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Il Leone di San Marco torna a volare

Lidia Panzeri

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In origine erano tre i leoni incastonati nel Palazzo Ducale. Tutti e tre furono scalpellati via al momento del crollo della Serenissima. Passata la furia iconoclastica, nell’800 fu ripristinato quello nella collocazione più prestigiosa, soprastante la Scala dei giganti, dove il doge era presentato al popolo e dove riceveva gli ambasciatori stranieri.

Posteriore al 1857, la scultura è attribuita a Luigi Borro, autore anche del monumento a Daniele Manin nell’omonimo campo veneziano. A causa della collocazione all’aperto il leone è stato soggetto all’erosione atmosferica tanto che ha già subito un restauro nel 1980, un intervento oggi giudicato troppo invasivo. Lo scorso settembre è scattato l’allarme per la caduta di un’ala: occorreva intervenire e soprattutto trovare le risorse per il restauro. 

Contattata da Fondaco (la società presieduta da Enrico Bressan), ha subito risposto la Coop Adriatica che copre il costo di 40mila euro sperimentando una formula innovativa di fundraising: invita infatti i soci a donare i punti della raccolta 2015. I lavori affidati alla Lares sono iniziati a gennaio per concludersi il 25 aprile, festa di san Marco. Dopo la prima fase diagnostica con indagini ultrasoniche al fine di accertare la coesione dei materiali, si procede a rimuovere i consolidanti usati nel precedente restauro e a ripristinare l’ala. 

A introdurre gli ospiti nelle sale monumentali era invece la Scala d’oro, progettata da Jacopo Sansovino e terminata da Antonio Abbondi (lo Scarpagnino), così denominata per le decorazioni in stucco in foglia d’oro a opera di Alessandro Vittoria e Giambattista Franco. Alla sommità della scala introducono al vestibolo di accesso alle sale pubbliche due portali, uno dei quali è stato sottoposto a pulitura a partire daI 16 febbraio scorso.

L’intervento è finanziato da Paolo Tamai, titolare dell’azienda Gli orti di Venezia in collaborazione con Eataly e dovrebbe concludersi entro quattro mesi. Ditta esecutrice anche in questo caso la Lares.

Lidia Panzeri, 02 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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