«La Porta di Milano» è la soglia che accoglie, con l’arte, i viaggiatori in arrivo e in partenza dal Terminal 1 dell’aeroporto Milano Malpensa. Sette anni fa Sea dava il via al primo appuntamento del progetto, poi proseguito con autori storicizzati come Melotti, Marino Marini, Gio Ponti e altri, e con artisti contemporanei, tra cui Helidon Xhixha e Carlo Bernardini.
Ora è Alessandro Busci (Milano, 1971) a occupare la «soglia magica» con otto grandi opere su ferro corten mentre una doppia installazione di 24 lavori a smalto su carta, tutti realizzati per questa occasione, è esposta nelle Vip Lounge. Curata da Angelo Crespi, con Imago Art Gallery Lugano, la mostra «Milano Fly Zone», visibile fino al 6 ottobre prossimo, è un atto d’amore di Busci per la sua città, ora esplorata non nei suoi orizzonti metropolitani ma attraverso il suo aeroporto, cui l’artista, però, conferisce uno status di spazio reale ed emozionale, animato dalle storie dei milioni di viaggiatori che vi transitano. Lo libera così dall’asettica freddezza del «non luogo», mentre gli aerei, colti nel momento silenzioso dell’attesa, si propongono con l’aspetto di pacifici animali a riposo.
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Erika Verzutti e Formafantasma