Giorno per giorno nell’arte | 6 ottobre 2022
Liz Truss dice no alla restituzione dei marmi del Partenone | A Washington prossimamente un Museo dei movimenti Lgbtq+? | La casa-museo di Giuseppe Verdi chiude e sarà venduta | Il cupo inverno dei musei del Regno Unito | Terrecotte medievali rinvenute nel mare di Livorno | La giornata in 11 notizie

Liz Truss dice no alla restituzione dei marmi del Partenone. Il primo ministro britannico Liz Truss ha respinto le proposte secondo cui si può raggiungere un accordo con la Grecia sui marmi del Partenone, che sono conservati al British Museum di Londra dall’inizio del XIX secolo. La sua posizione sulla controversa questione della restituzione la pone in contrasto con George Osborne, presidente del British Museum ed ex cancelliere dello Scacchiere (cioè ministro dell’Economia) del Regno Unito, che all’inizio di quest’anno aveva affermato che c’è un «accordo da fare» con la Grecia, alimentando il dibattito di lunga data sulla riunificazione delle sculture antiche. Alla domanda su un possibile accordo, Truss ha detto al canale televisivo e radiofonico Gb News: «Non lo sostengo». Non è stato possibile raggiungere Osborne per un commento. [Gareth Harris]
A Washington prossimamente un Museo dei movimenti Lgbtq+? Il complesso di istituzioni culturali della Smithsonian Institution potrebbe un giorno includere un museo nazionale che racconta l’attività dei movimenti Lgbtq+ negli Stati Uniti. Il 29 settembre il membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Mark Pocan del Wisconsin ha presentato due progetti di legge per istituire il National Museum of American Lgbtq+ History and Culture a Washington: è il primo passo di quello che probabilmente sarà un lungo iter legislativo. Il primo disegno di legge crea una commissione di otto membri per esplorare la fattibilità della creazione del museo, incluso lo sviluppo di un piano di raccolta fondi e l’identificazione di possibili sedi. Il secondo creerà un’entità formale all’interno della Smithsonian Institution. [Claire Voon]
Il museo-abitazione di Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova d’Arda (Pc) chiude e sarà venduta. Lo ha annunciato il 6 ottobre Angiolo Carrara Verdi, uno degli eredi della famiglia del Maestro, in un’intervista al quotidiano «Libertà» di Piacenza, dicendo che la chiusura del museo è fissata per il 30 ottobre e che la casa del Cigno di Busseto con ogni probabilità sarà venduta. A sfrattarlo dalla Villa del compositore è stata la giustizia civile, per una più che ventennale battaglia legale tra fratelli. [Redazione]
I musei del Regno Unito affrontano un inverno cupo, afflitto da problemi finanziari. Gli enti britannici sono stati colpiti da tre tipi di congiunture: Covid-19, prezzi energetici in forte aumento e inflazione dilagante che ha ridotto il valore dei contributi pubblici. Il numero di visitatori non è ancora tornato ai livelli prepandemia, con i musei di Londra particolarmente colpiti a causa della loro dipendenza dai turisti stranieri. A giugno, l’ultimo mese per cui sono disponibili i dati, i 15 musei finanziati a livello nazionale hanno registrato un totale di 2,8 milioni di visitatori, rispetto ai 4,4 milioni di giugno 2019, con un calo di oltre un terzo. Il British Museum di Londra, il museo più famoso del Regno Unito, ha visto i suoi visitatori di giugno passare da 578mila nel 2019 a 380mila nel 2022. Questo dato comunque costituisce un miglioramento rispetto alle cifre dei visitatori nel 2020 (zero), poiché il museo è stato chiuso a causa del blocco, e rispetto ai 112mila nel 2021. La Tate Modern ha avuto 456mila visitatori nel giugno 2019, ma è scesa a 317mila nel giugno di quest’anno. [Martin Bailey]
Terrecotte medievali rinvenute nel mare di Livorno. Nei mesi scorsi (ma lo si è saputo solo in questi giorni) i militari del Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Livorno, nel corso di una serie di immersioni nelle acque antistanti le coste livornese e pisana, hanno rinvenuto degli oggetti in terracotta decorati e di pregevole fattura risalenti al Duecento. Sono stati individuati e recuperati diversi piattini e scodelle in terracotta decorata e numerosi frammenti di materiale in ceramica riconducibili verosimilmente allo stesso carico navale. Stando alle prime analisi, il materiale ritrovato risulta essere ceramica graffita arcaica savonese. [Redazione]
Da Sotheby’s un Mondrian da record per l’asta moderna newyorkese. Assente dal mercato da 40 anni, verrà proposto in vendita il 14 novembre alla Modern Evening Auction di Sotheby’s «Composizione n. II», un dipinto del 1930 di Piet Mondrian considerato uno dei capolavori del maestro olandese e ora stimato dagli esperti della casa d’aste oltre 50 milioni di dollari. Quando il dipinto passò l’ultima volta nel mercato delle aste, nel 1983, ottenne all’epoca il record all’asta per un’opera di Mondrian e per un’opera d’arte astratta. L’opera, che fu esposta in mostra a Parigi lo stesso anno della sua realizzazione, fu prestata da Mondrian all’artista svedese Otto Carlsund all’inizio degli anni Trenta, e transitò nei tardi anni Quaranta nella collezione dell’artista olandese César Domela. [Redazione]
Da Christie’s Koons, Ray e de Kooning dominano la scena. Il panorama e la categorizzazione delle vendite all’asta ha subito una radicale trasformazione dopo la pandemia da Covid-19. Da Christie’s le tradizionali categorie di «arte impressionista e moderna» e «arte contemporanea e del dopoguerra» sono state sostituite con «arte del XX secolo» e «arte del XXI secolo». In questa stagione, le due aste appariranno una dopo l’altra, sfumando ulteriormente la linea di demarcazione tra periodi, scuole, categorie e persino, a volte, artisti. Le vendite si svolgeranno il 17 novembre a New York, ed entrambe hanno importanti top lot. La star della vendita serale del XX secolo sarà «Untitled III» di Willem de Kooning (1977-80 ca). Realizzato nella sua casa degli Hamptons a Springs, New York, questo grande formato è un ottimo esempio di astrazione di paesaggio di questo artista. Il venditore ha acquistato l’opera direttamente dalla collezione della famiglia De Kooning nel 2014. Ora l’opera è valutata intorno ai 35 milioni di dollari. Tra gli altri lotti importanti, «Jim Beam - J.B. Turner Train», scultura in acciaio inox del 1986 di Jeff Koons tirata in tre esemplari più una prova d’artista, è quotata tra 15 e 20 milioni di dollari, mentre «Revolution Counter-Revolution», una giostra in acciaio inox che gira al contrario, opera di Charles Ray che è stata realizzata tra il 1990 e il 2010, parte da una stima di 3-5 milioni di dollari. [Daniel Cassady]
Danneggiati due busti ai Vaticani. Due busti di età augustea della Galleria Chiaramonti nei Musei Vaticani sono stati gettati a terra, frantumati e danneggiati in modo grave. Il turista americano, autore del gesto vandalico, fermato dai custodi, è stato denunciato per danneggiamento aggravato e poi rilasciato. Nonostante il restauro, previsto un costo di 15mila euro, le due opere, il ritratto di un anziano velato e un busto di giovane forse della famiglia di Costantino (II-IV secolo), difficilmente torneranno le stesse: queste le prime dichiarazioni degli esperti. L’uomo che ha compiuto il gesto, soffre di disturbi psichici. Le sculture sono state portate nel laboratorio restauro marmi del Vaticano [Tina Lepri]
Il Festival del Giornalismo Culturale di Urbino. Con internet e smartphone diventati gli strumenti principali con cui ci informiamo, «quale sarà il destino dei giornali cartacei? A fronte dei mutati modelli di business, sarà possibile continuare a garantire un’informazione di qualità anche sulle piattaforme digitali? E che spazio ancora c’è, oggi, per le pagine culturali?». Affronta questi e altri interrogativi, dirimenti per la stampa, il decimo Festival del giornalismo culturale di Urbino a Palazzo Ducale da venerdì 7 a domenica 9 ottobre e che riprende il titolo della prima edizione del 2012: «Dalla Terza al web. La vita della cultura nel mare della rete» (la «Terza» era la pagina culturale dei quotidiani). Diretto da Lella Mazzoli, professore emerito di sociologia della comunicazione nell’ateneo urbinate, e da Giorgio Zanchini, giornalista Rai, presieduto da Piero Dorfles, l’appuntamento vede più interventi dal mondo dell’arte e affini: parlano tra gli altri il direttore di Palazzo Strozzi di Firenze Arturo Galansino, il direttore Luigi Gallo e il coordinatore scientifico Giovanni Russo della Galleria Nazionale delle Marche che ospita il festival, la direttrice di «Archeostorie Magazine» Cinzia Dal Maso, il coautore del Museo del Novecento di Milano Fabio Fornasari, il direttore dell’Isia di Urbino Jonathan Pierini, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio. Apre i lavori alle 15.30 Gianrico Carofiglio con una lectio magistralis. Tutto il programma sul sito. [Stefano Miliani]
Mostre che aprono
A Foligno i «bachi da setola» di Pino Pascali. I «bachi da setola» che Pino Pascali espose nell’ultimo anno di vita, il 1968, alla galleria romana dell’Attico di Fabio Sargentini, dall’8 ottobre al 20 novembre si possono vedere al Ciac – Centro italiano arte contemporanea di Foligno. Nello spazio della Fondazione Carifol con il titolo «Pino Pascali, la zoologia domestica dei Bachi da Setola» il curatore Italo Tomassoni riporta in città l’artista a 55 anni da una mostra a Palazzo Trinci. Su quell’opera così significativa e ricavata da degli spazzoloni il critico scrive: «Il Baco da Setola […] non è chiamato a rappresentare il valore di un modello ma la versatilità di un prodotto che, manipolato a fini diversi da quelli per i quali è stato pensato, può provocare in chi guarda interrogazioni mentali e sollecitazioni visive». [Stefano Miliani]
Addii
È morto il 3 ottobre a Parigi, all’età di 47 anni, il disegnatore e performer sudcoreano Kim Jung Gi. Ha subito un infarto il giorno in cui era venuto a presentare una mostra delle sue opere alla galleria Daniel Maghen, nell’ambito di un tour internazionale. Nato nel 1975 a Goyang, nella provincia di Gyeonggi, un sobborgo di Seul, in Corea del Sud, si era laureato in Belle Arti a Busan. Kim Jung Gi si era fatto conoscere soprattutto, negli ultimi anni, per le sue performance di disegno, durante le quali realizzava affreschi a mano libera, dal vivo e in pubblico, senza schizzi né lavori preparatori. [Redazione]