Redazione GDA
Leggi i suoi articoliUna piazza Navona con una fuga prospettica quasi vertiginosa, piazza San Pietro a vista d’uccello... La Galleria Nazionale dell’Umbria possiede un fragile corpus di vedute romane di Giovanni Battista Piranesi: 140 incisioni in due volumi. «Era necessario intervenire, spiega Carla Scagliosi, che ha diretto il restauro. Nei casi più difficili nastri adesivi e interventi del passato non corretti avevano compromesso la leggibilità e facevano aderire sporco e polvere sulla carta. Alcuni nastri erano sovrapposti, in più casi andavano risarciti degli strappi, soprattutto in alcuni bordi, per i quali abbiamo usato una carta il più possibile vicina a quella originale».
Quanto all’epoca, Carla Scagliosi ricorda come i due volumi vengano datati tra il 1746 e la morte del disegnatore e architetto nel 1778. Marta Filippini della Papier Restauro, che ha eseguito il lavoro, nella relazione scrive: «La tipologia di carta, priva di collatura, rende estremamente difficoltoso l’intervento e la rimozione delle numerose macchie dovute a restauri pregressi [….]. La rimozione dei nastri adesivi è stata effettuata applicando le più recenti tecniche testate e messe a punto presso l’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro».
Al restauro è dedicato uno dei «Quaderni della Galleria Nazionale dell’Umbria» in via di pubblicazione presso Aguaplano.
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