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Nel dormitorio normanno

Silvia Mazza

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Il 31 maggio si è aperto come spazio museale il Dormitorio dei Benedettini, costruito in epoca normanna, parte del grande complesso del Duomo e del Convento, all’interno del percorso Arabo Normanno, da luglio 2015 dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Collocato a ridosso del lato sud-orientale del celebre Chiostro di Santa Maria la Nuova, è stato oggetto, dalla fine degli anni ’90, di un recupero curato dalla Soprintendenza, in collaborazione con il Museo Diocesano di Monreale, per convertirlo in spazio espositivo. La sua apertura al pubblico è stata rinviata nel corso degli anni per problematiche relative alla sicurezza antincendio, non secondarie date la grandi struttura lignee presenti all’interno del dormitorio, e sulle quali la Soprintendenza è intervenuta grazie a un finanziamento di 500mila euro Po-Fesr 2007-13.

I lavori sono stati conclusi nel dicembre 2015, termine ultimo concesso dall’agenda europea: insomma, uno dei pochi progetti sottratti alla fallimentare politica di spesa dei fondi comunitari, per cui su 55 milioni stanziati dalla Ue la Regione non è riuscita a spenderne ben 51. Nell’ambito della realizzazione di un unico percorso che conduce dal museo Diocesano al Dormitorio, già a sua volta collegato al chiostro di Santa Maria la Nuova, l’esposizione, curata da Maria Concetta di Natale, direttore del Diocesano, dà l’avvio all’utilizzo degli spazi del dormitorio come spazi museali, al piano terra con un allestimento permanente dei reperti degli scavi condotti in occasione del cantiere e ai materiali provenienti dal Duomo e dal Chiostro, come capitelli e brani di pavimenti mosaicati; al primo piano con un’esposizione temporanea, in collaborazione col Fondo Edifici di Culto della Prefettura, con opere d’arte, oggetti di culto e paramenti sacri provenienti dall’Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, nel comune di Contessa Entellina, dipendente dalla Diocesi di Monreale.

Silvia Mazza, 08 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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