«Pistas de baile, Irmas» di Teresa Margolles

Image

«Pistas de baile, Irmas» di Teresa Margolles

Messico tossico

Al Pac di Milano la cronista dell'indicibile Teresa Margolles

La prima, più immediata reazione suscitata dai lavori di Teresa Margolles è un istinto di fuga, di negazione, di rifiuto. Lei, infatti, ha scelto di essere una sorta di «cronista dell’indicibile», e di raccontare nelle sue opere, con crudo realismo, l’efferatezza di un’umanità degradata dal crimine organizzato e, più in generale, da un’assoluta mancanza di senso morale. Nata nel 1963 in Messico, nella regione di Sinaloa, dove il Cartello della droga celebra i suoi riti sanguinari, e formatasi come anatomopatologa, l’artista affronta i temi della morte, della tortura, dell’orrore, della violenza sulle minoranze e sulle donne.

A lei, che nel 2017 è stata finalista per l’Hugo Boss Prize e che nel 2009 ha rappresentato il suo Paese alla Biennale di Venezia, il Pac dedica fino al 20 maggio una vasta personale («Ya basta hijos de putas») curata da Diego Sileo e prodotta con Silvana Editoriale, che il 13 aprile alle 19.30, in occasione di Miart e di Art Week, culmina nella cruda performance-tributo per la transessuale Karla, assassinata nel 2016 a Ciudad Juárez, qui interpretata da una transgender sudamericana.

In mostra, 14 installazioni, da «Vaporización» (2002), in una nuova versione, a «Papeles» (2003); da «Joyas» (2007), con i suoi monili macabri e sontuosi, ai brutali «51 Cuerpos» e «PM», entrambi del 2010, fino a «La Búsqueda» (2014) e «Pistas de baile» (2016), sugli abusi perpetrati sui transessuali. Numerose le attività didattiche di supporto a questa mostra tanto perturbante.

«Pistas de baile, Irmas» di Teresa Margolles

Ada Masoero, 04 aprile 2018 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

La società milanese che offre servizi integrati per l’arte offre online una selezione delle opere di proprietà privata che le sono state affidate o che sono disponibili per la vendita

Il nuovo progetto culturale di Platea, associazione culturale nata nel 2020 dalla volontà di un gruppo lodigiano di appassionati di arte e architettura

Nacquero da Luca Giordano (con la mediazione dei veneziani) i singolari rapporti, poco noti ma fondamentali, tra la città orobica e il Viceregno di Napoli testimoniati dai capolavori del ’600 napoletano ora esposti

In Triennale Milano una grande mostra con oltre 400 lavori dell’architetto, designer, artista, critico e direttore di riviste, curata da Fulvio Irace

Messico tossico | Ada Masoero

Messico tossico | Ada Masoero