Il replicante e l’inquietante

Ada Masoero |  | Bergamo

Fino al 30 luglio la GAMeC presenta un inedito omaggio ad Andy Warhol con la mostra «L’opera moltiplicata», in cui Giacinto Di Pietrantonio, direttore del museo, ha inteso ricreare il flusso di energia e sperimentazione che scorreva nella Factory, il grande studio newyorkese fondato nel 1962 da Warhol, dove s’incontravano i giovani Basquiat, Francesco Clemente e Keith Haring.


Sulle pareti rivestite di carta argentata, proprio come nella Factory, sfilano i dipinti, con le icone del XX secolo (Lenin, Mao Tse-Tung, Beuys, Man Ray), i multipli su carta («Flowers», «Campbell’s Soup») e film rivoluzionari come «Empire» (un’inquadratura fissa dell’Empire State Building, per otto ore). Non mancano copertine di dischi (arcinote quella con la banana, per i Velvet Underground, e quella non meno provocatoria, con i jeans e la zip apribile, per l’album «Sticky Fingers» dei Rolling Stones) e la sua
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