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Il mistero Le Nain

I fratelli Le Nain sono al centro di uno dei misteri irrisolti della storia dell’arte. Usciti da un lungo oblio nel XIX secolo grazie allo scrittore Champfleury, i Le Nain sono considerati, con Nicolas Poussin e Georges de La Tour, tra i principali esponenti della pittura francese del XVII secolo. La loro opera resta tuttavia enigmatica. Tenta di decriptarla il Louvre-Lens con la mostra «Il mistero Le Nain» allestita dal 22 marzo al 26 giugno: un viaggio alla scoperta dei tre fratelli, Antoine (1588-1648), Louis (1593-1648) e Mathieu (1607-77), originari di Laon, in Piccardia. Al centro dell’enigma c’è la questione dell’attribuzione.

I tre fratelli hanno sempre lavorato nella stessa bottega, a Parigi, dove si stabilirono nel 1629, spesso intervenendo tutti e tre sulle stesse tele, che firmavano solo con il cognome. Da più di un secolo gli esperti tentano così di attribuire l’esatta paternità delle loro opere. Ad alimentare il mistero c’è la loro lacunosa biografia. Non si sa, per esempio, in quale bottega si fossero formati né sono stati ritrovati lavori riferibili alla loro formazione. Inoltre gran parte della loro produzione è andata persa. Oggi vengono attribuite loro solo 75 opere, appartenenti alle collezioni di importanti musei europei e americani.

Le ultime mostre dedicate ai Le Nain a Parigi risalgono al 1934 al Petit Palais e al 1978 al Grand Palais. A Lens sono allestiti 72 dipinti, di cui 55 dei Le Nain. Quelle che arrivano dagli Stati Uniti sono già state mostrate al Kimbell Art Museum di Fort Worth e ai Fine Arts Museums di San Francisco, precedenti tappe della mostra che qui è però più corposa. I fratelli Le Nain dipingevano il mondo rurale: i loro contadini sono figure umili e degne, mai caricaturali, ma l’interpretazione delle scene crea ancora delle difficoltà, come nella tela «Il pasto dei contadini» (1642) conservata al Louvre, nella quale contadini, scalzi, bevono vino in bicchieri di cristallo, facendo ipotizzare che si tratti di una scena religiosa. Louis, il secondogenito, è definito dai curatori Nicolas Milovanovic, conservatore al Dipartimento dei dipinti del Louvre, e Luc Piralla, del Louvre-Lens, il più misterioso dei tre fratelli.

Potrebbe essere lui l’autore delle maggior parte delle belle scene rurali: gli sono anche attribuite «L’adorazione dei pastori» del Louvre e la «Natività della Vergine» realizzata per la cattedrale di Notre-Dame. Antoine, il maggiore, è autore di ritratti e miniature che eseguiva aiutandosi con la lente di ingrandimento e gli è attribuito un insieme coerente di quadri di piccolo formato. Al più giovane, Mathieu, vengono attribuite soprattutto composizioni religiose. I curatori ritengono sua «L’Annunciazione» dipinta nel 1630-32 per la Cappella della Vergine del convento des Petits-Augustins di
Parigi.

Luana De Micco, 13 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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Il mistero Le Nain | Luana De Micco

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