L’enigma di re Giorgio a Palazzo Reale

De Chirico in una retrospettiva curata da Luca Massimo Barbero

«Ritorno al castello», 1969, di Giorgio de Chirico (particolare). Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea © G. de Chirico by SIAE 2019
Ada Masoero |  | Milano

Come affrontare l’arte di Giorgio de Chirico (1888-1978), dopo innumerevoli mostre e un numero difficilmente calcolabile di studi, senza ripercorrere vie già battute? E come farlo nella stessa sede in cui nel 1970, lui vivente, si tenne la storica monografica curata da Franco Russoli, lo studioso che volle portare l’arte del XX secolo nelle sale della Pinacoteca di Brera? Lo chiediamo a Luca Massimo Barbero, che ha accettato la sfida di curare il nuovo omaggio dedicato all’artista da Palazzo Reale di Milano, ponendosi l’obiettivo di offrirne una lettura nuova, libera dai condizionamenti creati dall’ombra da sempre gettata dal «personaggio de Chirico» sull’artista (grandissimo) che è stato. Intitolata semplicemente «de Chirico», la retrospettiva (promossa e prodotta da Milano-Cultura, Palazzo Reale, Marsilio ed Electa, editori questi ultimi anche del catalogo), dal 25 settembre al 19
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