Giorno per giorno nell’arte | 6 giugno 2022

È Atene la nuova Berlino | Cresce BeReal, l’app anti-Instagram | Crolla Ethereum, le piattaforme Nft cambiano strategie | Nuova scoperta a Palenque | Tutto pronto per il XXVII Salone Internazionale del Restauro | Kiyan Williams frigge bandiere americane nel Memorial Day | La giornata in 15 notizie

Un’immagine da «The AmeriGuns» di Gabriele Galimberti
Redazione |

Le start-up più ambiziose sperano sempre di scuotere il monopolio dei social media. E anxche se sembra impossibile pestare i piedi al potente Instagram, BeReal potrebbe riuscirci. Oggi è la seconda app per iPhone più popolare nel Regno Unito e la sesta negli Stati Uniti, BeReal incoraggia foto più autentiche della vita di tutti i giorni, in contrasto con i contenuti curati e filtrati, gold standard dei social media. Per questo viene bollata come app anti-Instagram. Come funziona? Una volta al giorno, a un’ora casuale, BeReal invia una notifica push al telefono chiedendo di scattare una foto, tempo: due minuti (se pubblichi in ritardo, una nota lo segnala). L’app utilizza sia la fotocamera anteriore sia quella posteriore del telefono, catturando il tuo viso e il tuo punto di vista. Volti sfocati (a causa dello scatto con due fotocamere, i brutti selfie sono inevitabili), viste di marciapiedi, persone in coda, schermi di TV e laptop e persone a letto dominano i feed. Anche le più classiche immagine non sono così carine quando si opera sotto pressione e senza filtri. Ma non vedere facce «aerografate» che fissano lo schermo è davvero rigenerante e anche rassicurante. [Aimee Dawson]

Atene è tra i centri creativi più all’avanguardia, un hub creativo che attira artisti e risorse da tutta Europa, riscattandosi dopo anni di grave crisi economica. A fare il punto è «Il Sole 24 Ore», con un reportage sui docks del porto del Pireo, uno dei più trafficati d'Europa, in un paesaggio post-industriale si scoprono tante realtà: lo studio di Theodore Psychoyos, designer-artista in ascesa; il laboratorio di Objects of Common Interest, duo di designer con sede anche a New York; la Carwan Gallery, che ha deciso di trasferirsi da Beirut ad Atene attratto dal fermento creativo della città, molto simile a quello che si respirava a Berlino 15 anni fa. Tra le gallerie più note The Breeder, tra le emergenti The Wheels. Dal 2009 c’è anche Gagosian. «L’ascesa di Atene come hub di produzione creativa pone le basi nella sua storia più recente: la Grecia beneficerà per il settennato 2020-2026 di 17,8 miliardi derivanti dal recovery plan messo a disposizione dall’Unione Europea», scrive Nicola Zanella su «24 Arteconomy». [Il Sole 24 Ore]

Aleksandr Shkolnik, direttore del Museo della Grande Guerra Patriottica di Mosca, che glorifica la vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale, è il primo direttore di un museo russo preso di mira per le sanzioni: è stato aggiunto agli elenchi delle sanzioni emesse dal Regno Unito e dall’Australia per associazionismo con Vladimir Putin e promozione a sostegno dell’invasione russa dell’Ucraina. Secondo una dichiarazione dell’Office of Financial Sanctions Implementation del Regno Unito il 4 maggio, Shkolnik «ha usato la sua posizione di capo di un’importante istituzione culturale nazionale per diffondere la disinformazione, incluso il sostegno e la promozione della falsa narrativa del Governo russo secondo cui l’invasione dell’Ucraina è un esercizio di “de-nazificazione”». Queste le parole di Shkolnik all’agenzia di stampa ufficiale russa RIA Novosti: «So di essere sulla lista e ne sono orgoglioso. È un indicatore del nostro lavoro». Già premiato da Putin per il contributo all’educazione patriottica delle giovani generazioni, Shkolnik è stato sospeso dal Gruppo Bizot dei principali direttori di musei del mondo. Il Ministero della Giustizia russo ha dichiarato in questi giorni l’artista femminista Yulia Tsvetkova un «agente straniero», l’artista accusata di diffusione di materiale pornografico è attualmente sotto processo, come precedentemente raccontato da Il Giornale dell’Arte. [Sophia Kishkovsky]

Crolla Ethereum, la criptovaluta su cui viene coniata la maggior parte degli Nft: lo scorso venerdì è scesa sotto i 1.800 dollari, registrando il valore più basso da oltre un anno. Il picco era stato di 4mila dollari lo scorso novembre. Le  principali piattaforme Nft, cambiano strategia. SuperRare, per esempio, «era un luogo in cui scoprire artisti che vendevano opere uniche, al contrario degli NFT PFP di tipo collezionabile. Inoltre, SuperRare non è mai stato un mercato secondario. Ora, SuperRare sta esplorando sia i PFP sia il mercato secondario. SuperRare di solito conia 20-30 opere al giorno, ha detto un portavoce di SuperRare ad ARTnews in un'e-mail, ma lavorare con Async ha permesso loro di gestire un carico molto più grande. Async ha coniato mille Nft e poi questi sono stati venduti sul mercato secondario tramite SuperRare. La mossa è stata strettamente controllata, consentendo a SuperRare di ampliare la sua gamma di offerte senza inondare improvvisamente il proprio mercato. Collezioni più grandi saranno rese disponibili con Async in futuro», scrive Shanti Escalante-De Mattei su Artnews.

Scoperta a Palenque una testa in pietra stuccata di un dio Maya associato al mais. A condurre lo scavo gli archeologi dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH), impegnata vicino al fiume Usumacinta, nello stato messicano del Chiapas, nel sito di Palenque, noto anche come Lakamha (fiume piatto in lingua Itza), conserva alcune delle più belle architetture, sculture, e bassorilievi del mondo Maya. La testa è stata ritrovata in una galleria di collegamento all’interno di un piccolo pozzo, scavato per emulare l’ingresso nel mondo sotterraneo. La scultura, originariamente concepita come una testa mozzata, sarebbe stata posta dai Maya su un treppiede in ceramica, ritrovato, e posizionata con orientamento est-ovest a simboleggiare la nascita della pianta del mais con i primi raggi del sole. [Heritage Daily]

L’antica città irachena di Zakhiku, risalente a 3.400 anni fa, nella sua storia è stata devastata da un terremoto, conquistata dagli assiri e parzialmente sommersa dalla diga di Mosul costruita da Saddam Hussein nel 1980. Ma mentre altri siti come Ashur sonbo alle prese con le inondazioni di un’altra diga in costruzione voluta dal governo in carica, il cambiamento climatico che determina il ritiro delle acque del Tigri gioca a favore di Zakhiku, risparmiando episodi di inondazione. Quest’anno, per esempio, il sito è rimasto fuori dall’acqua per tutto gennaio e febbraio, un’opportunità unica per scavare e documentare ulteriormente la città dell’era dell’Impero Mittani, epoca in cui si trovava sulle sponde del Tigri e non dentro esso e a cui risalgono il palazzo, una massiccia fortificazione con mura e torri, un edificio monumentale a più piani e un complesso industriale. Tra gli ultimi ritrovamento cinque vasi in ceramica con oltre 100 tavolette cuneiformi del periodo medio-assiro, poco dopo il terremoto, hanno rivelato nuove informazioni sull’Impero Mittani. [Hadani Ditmars]

Un 21enne texano si è scagliato contro il Museo d’Arte di Dallas, dove è entrato con la forza e ha distrutto tre antiche navi greche, una scultura contemporanea in ceramica della tribù nativa dei Caddo, varie vetrine e diversi oggetti: un’anfora a pannelli a figure nere del VI secolo con scene di combattimento della guerra di Troia; una Pisside a figure rosse del 450 a.C. con scena domestica ateniese che probabilmente fungeva da porta cosmetici o portaincenso; una kylix a figure nere del VI secolo e una caratteristica statua in ceramica Caddo di un pesce alligatore di Chase Kahwinhut Earles del 2018 Il movente è un litigio con la sua ragazza, la polizia afferma che non intendeva rubare le opere, ma non ha chiaro perché abbia preso di mira il museo e se la sua ragazza lavori nelle arti. Il filmato di sorveglianza mostra il sospetto entrare nel museo il primo giugno e danneggiare le opere. L’accusa è di reato penale, l’importo dei danni pari o superiore a 300mila dollari. Le indagini sono ancora in corso. [Redazione]

Si svolge a Ferrara dall’8 al 10 giugno il XXVII Salone Internazionale del Restauro, nel polo fieristico cittadino. Tre giornate (a ingresso gratuito) su economia, valorizzazione, tecnologia e conservazione applicate ai beni culturali e ambientali. Oltre cento stand di operatori italiani ed esteri sono proposti insieme a circa 140 convegni, oltre a mostre e incontri vari. Al Salone del Restauro farà tappa anche la Restoration Week 2022 con una sessantina di delegati internazionali provenienti da 13 Paesi dall’Iran all’Uzbekistan, agli Stati Uniti. Tra gli espositori istituzionali e non, Formedil, la Regione Emilia-Romagna, Assorestauro, Agosti Nobilium Thermapanel, Enel X e molti altri ancora.

Nell’ondata di nuove sparatorie tra civili, dalle scuole agli ospedali, ai supermercati, che stanno attraversando gli Stati Uniti, è di grande attualità il libro «The AmeriGuns» di Gabriele Galimberti. Di recente pubblicazione raccoglie gli scatti con cui il fotografo ha vinto il Word Press Photo nel 2021, e sullo stesso soggetto girerà prossimamente anche un documentario. «Di tutte le armi da fuoco al mondo possedute da privati cittadini per scopi non militari, la metà si trova negli Stati Uniti d’America. In numero superano la popolazione del Paese: 393 milioni di armi per 372 milioni di persone. Non è una coincidenza, né una questione di mercato: è piuttosto una questione di tradizione e di garanzia costituzionale. È la storia del Secondo Emendamento, ratificato nel 1791 per rassicurare gli abitanti dei nuovi territori indipendenti che il loro governo federale non potrà un giorno abusare della sua autorità su di loro. Duecentocinquanta anni dopo, il Secondo Emendamento è ancora radicato in tutti gli aspetti della vita americana e questo libro inquadra il suo stato attuale attraverso quelli che sono visti come quattro valori fondamentali americani: Famiglia, Libertà, Passione, Stile». Si legge su micamera.com. [Redazione]

Sono oltre 130 gli artisti schierati a sostegno dei direttori di Documenta, il collettivo indonesiano Ruangrupa, accusato di antisemitismo, come raccontato nel Giorno per Giorno del primo giugno. «Siamo uniti contro gli attacchi razzisti che hanno dato inizio a questa sequenza di eventi. E siamo fermamente contro tutte le forme di discriminazione, comprese le azioni e gli attacchi razzisti, xenofobi, antisemiti, sessisti, transfobici, anti-musulmani, anti-palestinesi, anti-rom, abilisti, di casta, classisti e ageisti», si legge nella lettera. Il collettivo annuncia inoltre la chiusura del forum dedicato. «È con grande rammarico che annunciamo che il forum di discussione istituito in risposta alle accuse di antisemitismo rivolte ai partecipanti a Documenta 15, è stato sospeso. Dopo intense discussioni con i partecipanti è emerso che le accuse mosse contro documenta 15 e il forum rendaono attualmente impossibile una discussione libera e produttiva. A seguito delle critiche di Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, sulla composizione del forum, alcuni dei partecipanti si sono ritirati, o hanno pensato di ritirarsi, solo pochi giorni prima dell’apertura del forum». [Redazione]

Genio solitario, evitato dall’establishment artistico, è noto che Van Gogh non riuscisse a vendere la sua arte. Ma non è del tutto vero. Negli ultimi due anni della sua vita iniziò a ricevere riconoscimenti, almeno tra le avanguardie. Si dice che Van Gogh abbia venduto un solo dipinto, «The Red Vineyard» (novembre 1888), all’artista belga Anna Boch in una mostra a Bruxelles. Ma secondo una lettera del fratello Theo, Van Gogh avrebbe fatto qualche vendita in più, tra queste uno dei suoi autoritratti, oggi perduto, acquistato dai commercianti londinesi Arthur Sulley e William Lawrie. Ma anche se Van Gogh è riuscito a vendere una manciata o due dei suoi dipinti, è comunque soltanto una piccola porzione dei quasi mille da lui realizzati. Nonostante l’incoraggiamento dei suoi colleghi avanguardisti, la maggior parte delle persone ha semplicemente rifiutato il suo lavoro. [Martin Bailey]

La Galleria dell’Accademia di Firenze celebra i 140 anni dal trasferimento del «David» di Michelangelo avvenuto il 22 luglio 1882 da piazza della Signoria, dov’era consercvato nell’arengario di Palazzo Vecchio dal 1504 quando Michelangelo Buonarroti la scolpì. La «Tribuna» della Galleria dell’Accademia, progettata per accogliere la scultura, sostituita in piazza da una copia, fu progettata dall’architetto Emilio De Fabris. «DAVID 140» è un programma denso di eventi con musicisti, storici dell’arte, intellettuali, italiani e internazionali, da maggio e per tutta l’estate e oltre, sotto il lucernario della Tribuna. La galleria che conduce al «David» ospita sui due lati le statue dei «Prigioni,» i capolavori non finiti di Michelangelo, ora dotati di una nuova illuminazione a LED e di nuovi distanziatori in metallo, esteticamente meno invasivi, come quelli recentemente posti intorno allo stesso «David». [Laura Lombardi]

Il 15 giugno a Venezia, in occasione della donazione dell’archivio documentale e fotografico appartenuto a Prisco Bagni (1921-95), l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini promuove una giornata di studi alla memoria dello storico dell’arte, apprezzato studioso della pittura e della grafica emiliana. Il fondo, costituito da circa duemila immagini di alta qualità relative alla produzione dei Gandolfi, si affianca ora alle collezioni grafiche dell’Istituto, che possiede una delle più importanti raccolte di disegni degli artisti bolognesi. Curata da Marco Riccomini, la giornata di studi vedrà la partecipazione di Cristiana Romalli, Arabella Cifani, Franco Monetti, Giulio Zavatta, Massimo Pulini e Francesca Lui. [Redazione]

La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha lanciato lo scorso 30 maggio la seconda edizione del bando «Strategia Fotografia 2022» per la selezione di proposte di acquisizione, conservazione e valorizzazione della fotografia e del patrimonio fotografico italiano. «Strategia Fotografia 2022» sostiene i musei, gli istituti e gli archivi pubblici, anche gestiti da enti privati senza fine di lucro, che intendono ampliare le proprie collezioni o estenderle alla fotografia contemporanea; inoltre sostiene gli enti e gli organismi di diritto pubblico e privato (senza fini di lucro) che promuovono la fotografia contemporanea in Italia e all’estero, attraverso la committenza di nuove opere che confluiscano in eventi, manifestazioni, mostre e festival di rilevante importanza culturale e che incrementino le pubbliche collezioni. Per l’avviso pubblico di quest’anno la Direzione Generale Creatività Contemporanea ha stanziato 1 milione e mezzo di euro. [Redazione]

Mostre aperte
Prosegue fino al 25 giugno nella galleria newyorchese Lyles & King, la prima personale del concittadino Kiyan Williams, che nel giorno dei barbecue organizzati in tutto il Paese per il Memorial Day, friggeva bandiere americane immerse in pastella, trasformando un simbolo dell’identità nazionale in un oggetto carbonizzato e delizioso, arricchito con una serie di condimenti specifici per ogni Stato. In mostra anche sculture antropomorfe in terra e acciaio, che analizzano la relazione tra forma, terra e materia. [Redazione]

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