Giorno per giorno nell’arte | 4 novembre 2022
Tomba di Tutankhamon, 100 anni fa il primo scavo mediatico | Al British Museum priorità alle gallerie Assira e Greca | Scoperto uno schizzo di Rembrandt al Museo Bredius dell’Aia | Il primo ecosistema blockchain per la comunità artistica | Un tavolo di Gio Ponti e Paolo De Poli record a Londra | La giornata in 9 notizie

Tomba di Tutankhamon, 100 anni fa il primo scavo mediatico. È passato un secolo da quando il 4 novembre 1922 l’archeologo britannico Howard Carter scoprì, nella Valle dei Re di Luxor, la tomba del faraone, reso eterno dalla sua splendida maschera d’oro e lapislazzuli, e il suo grande tesoro nascosto. La notizia si propagò rapidamente, attirando giornali in cerca di dettagli. Lord Carnarvon, finanziatore dell’impresa, decise però di concedere in esclusiva la notizia al «Times», «creando il malcontento tra gli altri giornalisti, soprattutto di quelli egiziani», racconta all’Ansa Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino. «Non fu una scelta lungimirante dare i diritti a un giornale straniero, in un momento in cui in Egitto c’era la volontà di rendersi indipendenti dai poteri coloniali europei. Come se noi trovassimo la tomba di Augusto intatta e i diritti venissero dati a una testata estera», prosegue Greco, che torna anche sulla cosiddetta «maledizione di Tutankhamon»: «Sfatiamo un mito. Non esiste, è stata creata forse per aggiungere mistero al mistero. Il “Medical Journal” nel 2002 ha fatto un’analisi della vita media di coloro che lavoravano alla tomba, vissero di più. Quindi porta bene». [Ansa]
Sul centenario della scoperta della Tomba di Tutankhamon leggi anche i nostri servizi speciali:
C’era una volta nella Valle dei Re
Il centenario della scoperta della Tomba di Tutankhamon (4 novembre 1922-2022)
Giovanni Battista Belzoni
Nascondigli reali
La prima volta di Carter
Un rinvenimento leggendario
Al British Museum priorità alle gallerie Assira e Greca (quella dei marmi del Partenone). Il British Museum darà priorità alla ristrutturazione delle fatiscenti gallerie Assira e Greca nell’ambito del «Progetto Rosetta», un ambizioso piano di modernizzazione delle infrastrutture e di riallestimento delle collezioni. La galleria Greca è quella che ospita i marmi del Partenone, al centro di una ormai annosa diatriba internazionale. Un piano generale per il rinnovamento è stato approvato dagli amministratori il mese scorso. Un portavoce del museo non ha voluto precisare quando si prevede che inizierà e terminerà la ristrutturazione delle gallerie, quale sia il costo previsto e, soprattutto, dove verranno sistemati i marmi del Partenone durante i lavori. Il presidente del consiglio di amministrazione del British Museum, l’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne, sta ora cercando di raccogliere la strabiliante cifra di 1 miliardo di sterline per finanziare il «Progetto Rosetta», che sarà così il più costoso rinnovamento museale della storia britannica. [Cristina Ruiz]
Scoperto uno schizzo di Rembrandt al Museo Bredius dell’Aia. Ricerche condotte con nuove tecniche scientifiche (e con la collaborazione del Rijksmuseum di Amsterdam) hanno permesso al Museo Bredius dell’Aia, dove l’opera è stata esposta fin dal suo acquisto nel 1921, di stabilire che «L’erezione della Croce», un bozzetto ad olio finora ritenuto opera di un allievo di Rembrandt, è invece di mano del maestro. «La qualità dei dettagli è così alta che sono convinto che si tratti di un Rembrandt», ha dichiarato Johanneke Verhave, che ha restaurato il bozzetto. [Redazione]
Zuppa di verdura sul «Seminatore» di Van Gogh. Il movimento ambientalista Ultima generazione, costola italiana di Extinction Rebellion che aveva già messo a segno proteste di questo tipo all’estero, ha preso di mira l’opera di Vincent van Gogh «Il seminatore», esposta a Palazzo Bonaparte a Roma nella mostra dedicata all’artista olandese realizzata in collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo. Il dipinto è stato colpito con del passato di verdura da quattro persone che hanno urlato slogan contro l’uso del carbone. Protetta da un vetro, l’opera non ha subito danni. [Redazione]
Arcual, il primo ecosistema blockchain progettato per la comunità artistica. Mch Group, la società madre di Art Basel, e la Luma Foundation hanno annunciato il 3 novembre il lancio di Arcual, «un nuovo ecosistema blockchain che offre soluzioni di smart contract per la comunità artistica, supportato dall’esperienza tecnologica e Web3 di Bcg Digital Ventures». L’obiettivo è di «mettere gli artisti al centro dell’ecosistema dell’arte, offrendo loro una maggiore proprietà, trasparenza e partecipazione alle loro carriere». Progettate per soddisfare le esigenze di gallerie, istituzioni, artisti e collezionisti, le applicazioni blockchain di Arcual mirano, secondo gli ideatori, a creare uno spazio per scambiare informazioni, sviluppare partnership e facilitare le transazioni nel mondo dell’arte. Le soluzioni comprendono contratti per la gestione dei ricavi di artisti e gallerie, termini di pagamento personalizzati, contratti di vendita, verifica della provenienza e certificati digitali di autenticità. «Ad Art Basel l’ispirazione per Arcual è nata da una frustrazione di lunga data per il fatto che, nel mondo dell'arte di oggi, gli artisti spesso non beneficiano della crescita del proprio mercato, né della galleria che ne ha sostenuto la carriera all’inizio, spiega Marc Spiegler, direttore globale di Art Basel e membro del comitato esecutivo del Gruppo Mch. Sfruttando la tecnologia digitale, Arcual mira a correggere questi squilibri nel mercato dell'arte, promuovendo una maggiore equità e trasparenza per aiutare le gallerie a fare ciò che sanno fare meglio: sostenere e sviluppare le carriere dei loro artisti». [Stéphane Renault]
Un tavolo di Gio Ponti e Paolo De Poli record a Londra. Nell’asta di design tenuta il 3 novembre da Phillips a Londra, il tavolo «Unique Low Table», frutto della collaborazione di Gio Ponti e Paolo De Poli ha stabilito il nuovo record mondiale d’asta per il duo con un prezzo di aggiudicazione di 163.800 sterline (circa 187mila euro). Domenico Raimondo, senior director, head of Department, Europe, e senior international specialist della casa d‘aste, ha dichiarato: «I prezzi realizzati trasmettono un messaggio eccezionalmente positivo e testimoniano la forte domanda del mercato per importanti opere del design del XX e XXI secolo. Abbiamo anche notato una vivace e competitiva serie di offerte per “Rare Ceiling Light” di Studio Bbpr che ha raggiunto 201.600 sterline, prova che l’appetito per il design italiano è più forte che mai. Mentre la vendita procedeva, siamo stati confortati dalla partecipazione di 329 clienti provenienti da 31 paesi in tutto il mondo». La vendita di Phillips ha registrato un risultato totale di 5 milioni di sterline. [Ansa]
Mostre che aprono
Laure Prouvost a Oslo. Vincitrice del Turner Prize 2013, l’artista francese Laure Prouvost inaugura con la mostra «Above Front Tears Oui Float» (5 novembre-12 febbraio 2023) la Light Hall del nuovo Museo Nazionale della Norvegia di Oslo, dedicata alle mostre temporanee. Prouvost ha infatti ricevuto la prima Commissione Fredriksen, nata dalla sinergia del museo con le ricchissime sorelle Kathrine e Cecilie Fredriksen e che in cinque mostre biennali mira a proporre opere site specific di artisti internazionali poco esposti nei Paesi Nordici. In due grandi sale della Light Hall Prouvost ha creato un universo di contrasti, in cui problematiche ormai non più procrastinabili come i cambiamenti climatici e le migrazioni, umane e animali, si confrontano con soggetti onirici come il sogno e il volo. «Above Front Tears Oui Float» è infatti un’installazione immersiva in cui video, suono, performance, scultura, tessuti e testi confondono i confini tra finzione e realtà, invitando a un’esperienza plurisensoriale che non esclude il gioco e l’ironia. [Elena Franzoia]
Le Madonne dei Bellini padre e figlio alle Gallerie dell’Accademia a Venezia. Dal 5 novembre al 12 marzo 2023 alle Gallerie dell’Accademia di Venezia sono posti a confronto due capolavori, opere di padre e figlio, esponenti della più importante impresa famigliare veneziana del ’400: la «Madonna col Bambino», nota come «Madonna Trivulzio», dipinto giovanile del 1460 ca di Giovanni Bellini, in prestito dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano, e la «Madonna con Bambino benedicente e cherubini» di Jacopo Bellini del 1455 ca della collezione delle stesse Gallerie. Il restauro su quest’ultimo dipinto ha restituito nuova leggibilità, con la brillantezza degli azzurri di azzurrite, dei rossi a vermiglione e lacca e delle tinteggiature in oro. Si riprende così la collaborazione con musei nazionali e internazionali iniziata con «Il Bravo» di Tiziano dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, il «Ritratto di giovane (Il ritratto “Brocardo”)» di Giorgione dal Museo di Belle Arti di Budapest, e la «Circoncisione di Cristo» di Tiepolo dal Museo Civico di Bassano del Grappa. [Camilla Bertoni]
Mostre aperte
Giosetta Fioroni al CAMeC della Spezia. La mostra antologica «Il piccolo grande cuore di Giosetta», visitabile al CAMeC della Spezia sino al 26 febbraio 2023 e organizzata in collaborazione con Fondazione Parise-Fioroni e Marcorossi artecontemporanea, non solo ripercorre tutta la carriera artistica di Giosetta Fioroni (dagli anni Settanta a oggi) ma, prendendo spunto nel titolo da quello della sua autobiografia del 2013, illustra anche la sua ricca e intensa vicenda umana. Dedicata alle molteplici espressioni dell’opera di Fioroni, unica rappresentante femminile della Scuola di Piazza del Popolo, la mostra, curata da Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati, è stata infatti l’occasione per festeggiare i suoi novant’anni e per riunire in quattro grandi sale del museo la sua articolata ricerca: dagli esordi di matrice pop ai suoi celebri teatrini, realizzati sia in cartone, sia in ceramica in collaborazione con la Bottega Gatti di Faenza, sino a opere di grande impatto come «Il ramo d’oro» del 2014, ispirato, come molta sua produzione artistica, all’omonimo testo di James George Frazer. [Matteo Fochessati]
L’Adaa Art Show alla Park Avenue Armory di New York. L’Art Dealers Association of America (Adaa) festeggia il 60mo anniversario durante la fiera annuale Art Show, inaugurata il 2 novembre (chiude il 6) alla Park Avenue Armory per un’anteprima di beneficenza Vip. Gli 80 espositori della fiera desideravano entrare in contatto con i collezionisti più curiosi e informati che hanno partecipato all’anteprima, parlando dei loro curatissimi stand con opere nuove o storicamente sottovalutate. Le presentazioni alla fiera di quest’anno tendono a spingersi ai margini della figurazione, con molti espositori che presentano figure bizzarre e biomorfe o composizioni geometriche stravaganti. [Justin Kamp]