Giorno per giorno nell’arte | 6 settembre 2022
A Gerusalemme sono state scoperte tavolette d’avorio del VI secolo a.C. | Il sito di Bamiyan in Afghanistan ora è minacciato dal turismo | L’ultima opera di Olafur Eliasson genera un Nft unico esemplare | Scoperti affreschi cinquecenteschi in una chiesa del Milanese | A Siena debutta la Fondazione Santa Maria della Scala | La giornata in 15 notizie

A Gerusalemme sono state rinvenute tavolette d’avorio menzionate nelle Sacre Scritture. Una squadra di archeologi ha trovato frammenti di piccoli pannelli d’avorio che avrebbero decorato arredi lignei databili al periodo del Tempio di Salomone. Lo ha riferito il 5 settembre l’Autorità israeliana per le antichità. I pannelli eburnei, probabilmente usati su un divano reclinabile, sono stati rinvenuti nel sito archeologico precedentemente noto come parcheggio di Givati, accanto alla Città Vecchia di Gerusalemme. Poiché il luogo antico in cui sono stati trovati (un edificio monumentale) era stato probabilmente distrutto durante la conquista babilonese di Gerusalemme nell’anno 586 a.C., i manufatti erano in pessime condizioni, ma sono stati accuratamente restaurati. [Redazione]
In Afghanistan il sito di Bamiyan ora è minacciato dal turismo. Già nel 1960 l’ultimo re dell’Afghanistan, Mohammed Zahir Shah, aveva avuto l’idea di trasformare la valle centrale di Bamiyan in una destinazione turistica. I suoi piani comprendevano la costruzione di un hotel di fronte alle due gigantesche statue di Buddha del VI e VII secolo scolpite nella parete rocciosa. Ma il monarca fu dissuaso dopo una consultazione con l’architetto torinese Andrea Bruno, che sarebbe poi diventato un esperto dell’Unesco in Afghanistan, e il progetto venne abbandonato. Ora i piani per sviluppare il sito per il turismo ricompaiono sotto i talebani. In una cerimonia tenutasi nella valle di Bamiyan lo scorso mese, funzionari talebani locali hanno annunciato la ricostruzione di un bazar storico che un tempo si trovava nelle immediate vicinanze della rupe del Buddha. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana: il programma che mira a rilanciare l’economia della zona con negozi, ristoranti e hotel per attirare turisti è stato sospeso dai talebani il giorno dopo l’inizio. [Sarvy Geranpayeh]
L’ultima opera di Olafur Eliasson, in realtà virtuale, genera un Nft in esemplare unico, commissionato da MetaKovan. È già da sei anni che l’artista Olafur Eliasson lavora in realtà virtuale e aumentata, ma il suo ultimo pezzo, «Your view matter», è molto più ambizioso dal punto di vista artistico e tecnico di qualsiasi altro lavoro precedente. Esiste anche come Nft, commissionato da uno dei pionieri della crypto art, MetaKovan (alias Vignesh Sundaresan), che ha suscitato scalpore nell’aprile 2021 quando ha pagato 69,3 milioni di dollari (con commissioni) a un’asta Christie’s per «Everyday: The First 5000 Days» (2021), un Nft di Beeple. L’Nft di «Your view matter» è un esemplare unico, non in edizione. Proprietà e provenienza sono tracciate su un registro permanente sulla blockchain, ed è stato coniato su Polkadot, una piattaforma con altissimi standard ecologici. [Louis Jebb]
Scoperti affreschi cinquecenteschi in una chiesa del Milanese. Grazie a un restauro a cura della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda e finanziato dal Policlinico di Milano con Regione Lombardia, l’antica chiesa del XV secolo di San Rocco a Fallavecchia, in provincia di Milano, è stata salvata da un probabile crollo. E sono anche stati ritrovati degli affreschi del XVI secolo, nascosti da un controsoffitto. Si tratta di un ciclo pittorico inedito con scene raffiguranti San Rocco, San Sebastiano e una «Crocifissione con Maddalena e san Giovanni Battista», attribuiti alla bottega di Aurelio Luini, figlio di Bernardino. [Redazione]
A Siena debutta la Fondazione Santa Maria della Scala. La Fondazione Santa Maria della Scala inizia le proprie attività. Il Comune di Siena ha approvato l’affidamento dei servizi culturali all’ente per un periodo di cinque anni rinnovabili, con un contributo iniziale di 350mila euro. A proposito, il sindaco De Mossi ha dichiarato: «La città può tornare al centro del mondo, stiamo completando la riqualificazione». [Redazione]
A causa del Covid Marco Goldin ferma le grandi mostre. «Linea d’ombra, almeno per ora, non farà più mostre causa perdite colossali causate dalle lunghe chiusure per il Covid». Lo ha annunciato, in un’intervista sui quotidiani veneti Gedi, il curatore Marco Goldin. L’interruzione delle attività espositive partirà dopo l’ultima mostra, svoltasi in primavera a Padova e intitolata «Dai romantici a Segantini». «Contrariamente alle altre mostre del settore», aggiunge Goldin, «ristorate con cifre multimilionarie per il semplice calo del fatturato, Linea d’ombra ha ottenuto, pertaltro dopo aver aperto un contenzioso in merito con il Ministero della Cultura, un ristoro infinitamente più basso, e tra l’altro non a fronte del calo del fatturato ma di una reale perdita, certificata».
Non solo il giardino di Ninfa, nel comune di Cisterna di Latina, ma anche i vicini borghi di Norma e Sermoneta sono segnalati dal quotidiano «El País» come mete eccezionali ed irrinunciabili da visitare. Visitabile in alcuni periodi dell’anno, il giardino di Ninfa è di proprietà della Fondazione Roffredo Caetani. «Si tratta di uno dei giardini più belli e romantici del mondo», scrive il giornale spagnolo. Da anni, le maggiori testate internazionali, tra queste il «New York Times», decantano l’oasi nata tra le rovine romane e medievali e pensata come un gioiello di storia e natura (è stata dichiarata Monumento Naturale d’Italia nel 2000). Adagiata tra i Monti Lepini e il Mar Tirreno, Ninfa gode di un microclima speciale: un’esplosione di biodiversità nel giardino di otto ettari dove vivono anche d’inverno le rose inglesi insieme a castagni americani, aceri giapponesi e cipressi italiani tra le 1.300 piante diverse che ospitano oltre cento specie di uccelli. Amata e descritta da Giuseppe Ungaretti, Virginia Woolf, Alberto Moravia e Truman Capote Ninfa fu un’importante città medievale che conserva un prezioso tempietto romano dedicato alle ninfe Naiadi, le divinità protettrici dei corsi d’acqua. [Tina Lepri]
Siglata un’intesa tra Enit e Italian Film Commissions. In occasione dell’evento «Cappuccino with the Italians», nell’ambito della Mostra Cinematografica di Venezia 2022, su iniziativa di Ifc Italian Film Commissions in collaborazione con Venice Production Bridge, è stata siglato un accordo tra Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) e Italian Film Commissions. L’appuntamento prevede, durante i principali festival di cinema internazionali come Cannes, Berlino, Venezia, Mia Market, alcune tra le più importanti occasioni di incontro e confronto tra produttori dell’audiovisivo internazionali, per creare opportunità di sviluppo di progetti nei vari territori regionali italiani attraverso l’attività dell’Associazione delle Film Commissions italiane. [Redazione]
Il mercante d’arte tedesco Johann König ha risposto il 2 settembre a un articolo-inchiesta del settimanale tedesco «Die Zeit» che aveva rivelato accuse di molestie sessuali da parte di 10 donne. Nella sua dichiarazione, König ha affermato di aver avuto durante gli anni in questione «un modo dissoluto e impulsivo di festeggiare, ballare e parlare» e che la sua parziale cecità «potrebbe aver portato donne o persino uomini a sentirsi molestati da me, o le mie azioni anche percepite come aggressive». Il mercante ha anche detto che in seguito all’articolo, che descrive come «diffamazione», intende adire le vie legali. [Redazione]
A Venezia il 7 settembre alle ore 10.30 presso la Sala dell’Albergo della Scuola Grande di S. Rocco si terrà una cerimonia per l’emissione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, del francobollo celebrativo del tricentenario della nascita di Bernardo Bellotto. Il francobollo, appartenente alla serie tematica «il Patrimonio artistico e culturale italiano», riprodurrà l’opera «Il rio dei Mendicanti e la Scuola di San Marco». [Redazione]
A Treviso, al Museo Bailo, per festeggiare il traguardo degli oltre 40mila visitatori, la mostra «Canova, gloria trevigiana. Dalla bellezza classica all’annuncio romantico» resterà aperta fino al 3 ottobre (il 25 settembre era la data inizialmente prevista per la chiusura) per dare la possibilità ai visitatori di entrare nei nuovi ambienti del Museo Bailo aperti proprio con questa mostra.
Il terzo occhio del collezionista e dell’arte latinoamericana. March Mazzei sul supplemento culturale « Ñ» del quotidiano «Clarín» dedica una lunga intervista a tutto campo al collezionista argentino Eduardo Constantini, in occasione della mostra «Tercer Ojo» (Terzo occhio), in corso per più di un anno, fino all’1 settembre 2023, nel Malba-Museo de arte latinoamericano de Buenos Aires, creato dallo stesso Constantini nel 2001 a partire dalla donazione di 200 opere di sua proprietà. Per la prima volta la mostra riunisce una selezione delle opere in permanenza nel museo (oggi sono 800) e dei circa 500 lavori della collezione che il 75enne uomo d’affari ed economista ha formato dopo il 2001. A catalizzare l’attenzione del pubblico, inevitabilmente, è «Diego y yo» (1949) di Frida Kahlo, acquistata da Constantini nel 2020 per 34,9 milioni di dollari, e qui esposta con un altro lavoro dell’artista messicana acquisito nel 1995. Il collezionista annuncia per il 2023 una grande mostra al Malba su Cecilia Vicuña, l’artista cilena vincitrice del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia ancora in corso (e dove sono in mostra due opere di Remedios Varo di proprietà di Constantini) e rivela di star pensando a un nuovo spazio, fuori dalla capitale argentina, in cui installare il monumentale gruppo scultoreo di Gabriel Chaile da lui comprato proprio alla Biennale. [Clarín]
Mostre che aprono
La 21ma edizione di Parcours des Mondes, mostra diffusa delle arti d’Africa, Americhe e Oceania, si tiene dal 6 all’11 settembre nel quartiere degli antiquari di Saint-Germain-des-Prés. Vi partecipano 47 gallerie, con il ritorno delle statunitensi, Pace African & Oceanic Art e Michael Hamson Oceanic Art. C’è anche un’italiana, Dalton Somaré di Milano, che propone tra l’altro una scultura in legno intagliato d’etnia Dogon (Mali). Tra gli highlight, una statuetta femminile Baoulé (Costa d’Avorio) in legno, di fine XIX-inizio XX secolo, alla galleria Flak (Parigi), un’importante maschera Samana Dogon (Mali) del XIX secolo, con tracce di pigmenti, da Patrik Fröhlich (Zurigo), e un flauto Maori nguru (Nuova Zelanda) del 1750-80, alla galleria Entwistle (Parigi-Londra). Abla & Alain Lecomte (Parigi) presenta una mostra di maschere a casco Sowei Bundu, utilizzate nei riti dei Mende (Sierra Leone). Jo De Buck (Bruxelles) propone una mostra sui Kuba, popolazione dell’attuale Repubblica democratica del Congo, mentre Franck Marcelin (Parigi) allestisce maschere e scudi da guerra della Papua Nuova Guinea. [Luana De Micco]
A Torino il 7 settembre alle ore 11 si apre una nuova mostra fotografica con lo Ied (Istituto Europeo di Design), prima tappa di un laboratorio sulla città di Torino, che vede coinvolti gli studenti del Corso Triennale in Fotografia in un progetto della durata di tre anni in partnership con le Gallerie d’Italia. Allestita sotto i portici di Piazza San Carlo, la mostra «Sono Qui. Bureau metamorfosi» presenta alla città, dall’8 al 30 settembre, una selezione di ventisei scatti fotografici realizzati dai ventuno diplomati e diplomate del Corso Triennale in Fotografia a.a.2021/22, che raccontano la trasformazione del territorio legata all’arrivo di questo nuovo ente. [Redazione]
Addii
È morto il 4 settembre a Trieste dopo una breve malattia a 81 anni l’archeologo Aldo Messina. Nato a Torino, era cresciuto in Sicilia. A partire dal 1978 aveva insegnato Archeologia medievale all’Università di Trieste. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo Le chiese rupestri di Puglia e Basilicata (1998) e Sicilia rupestre: il trogloditismo, gli edifici di culto (2008). [Redazione]