Ha, ha, Firenze è patafisica

Omaggio a Jarry nel Museo Marini e in vari luoghi cittadini

«Il sogno della cascata di Costantino» di Luigi Presicce
Laura Lombardi |

Firenze. L’influenza che ebbe sulla letteratura, la matematica, il cinema e l’arte Alfred Jarry, l’inventore della patafisica, la «scienza delle soluzioni immaginarie» (formulata in Gestes et opinions du docteur Faustroll, pataphysicien, postumo, 1911), un linguaggio festosamente dissacratorio, memore di Rabelais, è amplissimo, da Queneau, Vian, Leiris, Ionesco (e poi l’Oulipo), a Ernst, Miró, May Ray, fino all’oggi. Lo dimostra il progetto che nasce dalla virtuosa collaborazione tra il Museo Marini, fondazione presieduta da Carlo Sisi, e l’Institut Français de Firenze, diretto dal console Isabelle Mallez, nell’ambito di «PIANO» piattaforma culturale franco italiana sostenuta dal Ministère de la Culture et de la Communication, dal Ministère des Affaires étrangères e dalla Fondazione Nuovi Mecenati in Italia: «Alfred Jarry Archipelago: "Ha, ha"» progetto incluso dal Comune (che
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© Riproduzione riservata Uno dei poster di Julien Bismuth
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