«Ingres e i suoi allievi» è la mostra che l’École des Beaux-Arts de Paris presenta dal 26 gennaio al 29 aprile, con più di 150 disegni scelti nella collezione dell’istituzione parigina, che conta circa 400mila opere tra cui un fondo di 20mila disegni, il secondo in Francia dopo quello del Louvre.

Tra i fogli presentati, 15 sono del maestro del Neoclassicismo francese, come lo studio per il quadro «Le vœu de Louis XIII» e «Femme nue couchée». Il legame tra Ingres e le Beaux-Arts è stato profondo. Rientrato a Parigi nel 1824, dopo il lungo soggiorno in Italia tra Roma e Firenze, Ingres fu eletto membro dell’Académie royale des Beaux-Arts e poi, nel 1832, presidente dell’École des Beaux-Arts, di cui ricorrono i 200 anni dalla fondazione.

La mostra presenta i lavori dei suoi allievi più devoti, come i fratelli Hyppolyte e Paul Flandrin, e di altri artisti che, pur risentendone l’influenza, hanno intrapreso strade diverse, come Théodore Chassériau. Sono allestiti anche disegni di allievi meno noti, come Édouard Bertin e Sébastien Cornu. Di quest’ultimo sono esposti studi di affreschi realizzate per le chiese parigine di Sant-Germain-des-Prés e Saint Séverin nel periodo dei grandi cantieri sotto il Secondo Impero.