Venerdì 29 aprile, s'è svolta l'ultima attività dell'Associazione Culturale Marcovaldo, con il quarto appuntamento del ciclo di incontri culturali «L'arte non insegna nulla se non il significato della vita. Lo sviluppo della cultura e la cultura della sviluppo». E la conferenza è stata dedicata alla storia della stessa associazione, e intitolata «Credere nelle cultura. Marcovaldo 25 anni di progetti culturali e di investimenti in cultura nella provincia di Cuneo». Già dalle 18 dello stesso giorno gli uffici dell'ente culturale (tra i maggiori della recente storia della «Granda», la provincia di Cuneo, e dell'intero Piemonte) si sono chiusi e per i dipendenti è stato l'ultimo giorno di lavoro. 

La chiusura dell'associazione era stato annunciato all'inizio di quest'anno e attualmente è in liquidazione.

Questo triste epilogo è la conseguenza dell'onda lunga, del terremoto provocato dall’arresto (nell'agosto 2014) ell’ex presidente e storico fondatore dell’associazione, Fabrizio Pellegrino: accusato di prostituzione minorile, violenza sessuale e pedopornografia. Nata nel 1990 l'Associazione è riuscita ad organizzare mostre di qualità nella sua sede del Filatoio di Caraglio, oltre a portare avanti il restauro e la gestione di 12 importanti beni culturali tra cui il Forte di Vinadio, il Castello del Roccolo a Busca, il Castello di Lagnasco, l’insediamento di Balma Boves a Sanfront.