Renato Mambor, «Nostalgia d'Africa», 2008

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Renato Mambor, «Nostalgia d'Africa», 2008

La Roma anni Sessanta a Milano

La Scuola di Piazza del Popolo e il Gruppo Uno da VS Arte contemporanea

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Milano. Prosegue fino all’8 luglio, da VS Arte Contemporanea (in via Appiani 1, sede dell’ultima galleria di Alfredo Paglione, prima del suo ritiro), la mostra «Roma: oltre la Pop Art e il Gruppo Uno», una ricognizione degli esiti più recenti del gruppo degli artisti che a Roma, negli anni Sessanta, diedero vita alla declinazione italiana della Pop art. Suoi protagonisti erano giovani uomini e donne poi diventati famosi, ma che allora esordivano sulla scena artistica.
Abituati a riunirsi nei bar, ancora accessibili alle loro misere finanze, di Piazza del Popolo, da essa presero il nome, diventando, appunto, la «Scuola di Piazza del Popolo». Loro obiettivo era testimoniare la nuova società di massa, dei consumi, ma al contrario dei colleghi newyorkesi non rigettavano l’eredità della storia dell’arte, anche recente, come la Metafisica di de Chirico e il Surrealismo. Erano Tano Festa, Giosetta Fioroni, Renato Mambor, Mimmo Rotella e Mario Schifano, tutti presenti in questa mostra con opere del tempo e degli anni successivi, che tuttavia conservano il segno di quella stagione. Come accade in «Nostalgia d’Africa», 2008, o «Memorie di un benzinaio» (lui stesso, che in gioventù si era mantenuto così), 2010, di Mambor, o nel «Cavallo», anni Settanta, di Schifano. Ci sono poi carte della serie degli «Argenti» (anni Sessanta) di Fioroni, uno smalto su tela di Festa e una «Marilyn» di Rotella. Accanto alle loro, e in contrasto con la loro poetica, sono in mostra opere di Gastone Biggi, fondatore nel 1963 (con Giuseppe Uncini, Nicola Carrino, Achille Pace e altri) del Gruppo Uno: muovendosi nel segno dell’astrazione, lui e i suoi compagni praticavano un astrattismo «razionale», in opposizione ai magmi istintuali dell’Informale. In mostra c’è il solo Biggi, con lavori che dal 1958 («Racconto di una profondità»), giungono a «Liberes», 2010.

Gastone Biggi, Fleurs 55 - Liberes, 2010, pittura industriale su tela

Renato Mambor, «Nostalgia d'Africa», 2008

Ada Masoero, 22 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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