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Molti record per il design

I risultati delle aste di settore di Parigi, New York, Genova e Torino

Carla Cerutti

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Un concentrato di record ha caratterizzato i mesi di novembre e dicembre nelle aste di design nazionali e internazionali, a cominciare dalle due vendite organizzate in contemporanea da Christie’s e da Sotheby’s a Parigi il 22 novembre, ambedue con totali che hanno superato i 5 milioni di euro.

Eileen Gray, Alberto e Diego Giacometti, i coniugi Lalanne, Jean e Jan Martel, Jean Royère, Charlotte Perriand hanno dominato la scena con aggiudicazioni tra i 122mila e 1,2 milioni di euro.

Il 14 dicembre, da Sotheby’s a New York, due sedie disegnate da Carlo Mollino nel 1951, la Copenhagen e la Lattes, entrambe esemplari unici, sono state vendute rispettivamente per 487.300 e 317.500 euro.

Due giorni prima, sempre a New York ma da Christie’s, nell’ambito di una grande sessione che ha visto disperdere anche parte della collezione Carraro e che ha totalizzato oltre 7,5 milioni di euro, una quarantina di arredi italiani dagli anni Trenta agli anni Sessanta, prodotti per la maggior parte da Fontana Arte, ha raggiunto in alcuni casi prezzi ragguardevoli, come i 47mila euro per lo specchio modello 2044, retroilluminato e con gemme di cristallo, di Max Ingrand del 1960 ca o i 41.300 per una coppia di gueridon in vetro e ottone stimata 11-17mila o altri 47mila per un cassettone di Pietro Chiesa del 1938 ca in vetro specchiato, legno ebanizzato e bronzo.

Soprattutto da questi ultimi risultati si è potuto rilevare che il divario tra quotazioni internazionali e nazionali del nostro design si sta sensibilmente riducendo. L’asta di design del 13 dicembre da Cambi a Genova ha registrato, infatti, ottimi risultati per Gio Ponti, con alcuni arredi concepiti prima del 1953, insieme a Giulio Minoletti, per il treno Etr 300 Settebello e, in particolare, con una coppia di poltrone di prima classe esitate per 30mila euro.

Un altro nome di spicco come Gino Sarfatti continua a sollecitare l’interesse dei collezionisti che si contendono le sue lampade da terra Arteluce con cifre dai 25mila ai 37.500 euro. Si conferma altresì l’interesse per i pezzi più rari di Fontana Arte, come il mobile bar di Pietro Chiesa del 1930 ca, aggiudicato per 75mila euro.

Sulla scia dei recenti successi londinesi, sono salite anche in Italia le quotazioni di Carlo De Carli, anche se rimangono ancora al di sotto di quelle estere: 32.500 euro per una coppia di poltrone e 18.750 per una singola, tutte provenienti dall’arredo progettato per casa Galli a Milano intorno al 1950.

Top lot della vendita è stato, con 102.500 euro, il tavolo di Borsani con piano in vetro dipinto a mano da Lucio Fontana nel 1952; un esemplare analogo, ma con decoro del piano ovviamente differente, era stato battuto sempre da Cambi un anno fa per 118.750 euro.

Ulteriori conferme arrivano da Della Rocca a Torino dove, lo scorso 24 novembre, un tavolo basso in lamina di ottone di Gabriella Crespi è stato venduto per 40.590 euro e da Wannenes a Genova che ha totalizzato 1.161.986 euro con tre sessioni il 14 e 15 dicembre: tra i risultati più significativi una coppia di poltrone mod. 865, prodotte da Cassina nel 1955, in metallo verniciato e velluto imbottito che, da una stima di 8-10mila euro, sono schizzate a 43.400, insieme a un divano en suite battuto a 37.200.

Segue uno specchio, in cristallo curvato retroilluminato mod. 2044, di Fontana Arte esitato a 40.640 euro, un prezzo di poco inferiore a quello spuntato dall’analogo modello offerto da Christie’s a New York il 12 dicembre.

Eccellente esito, inoltre, per una coppia di poltrone di Ico Parisi per Ariberto Colombo del 1947 aggiudicate a 34.720 e per una rara lampada da terra mod. n° 1036 di Gino Sarfatti per Arteluce del 1946, in marmo, ottone e alluminio verniciato, battuta a 21.590 euro.

Carla Cerutti, 10 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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