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I terremoti raccontati da sette fotografi

Ilaria Speri

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Apre il 21 ottobre negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi (MaTa) la mostra collettiva «Sequenza Sismica» (fino al 4 febbraio), risultato della campagna fotografica voluta da Fondazione Fotografia Modena per osservare gli effetti dei terremoti che hanno coinvolto l’Emilia e il Centro Italia tra il 2012 e il 2016.

A cura di Filippo Maggia con la collaborazione di Teresa Serra, la mostra presenta oltre settanta fotografie realizzate da sette fotografi internazionali, invitati a raccontare le conseguenze dei terremoti in questi territori e i loro effetti sulla nuova quotidianità dei loro abitanti: si tratta di Alicja Dobrucka, Olivier Richon, Hallgerður Hallgrímsdóttir, Naoki Ishikawa, Tomoko Kukuchi, le italiane Eleonora Quadri e Valentina Sommariva. Ciascuno chiamato a interpretare con sguardo personale eventi tra loro distinti ma vicini, nel tentativo e nella difficoltà di dare una forma condivisibile alle macerie e al dolore di intere comunità, attraverso il filtro della rappresentazione fotografica.

Il progetto si completa con un documentario realizzato da Daniele Ferrero e Roberto Rabitti, incentrato sulla diversa e distorta percezione del tempo che accompagna gli eventi traumatici, grazie anche al contributo in materia di psicologia del trauma di alcuni docenti dell’Università di Pisa.

Chiude la mostra (catalogo Skira) un’emblematica selezione curata da Chiara Dall’Olio delle prime fotografie storiche di terremoti in Italia, da quello in Val d’Agri nel 1857 a quello di Messina del 1908. Il progetto si colloca in continuità con «Lying in Between. Hellas 2012», campagna fotografica e progetto didattico e sociale dedicato all’emergenza profughi in Grecia, avviato dalla Fondazione nel 2012 e tuttora in corso.

Ilaria Speri, 12 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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