Lombardia | Rapporto 2020 sulla cultura

Giovanni Fosti, presidente della Fondazione Cariplo: «La crisi rischia di aumentare le divisioni. Ora e più che mai c'è bisogno di sostenere la cultura»

Giovanni Fosti
Giovanni Fosti |

La Lombardia è un territorio che attraverso la sua arte e la sua storia testimonia la capacità di creare bellezza e cultura con lungimiranza ed eccellenza. Un territorio che abbraccia sia le aree interne e montuose sia l’area metropolitana di Milano: luoghi molto diversi e distanti tra loro, uniti dalla tensione al bello e all’innovazione che si esprime nel ricchissimo patrimonio artistico e culturale della regione. La Fondazione Cariplo è nata nell’800 proprio da questo territorio, per promuovere la crescita dell’economia e soprattutto della società lombarda.

«Tute servare munifice donare» (Conservare con cura, donare con generosità): la Fondazione opera nel campo della ricerca, dell’ambiente, del welfare e della cultura ed è custode di una «dote» tramandata negli anni, fatta di una cultura sociale, territoriale e artistica (nelle province lombarde e nelle due province piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola). Nella visione della Fondazione il sostegno alla cultura e la tutela e conservazione del patrimonio storico artistico hanno sempre avuto un significato e una funzione profondamente legati alla coesione delle comunità e allo sviluppo del territorio: l’arte e la cultura sono elementi vivi e indispensabili per la vita e la crescita delle persone; sono punti di riferimento per le comunità e la loro identità; sono asset strategici per lo sviluppo e l’occupazione.

I numeri del comparto cultura
Fondazione Cariplo supporta progetti incentrati sui principi di cura costante, produzione di nuova conoscenza, integrazione delle attività di conservazione e valorizzazione a beneficio di un reale sviluppo locale. In quest’ottica sono stati avviati diversi bandi di sostegno alla diffusione delle tecnologie, metodologie e buone prassi relative alla conservazione programmata degli edifici storici, privilegiando progetti più organici e consapevoli che avessero tra gli obiettivi anche la rifunzionalizzazione e la valorizzazione del patrimonio.

Una sperimentazione significativa è stata il progetto «Distretti culturali» attivo dal 2004 al 2015 per promuovere la progettazione culturale integrata sostenendo operazioni di area vasta in cui le attività di conservazione del patrimonio culturale giocassero un ruolo centrale nella capacitazione di tutti i soggetti coinvolti, nella valorizzazione e crescita di competenze e del capitale intellettuale e nell’integrazione di diverse filiere economiche. Tradizionalmente i beneficiari dei programmi di Fondazione Cariplo sono enti pubblici, associazioni ed enti non profit culturali afferenti prevalentemente al comparto che include arti visive (pittura e scultura, fotografia e nuove discipline figurative), arti performative (spettacolo dal vivo), patrimonio culturale (musei, archivi, biblioteche e complessi monumentali).

Le erogazioni annuali di Fondazione Cariplo in campo culturale sono mediamente tra il 25 e il 30% dei contributi complessivi e negli ultimi anni, in valore assoluto, si sono attestate intorno ai 45 milioni di euro all’anno. Nel 2019 il valore aggiunto complessivo generato dai soggetti pubblici e non profit che operano nel comparto culturale in Lombardia è stato di 1.770 milioni di euro, con 28.500 occupati. Il metodo di intervento della Fondazione tende a contemperare alcuni aspetti chiave: aggregazione di energie e di risorse attorno a progettualità significative che emergono dal territorio; supporto alla creazione di reti tra attori della realtà locale; valorizzazione e tutela del patrimonio culturale, materiale e immateriale in ottica di crescita sociale ed economica.

Cultura: collante contro la crisi
In questi mesi la Lombardia è stata colpita in modo violento dalla pandemia. Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona sono state le province simbolo di un evento inaspettato che ha colpito e sta colpendo il mondo. Milano è anch’essa simbolo di una situazione inedita, in cui condizioni stringenti e forzate stanno mettendo in crisi vari comparti dell’economia (tra cui quello della produzione artistica e culturale) con il rischio che questo si trasformi rapidamente in una crisi sociale.

In un momento come questo, mentre ci troviamo ancora a vivere una crisi economica e sociale senza conoscere gli sviluppi futuri dell’emergenza sanitaria, è il caso di parlare di cultura? È giusto continuare a sostenere la cultura durante la crisi? Noi di Fondazione Cariplo siamo convinti di sì. Ora e più che è mai necessario sostenere la cultura. Abbiamo bisogno di comunità forti e di un grande impegno collettivo per affrontare la pandemia e per dare senso a quello che è accaduto e che accadrà. Abbiamo bisogno di una cultura che ci avvicini gli uni agli altri, che faccia da collante nelle nostre comunità, nei nostri paesi, nei nostri quartieri. Abbiamo bisogno di non sprecare l’impatto economico delle iniziative culturali. Questo può avvenire attraverso varie azioni, ciascuna diversa a seconda del luogo e del contesto.

Giovani, benessere e sviluppo
Per questo, all’interno della riorganizzazione delle attività filantropiche per l’anno 2020 attuata dalla Fondazione a fronte della crisi generata dalla pandemia, sono state lanciate iniziative speciali a sostegno della cultura. In particolare il bando «Per la Cultura», eccezionale per caratteristiche e dotazione economica (8 milioni di euro), mette a disposizione di tutti gli operatori del settore (pubblici e non profit) risorse che sottolineano l’importanza fondamentale della cultura per il benessere degli individui e per lo sviluppo delle comunità.

Con un’attenzione particolare ai giovani, che in questa situazione di emergenza sono la categoria maggiormente a rischio di esclusione dai processi educativi e culturali (con creazione di diseguaglianze inaccettabili ed effetti irrimediabili sul futuro). Da questa misura emerge una visione chiara del ruolo degli strumenti culturali, elementi vitali per la crescita sociale ed economica delle comunità, con l’individuazione degli asset strategici necessari alla ripartenza dei luoghi e delle attività: la prossimità, per un rinnovato coinvolgimento dei pubblici, e la creatività, per il ripensamento delle attività di produzione e di organizzazione delle iniziative culturali.

L’arte per accorciare le distanze
Oltre a imporre distanze fisiche, la pandemia ha aggravato le distanze che già esistevano nella nostra società: la crisi non sta colpendo tutti in modo uguale e chi aveva meno opportunità prima, ne ha ancor meno adesso. Accorciare queste distanze è la condizione necessaria per permettere a chi vive nel nostro territorio di ricominciare a essere e a sentirsi parte della comunità, per fare in modo che un territorio e una popolazione che negli anni hanno saputo creare valore diffuso non si impoveriscano, non si ripieghino, ma continuino a essere un luogo di eccellenza e di bellezza. È anche (e soprattutto) grazie all’arte e alla cultura che potremo accorciare queste distanze, favorendo la crescita di una comunità via via più ampia, consapevole della propria identità e protagonista del proprio destino.

L'autore è Presidente della Fondazione Cariplo

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