tutti sono nativi dell’Africa subsahariana. Sono questi, però, i soli dati che li accomunano, perché ognuno di essi è portatore di poetiche differenti e di linguaggi del tutto personali.

Silvia Cirelli li ha accostati nella mostra «We call it Africa. Artisti dall’Africa subsahariana», aperta dal 9 febbraio al 2 aprile alle Officine dell’Immagine proprio con l’intento di sfatare stereotipi e luoghi comuni, mettendo in luce la specificità dell’indagine di ognuno.

Il congolese Maurice Mbikayi (Kinshasa, 1974) esplora nei suoi lavori l’impatto delle nuove tecnologie sulla società e sull’ambiente africani,
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