Istanbul, la Biennale si visita in barca

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Micaela Deiana |

Istanbul. Quasi tutti i testi che accompagnano le sezioni espositive collettive di quest’ultima edizione della Biennale di Istanbul riportano, assieme alla firma della curatrice Carolyn Christov-Bakargiev, la dicitura «Sul traghetto, 23 agosto 2015».
Che l’indicazione sia fedele alla realtà o meno, chiarisce il proposito di conferire alla scrittura curatoriale un carattere emozionale e sensoriale, costruendo una connessione con la specificità locale che vuole superare la retorica della suggestione per sfociare nell’esperienza fisica.
Di fatto, anche l’esperienza del fruitore è obbligatoriamente segnata dalle sensazioni della traversata per mare, in esplorazione verso il nord del Bosforo (per vedere i lavori di Lawrence Weiner e Andrew Yang), verso l’isola greca di Kastellorizo (sede di un progetto temporaneo in collaborazione con il Fiorucci Art Trust) e, soprattutto, verso Büyükada,
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata I ruderi e il giardino di «Casa Trotzkij», l'ottocentesca Yanaros Mansion nell'isola di Büyükada I ruderi e il giardino di «Casa Trotzkij», l'ottocentesca Yanaros Mansion nell'isola di Büyükada Il lavoro di Marcos Lutyens è in un'imbarcazione attraccata nel porto I grandi animali di Adrián Villar Rojas («The Most Beautiful of All Mothers», 2015) accolgono il visitatore sul mare, al termine di una camminata accidentata nei ruderi di Casa Trotzkij e del suo giardino I grandi animali di Adrián Villar Rojas («The Most Beautiful of All Mothers», 2015) accolgono il visitatore sul mare, al termine di una camminata accidentata nei ruderi di Casa Trotzkij e del suo giardino L'opera di Ed Atkins è allestita nel Rizzo Palace I ruderi di «Casa Trotzkij», l'ottocentesca Yanaros Mansion nell'isola di Büyükada L'opera di Ed Atkins è allestita nel Rizzo Palace Il lavoro di Ed Atkins nel Rizzo Palace
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