Giorno per giorno nell’arte | 5 settembre 2022
Si torna a scavare ad Ebla | 21 tesori archeologici del Met sequestrati e restituiti all’Italia | Christine Macel nominata direttrice di Les Arts Décoratifs | La collezione di Benjamin Steinitz da Christie’s in un’asta blockchain | Emanuela Daffra è stata nominata direttrice ad interim dell’Opificio delle Pietre Dure | La giornata in 14 notizie

Si torna a scavare ad Ebla. Devastato da anni di occupazione delle milizie irregolari dei ribelli di al-Qaeda, è stato liberato dal governo di Damasco, in Siria, il Parco archeologico di Ebla, la città scoperta nel 1964 dall’archeologo italiano Paolo Matthiae, le cui vestigia potranno ora essere messe in sicurezza per riprendere le ricerche in quella che viene riconosciuta come la più importante scoperta dell'ultima metà del Novecento. A giorni, ha annunciato l’archeologo, alcuni esponenti della Missione italiana torneranno per la prima volta dal 2010 nel sito a Tell Mardikh, 55 chilometri a sud di Aleppo, per mettere in sicurezza il frutto di 47 anni di scavi e riprendere il lavoro interrotto 12 anni fa. [Ansa]
21 tesori archeologici del Met sequestrati e restituiti all’Italia. Investigatori statunitensi hanno sequestrato negli ultimi sei mesi al Metropolitan Museum di New York 27 opere d’arte antiche per un valore di 13 milioni di dollari, acquistate dal museo americano per documentare il prestigio della civiltà dell’antica Roma, della Grecia e dell’Egitto, ma ritenute frutto di saccheggi. 21 di queste opere sono italiane (per un valore stimato di 10 milioni di dollari), mentre sei sono egiziane (stima 3,2 milioni). Saranno restituite ai Paesi d’origine con una cerimonia in programma questa settimana. [Redazione]
Christine Macel nominata direttrice di Les Arts Décoratifs. A meno di una settimana dalla partenza del precedente direttore, Olivier Gabet, reclutato dal dipartimento di arti decorative del Louvre, si conosce il nome del suo successore: è Christine Macel. Per il presidente del Consiglio di amministrazione dell’istituto, Johannes Huth, e per il direttore generale, Sylvie Corréard, si tratta di una sorta di consacrazione. A 53 anni, questa figura chiave del Centre Pompidou gode di una reputazione internazionale, anche grazie alla sua direzione nel 2017 della Biennale di Venezia. [Redazione]
La storica dell’arte Emanuela Daffra è stata nominata direttrice ad interim dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Storica dell’arte milanese, 62 anni, Emanuela Daffra ha ricoperto negli anni diversi incarichi all’interno degli Istituti del Ministero come capo curatrice responsabile delle collezioni della Pinacoteca di Brera, vicedirettrice della Pinacoteca di Brera e direttrice di tre settori di restauro (tessili, scultura lignea, arazzi) proprio presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Durante questo periodo di direzione, Daffra manterrà comunque l’incarico di direttore del Polo Museale della Lombardia. [Redazione]
La collezione di Benjamin Steinitz in vendita da Christie’s in un’asta blockchain. Nel 2018 Christie’s è diventata la prima casa d’aste a utilizzare la tecnologia blockchain per documentare provenienza e informazioni sulle opere provenienti dalla vendita della collezione Barney A. Ebsworth di arte americana del XX secolo, che fruttò oltre 300 milioni di dollari. Il progetto pilota ha dato vita a una collaborazione con il registro blockchain Artory, con cui Christie’s sta ora lavorando a un’altra vendita prevista per il 21 settembre: quella della collezione dell’antiquario parigino Benjamin Steinitz, eclettico mercante di mobili e sculture del XVIII e XIX secolo. I 58 lotti dovrebbero totalizzare circa 3,5 milioni di sterline. Tra i lotti degni di nota compare un lampadario in legno dorato proveniente dalla casa parigina dello stilista Yves Saint-Laurent e di Pierre Bergé, acquistato da Saint-Laurent dalla collezione di Bernard Steinitz, il padre di Benjamin (stime 60-80mila sterline), e un servizio per la colazione in porcellana imperiale di Vienna, utilizzato per caffè e cioccolata calda, donato da Maria Antonietta alla sua dama di compagnia Louise-Henriette-Charlotte-Philippine de Noailles. Il gruppo è rimasto nella famiglia Noailles fino a quando non è stato comprato da Steinitz: si stima che venga venduto tra 40 e 60mila sterline. [Anny Shaw]
Si sono celebrate il 3 settembre a Capri le nozze tra il direttore dei Musei del Mic designato da Dario Franceschini, Massimo Osanna, e il suo fidanzato Gianluca De Marchi, imprenditore nel campo della pubblicità che procura sponsor prestigiosi ai restauri dei monumenti, e anche attore (ha recitato con Ozpetek). Salma Hayek, Valeria Golino e molti vip dello spettacolo tra i presenti. [la Repubblica]
In un procedimento giudiziario in corso, un pubblico ministero di Parigi ha chiesto la sospensione della pena a tre anni di reclusione e una multa di 100mila euro per Didier Wormser, mercante d’arte francese accusato di traffico di antichità egizie saccheggiate. Il pm, François Antona, ha anche chiesto il rimpatrio in Egitto dei manufatti sequestrati nel corso dell’indagine, avviata nel 2014. Il processo contro il 66enne Wormser, proprietario della Galleria L’Etoile d’Ishtar, si è svolto presso il tribunale penale di Parigi dal 30 al 31 agosto. Wormser è anche accusato di aver utilizzato documenti contraffatti per creare «provenienze false» per gli oggetti. Antona ha chiesto al tribunale di «fare del mercante un esempio» per dissuadere il mercato dell’arte da tali pratiche, sottolineando che diversi individui citati in questo caso sono stati coinvolti anche in altri scandali di traffico di reperti, tra cui l’indagine in corso sulle antichità egizie vendute al Louvre Abu Dhabi e al Metropolitan Museum of Art di New York. [Vincent Noce]
Seul capitale mondiale dell’arte. L’attesissima fiera Frieze Seoul, inauguratasi il 2 settembre (chiude oggi 5 settembre), presso il Coex Center, un complesso congressuale di lusso nella famosa e ricca area di Gangnam, e la simultanea Korea International Art Fair o Kiaf (aperta fino al 6 settembre) hanno entrambe registrato finora un flusso costante di collezionisti e visitatori entusiasti e curiosi dalla Corea e dall’estero. Mentre Kiaf ospita 164 gallerie al primo piano del centro, Frieze Seoul presenta più di 100 gallerie provenienti da 20 Paesi, oltre a 18 gallerie che partecipano a Frieze Masters, al terzo piano del complesso. Diversi esperti del settore all’anteprima di Frieze Seoul del 2 settembre osservavano che le gallerie internazionali e regionali che hanno partecipato alla nuova fiera hanno dotato i loro stand di opere eccezionali. [Reena Devi]
Domenica 4 settembre sono stati presi d’assalto i musei e i siti archeologici italiani per l’iniziativa delle domeniche gratuite. A puro titolo di esempio, sono stati 4.863 i visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e 4.125 al Palazzo Reale di Napoli. Lo hanno reso noto i due musei sui rispettivi profili Twitter. «È bellissimo, ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschini, vedere non solo i turisti ma soprattutto le famiglie e i cittadini andare visitare e riscoprire i musei delle loro città». [Redazione]
Rari tesori anglosassoni del British Museum «torneranno a casa» nel Nord-est dell’Inghilterra per raccontare la storia di una corte reale in epoca altomedievale in Northumbria. Gli oggetti comprendono uno dei migliori esempi di vetro anglosassone mai trovato in Inghilterra, una replica di una delle superstar dell’arte della Northumbria, il Cofanetto Franks e alcuni prestiti dallo Shakespeare Birthplace Trust, tutti destinati a una nuova iniziativa culturale nel Northumberland settentrionale che intende diventare la «Sutton Hoo del nord». Il centro culturale Ad Gefrin a Wooler, che aprirà nel prossimo febbraio, prende nome da una delle più celebri scoperte archeologiche britanniche del XX secolo, realizzato negli anni ’50 da un team guidato dall’archeologo Brian Hope-Taylor. Questi rinvenne a Yeavering un sito che comprendeva un complesso di sale in legno, con una vasta sala grande e una tribuna in legno, che costituiva la residenza estiva reale dei re e delle regine della Northumbria del VII secolo. [Redazione]
Per i duecento anni dalla morte di Antonio Canova, la sua Casa Museo a Possagno (Tv) sarà completamente restaurata e messa a norma: i lavori, al via già a settembre, comprendono la ritinteggiatura e il rinnovamento illuminotecnico e sono stati resi possibili dal sostegno dell’azienda Chrysos con Art Bonus. Inoltre, grazie al Fondo Cultura ottenuto in partenariato con il Comune di Possagno, si procederà nel 2023 al restauro e alla messa in sicurezza della seconda e terza campata dell’Ala Ottocentesca della Gypsotheca, sulla cui prima campata si è intervenuti già nel 2018. La Casa di Canova, che conserva la stanza originale dove lo scultore nacque, costituisce uno dei nuclei di cui è composto il Museo, frutto dell’accorpamento di più fabbricati, con l’Ala Ottocentesca, l’Ala Gemin e l’Ala realizzata da Carlo Scarpa in occasione dell’anniversario della nascita di Canova nel 1957 e su cui si realizzerà un prossimo intervento. Fin dalla morte dello scultore, nella sua casa sono stati raccolti quadri, bozzetti, gessi, marmi e oggetti personali il cui allestimento ora si sta riprogettando a cura del Comitato di Studi e del Consiglio di Amministrazione di Fondazione Canova, presieduta da Vittorio Sgarbi, con il Comune di Possagno e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Βelluno, Padova e Treviso. «Restituire la casa al primitivo decoro», ha dichiarato Sgarbi, «rispettando il gusto di Canova, nella casta misura della sua vita, e lasciando che le opere nella Gypsotheca testimonino il sublime dentro di lui: questo l’obiettivo perseguito dal Consiglio di amministrazione e dal Comitato di studio della Fondazione Canova». [Camilla Bertoni]
Un massacro antisemita di 800 anni fa a Norwich. Quindici scheletri umani scoperti nel 2004 sul fondo di un pozzo medievale nel Regno Unito furono probabilmente quelli delle vittime di un massacro antisemita perpetrato nel 1190, rivela uno studio. L’eccidio sarebbe avvenuto nella città di Norwich, dove alcuni decenni prima ebrei locali erano stati accusati di aver ucciso un bambino cristiano, evento che aveva preparato la strada per la teoria di una «cospirazione ebraica» antisemita, scrivono gli autori della relazione. Gli scienziati hanno sfruttato in modo interdisciplinare diverse tecniche, inclusa la genetica, per far luce su questo misterioso massacro. [Redazione]
Il Castello di Versailles rievoca le sue vicende durante l’occupazione tedesca. Le immagini, praticamente inedite, del Castello di Versailles durante l’occupazione tedesca, costituiscono il nucleo centrale di una serie web di documentari disponibile dal 3 settembre sul sito dell’istituzione francese. Realizzata con il supporto scientifico della storica dell’arte Claire Bonnotte, la serie è arricchita da archivi fotografici originali, estratti da cinegiornali dell’epoca, lettere personali, scambi amministrativi e articoli di stampa. [Redazione]
In Spagna il caso della collezione De la Sota confiscata durante il franchismo apre la strada a nuove richieste di restituzione. Dal 2 settembre due dipinti sequestrati durante la Guerra Civile spagnola alla famiglia dell’imprenditore vasco Ramón de la Sota y Llano e recuperati dagli eredi sono esposti, con nuove attribuzioni, al Museo de Bellas Artes di Bilbao, dove rimarranno in deposito per i prossimi due anni. Si tratta del «Ritratto di giovane gentiluomo» (1623), già ritenuto di Frans Pourbus e ora attribuito al ritrattista olandese del Secolo d’oro Cornelis van der Voort (Anversa, 1576 - Amsterdam, 1624) e del «Ritratto di María Cristina de Borbón» (1833), il cui autore gli esperti hanno stabilito essere il canario Luis de la Cruz y Ríos (Tenerife, 1776 - Malaga, 1853), pittore di Ferdinando VII, e non Vicente López, cui era stato attribuito. I due dipinti facevano parte della collezione di circa 300 opere della famiglia De la Sota sequestrate dal regime franchista nel 1937 e i cui pezzi cominciarono a essere dispersi nella struttura capillare dello Stato. Nel 2018 uno dei membri della famiglia ha individuato le due opere ora al Museo di Bilbao nel Parador de Almagro (Ciudad Real) attraverso un catalogo della collezione dei Paradores Nacionales. «Il caso è molto importante, dice l’avvocato Rafael Mateu de Ros, socio fondatore dello studio Ramón y Cajal Abogados, che si è occupato della questione, durante la Transizione [alla democrazia] sono state emanate diverse leggi per la restituzione di beni immobili, come sedi di partiti e sindacati che erano stati sequestrati durante la guerra e il regime di Franco... ma non per i beni mobili». Secondo l’avvocato, con il precedente creato da questo caso potrebbero sorgere nuove richieste di risarcimento: «Ci sono molti dipinti che si trovano in consolati, ambasciate, tribunali, ecc. che potrebbero provenire da un sequestro illegale durante la Guerra Civile», ha commentato. [El País]