Il Fopponino salvato dagli abitanti

Ada Masoero |  | Milano

Nel dialetto lombardo antico «foppa» significa «fossa»; per estensione, «cimitero». Di qui prese il nome la chiesetta di San Giovanni Battista e San Carlo Borromeo al Fopponino, eretta grazie alla generosità di un privato nel 1663 (nell’attuale piazzale Aquileia, allora in campagna, fuori dalle mura spagnole) a presidio del cimitero. Quest’ultimo era stato frettolosamente realizzato nel 1576 per accogliere i morti della peste di san Carlo e poi trasformato in lazzeretto al tempo della peste manzoniana del 1630.


Quando, nel 1895, la città aprì i cimiteri Monumentale e del Musocco, il Fopponino fu chiuso e la chiesa dimenticata nel suo piccolo giardino inglobato dal quartiere sorto intorno, per essere poi sostituita nel 1961 dalla contigua e ben più grande chiesa di San Francesco su progetto di Gio Ponti. Del vecchio complesso del Fopponino resta ora visibile dalla strada solo la cappellina
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