«Portrait of Henry Moore with Helmet Head No. 2». Henry Moore Archive

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«Portrait of Henry Moore with Helmet Head No. 2». Henry Moore Archive

Henry Moore, testa di ferro

Il fascino delle armature sullo scultore inglese è il tema di una mostra alla Wallace Collection

Dal 3 marzo al 23 giugno, alla Wallace Collection, «Henry Moore: The Helmet Heads», la prima mostra a illustrare il fascino esercitato dalle armature dal Medioevo al XVII secolo sul massimo scultore britannico del ’900 e che ha ispirato direttamente la creazione delle sue celebri «Helmet Head».

Organizzata in collaborazione con la Henry Moore Foundation e curata da Tobias Capwell e da Godfrey Worsdale, la mostra presenta oltre 60 schizzi, disegni, maquette e sculture a grandezza naturale in gesso, piombo e bronzo, esposti per la prima volta fianco a fianco delle armature, essenziali o ageminate e sontuose, della Wallace Collection.

Se la fascinazione per le armature risale all’incontro infantile con i guerrieri medievali nelle effigi funerarie nelle chiese dello Yorkshire, arrivato come studente d’arte a Londra nel 1921, nelle sue visite di studio ai musei londinesi Moore trascorse molte ore alla Wallace Collection studiando le armature raccolte nel museo.

Da queste numerose visite negli anni Trenta e Quaranta nascono i molti disegni di studi di elmi in cui Moore elabora la propria visione di potere, forza, protezione e vulnerabilità. La mostra illustra così l’intenso impatto dell’armatura sull’immaginario creativo di Moore, sia come pura forma scultorea, con opere quali «The Helmet» (1939-40), «Helmet Head and Shoulders» (1952) e «Helmet Head Nos. 1-6» (1950-81), sia presentando pezzi estranei al museo, come un elmo greco del VII secolo a.C. e gli elmetti dei soldati in trincea negli anni 1916-18 (gli stessi indossati da Moore ventenne durante la guerra), e i cui echi sono tutti riscontrabili nelle sue successive sculture.

«Portrait of Henry Moore with Helmet Head No. 2». Henry Moore Archive

Redazione GDA, 01 marzo 2019 | © Riproduzione riservata

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Henry Moore, testa di ferro | Redazione GDA

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