Giorno per giorno nell’arte | 30 settembre 2022

L’annessione russa dei territori ucraini coinvolge anche diversi musei | La riqualificazione del complesso del Parlamento di Delhi | Tornano a svettare a Selinunte tre colonne del tempio G | Anche al Brooklyn Museum i lavoratori dipendenti manifestano | L’S.o.s. di Italia Nostra per le mura urbiche | La giornata in 16 notizie

Una veduta aerea della Central Visa. Cortesia Ministero indiano per gli Affari urbani
Redazione |

Con l’annessione delle quattro regioni occupate dalla Russia in Ucraina, il 30 settembre anche diversi musei ucraini vengono incorporati dalla Russia. All’inizio di questa settimana si sono tenuti referendum sull’adesione alla Federazione Russa dei territori di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, equivalenti complessivamente per superficie a un Paese come il Portogallo. I quattro territori ospitano milioni di cittadini ucraini, che si sono espressi in modo schiacciante a favore della Russia. Gli esiti delle votazioni sono stati ampiamente respinti dalla comunità internazionale come falsi. Migliaia di oggetti e beni culturali di proprietà collettiva del Governo ucraino e delle sue istituzioni vengono così incamerati dalla Nazione occupante. A titolo di esempio, il Museo di Storia Locale di Melitopol, che conserva molti oggetti in oro degli Sciti. o il Museo Regionale d’Arte di Kherson, in cui sono custoditi molti cimeli dell’Impero russo. [Sophia Kishkovsky]

Torneranno a svettare nel parco di Selinunte, in Sicilia, tre delle ciclopiche colonne del tempio G, orgoglio dell’antica Selinus, l’edificio sacro grande come un campo di calcio che nell’antichità si ergeva a testimonanza della potenza e della ricchezza della gloriosa colonia greca fondata dagli uomini di Megara Hyblaea. Lo anticipa all’Ansa l’archeologo Oscar Mei dell’Università di Urbino. 

Con l’apertura al pubblico del viale Central Vista, lungo 3 km, si è conclusa la prima fase della controversa riqualificazione da 1,8 miliardi di dollari del complesso del Parlamento di Delhi. Durante la cerimonia di apertura, a inizio mese, il primo ministro indiano Narendra Modi ha svelato una statua alta 8,5 metri raffigurante il politico e militare Subhas Chandra Bose, eroe dell’indipendenza indiana, vicino al memoriale dell’India Gate; contemporaneamente è stato annunciato che il viale cerimoniale che attraversa gran parte del complesso sarebbe stato ribattezzato, da «Rajpath» a «Kartavia path», con la parola hindi che significa «dovere». Secondo il sito web del primo ministro, l’ex sito era «un simbolo di schiavitù». La riqualificazione, e la relativa ridenominazione, rappresentano un «passaggio all’impossessamento e alla presa di coscienza da parte dei cittadini», afferma. L’attenzione è ora rivolta a ciò che resta del progetto, annunciato da Modi alla fine del 2019, che comprende un nuovo edificio del Parlamento in sostituzione di quello progettato dagli architetti britannici Edwin Lutyens e Herbert Baker nel 1927 durante il dominio britannico dell’India. Progettato dall’architetto indiano Bimal Patel, è  «completato al 70%» e aprirà a novembre, ha dichiarato ad agosto il ministro degli Affari urbani Kaushal Kishore ai membri del parlamento. Una fonte anonima ha dichiarato all’«Indian Express» che il nuovo edificio conterrà quattro gallerie destinate all’esposizione di arte indiana che «rifletta l’etica nazionale». Delle opere in questione, un mix di ritratti, illustrazioni, sculture, installazioni e arti decorative, il 70% circa è stato commissionato. [Kabir Jhala]

A New York i lavoratori del Brooklyn Museum iscritti a un sindacato hanno tenuto una manifestazione davanti al museo
, in coincidenza con un evento open house che il 28 settembre ha segnato l’apertura delle rinnovate gallerie d’arte asiatica e islamica. Un centinaio di persone hanno preso parte alla manifestazione, lungo la piazza che conduce all’ingresso principale del museo sulla Eastern Parkway. «Ci stiamo mobilitando nella speranza di portare all’attenzione del pubblico e ovviamente a quella dei visitatori del museo e dei partecipanti all’open house il fatto che Brooklyn Museum i dipendenti sono davvero sottopagati e che il museo si sta rifiutando di affrontare la questione nelle trattative», afferma Maida Rosenstein, ex presidente di Uaw Local 2110, che rappresenta i lavoratori del Brooklyn Museum e di molte altre importanti istituzioni culturali. [Anni Irish]

Mura urbiche, S.o.s. di Italia Nostra. Molte antiche mura urbiche dei centri storici soffrono di «incuria, abbandono, puntellature e ponteggi permanenti, scarsa manutenzione programmata, crolli, smottamenti, dissesti idrogeologici, interventi sbagliati, scarsa fruizione e valorizzazione». Lo scrive Italia Nostra che discute di queste strutture con un parterre di esperti nel convegno «Mura, Limes e Urbe. Tutela e valorizzazione delle mura urbiche» in programma nel Castello Malatestiano di Santarcangelo di Romagna (Fc) domani primo ottobre dalle 9.30 alle 13 con workshop pomeridiani. Obiettivo del simposio, che conclude una campagna per la tutela delle mura urbiche, è la redazione di una «Carta delle mura», sul modello della «Carta di Gubbio», per indicare come restaurarle, mantenerle e valorizzarle. L’associazione trasmette il convegno in diretta sulla sua pagina Facebook. [Stefano Miliani]

Due curatrici per l’edizione 2024 della Biennale del Whitney. La Whitney Biennial 2024 sarà cocurata da Chrissie Iles, curatrice del Whitney Museum, e Meg Onli, una curatrice indipendente con sede a Los Angeles che di recente è stata condirettrice e curatrice dell’Underground Museum fino alla sua improvvisa chiusura lo scorso marzo. Le date e il tema dell’81ma edizione della manifestazione verranno svelati successivamente. [Benjamin Sutton]

Il Comune di Rimini e la Fondazione San Patrignano hanno annunciato i 12 artisti finalisti alla prima edizione del Premio Artisti Italiani Part, nuovo riconoscimento biennale per talenti dell’arte contemporanea di età inferiore ai quarant’anni, italiani o residenti in Italia. Gli artisti sono: Benni Bosetto, Costanza Candeloro, Caterina De Nicola, Binta Diaw, Lorenza Longhi, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Daniele Milvio, Margherita Raso, Andrea Romano, Giangiacomo Rossetti, Davide Stucchi. Gli artisti saranno premiati il primo ottobre ai Palazzi dell’Arte di Rimini. [Redazione]

Il Museo Civico di Casale Monferrato (Al) ha annunciato l’acquisto di un olio su tela di 200x220 cm di Pietro Francesco Guala (Casale Monferrato, 1698-Milano ,1757) raffigurante una «Scena storica»: l’episodio della leggenda di Muzio Scevola nell’atto di sacrificare la sua mano sinistra di fronte a Porsenna comandante degli Etruschi. Il quadro proviene da una collezione privata. Il suo proprietario già nel 2015 lo aveva concesso in comodato per arricchire il percorso espositivo della Galleria del Settecento del museo; nel corso del 2022 poi ha comunicato la decisione di voler cedere l’opera privilegiando la cessione al Comune di Casale Monferrato. [Redazione]

Domenica 2 ottobre, alle ore 18.30, presso il Complesso di Capo di Bove (sito archeologico sulla Via Appia), in occasione dell’Appia Dayverrà presentato al pubblico il primo numero del trimestrale «ARCHEOLOGi&. Storia, Antropologia, Museologia, Arte», dedicato al Parco archeologico dell’Appia Antica. L’Appia Day, nato nel 2016, è un festival dedicato alla Regina Viarum, per scoprire la sua storia millenaria. In programma, da Roma a Brindisi, monumenti statali e comunali aperti, visite guidate, trekking, camminate, ciclotour, musica, mostre, spettacoli, rievocazioni storiche, attività per bambini, laboratori didattici, incontri itineranti. [Arianna Antoniutti]

A Torino il 29 settembre è stata presentata la decima edizione di Flashback Art Fair, ospitata quest’anno in un nuovo spazio nel quartiere di Borgo Crimea. La fiera dove «l’arte è tutta contemporanea» si svolgerà dal 3 al 6 novembre all’interno di Flashback Habitat, in corso Giovanni Lanza 75, un grande hub culturale che nasce grazie allo strumento urbanistico dell’uso temporaneo deliberato dal Comune di Torino e da un accordo che l’Associazione Flashback ha stipulato con il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti. [Redazione]

Il Centro Studi Vitruviani (nato nel 2010 con lo scopo di diffondere la conoscenza della cultura classica, con particolare riferimento al De Architectura libri decem di Marco Vitruvio Pollione) annuncia l’uscita di «Vitruvius», rivista scientifica che il Centro Studi pubblica con la casa editrice L’Erma di Bretschneider. Il primo numero (208 pagine, 10 articoli scientifici e altri contributi) è già a disposizione sia in formato cartaceo sia nella edizione online.
«Vitruvius» è una rivista di carattere scientifico che si propone di pubblicare saggi relativi ad argomenti legati a tutto quello che pertiene a Vitruvio e alla sua opera, il De Architectura, unico trattato di architettura giunto completo fino a noi dall’antichità. [Redazione]

Mostre che aprono
La presenza greca nel Golfo di Napoli ha origini antichissime e ha influenzato profondamente lo sviluppo dell’economia e della società nella Campania antica, offrendo al tempo stesso un prezioso contributo nella formazione della cultura occidentale. Sono i temi affrontati nella mostra, articolata in tre sedi, «I Greci prima dei Greci. Alle origini della presenza ellenica nel Golfo di Napoli», inaugurata ieri e visitabile da oggi fino al 31 dicembre, promossa da Procida Capitale Italiana della cultura 2022. Dal Museo Civico di Procida parte il percorso con i manufatti provenienti dagli scavi preistorici di Vivara, insediamento della media Età del Bronzo, ad opera di Giorgio Buchner nei primi anni Trenta e poi proseguiti fino ai giorni nostri grazie alla Missione Archeologica Vivara che ha restituito ceramiche micenee e italo-micenee nell’ambito dei traffici marittimi nel mar Mediterraneo. Si prosegue poi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) per esplorare i materiali provenienti dal Golfo di Napoli, il fenomeno della colonizzazione greca e l’insediamento di Pithecusa (Ischia) e giungere infine al Castello di Baia a Bacoli per scoprire quella che secondo la tradizione storica antica è la prima colonia greca in Italia, Cuma, fondata al limite settentrionale dei Campi Flegrei. [Redazione]

A Biella la realtà aumentata fa da filo conduttore tra le opere della prima tappa della mostra promossa da Glitch, residenza online ideata dalle associazioni Recontemporary e Wild Strawberries. Dal 30 settembre al 5 novembre un percorso in varie location cittadine permette di scoprire i lavori creati dagli artisti durante il periodo del programma. Cittadellarte, la Biblioteca Civica e il Cappellificio Biellese sono alcuni dei luoghi nei quali si possono inquadrare con lo smartphone delle apposite immagini che attivano sullo schermo del device opere realizzate al computer. Lo scopo dell’iniziativa è «la riappropriazione della socialità e dei suoi spazi attraverso la realtà aumentata» dopo la pandemia. I temi toccati vanno dalla dipendenza tecnologica ai problemi climatici, dai modi di percepire la realtà alla necessità di disfarsi delle maschere in senso lato. È previsto anche il «Premio Fondo Per L’Arte» assegnato da una giuria tecnica. L’opera vincitrice entrerà nella Stefano Cecchi Trust Collection. [Monica Trigona]

Sono dedicate agli animali le mostre «Crawly Creatures» e «Il rinoceronte Clara», visitabili al Rijksmuseum di Amsterdam dal 30 settembre al 15 gennaio. Nel Medioevo collegati al diavolo e alla morte, rettili e insetti dal Rinascimento cominciano ad affascinare artisti come Albrecht Dürer e Wenzel Jamnitzer. La mostra ripercorre la storia artistica e scientifica di questo mutamento culturale grazie anche a prestiti internazionali, come la collezione in formaldeide del farmacista e zoologo tedesco del ’600 Albertus Seba e la celebre «Medusa» di Rubens (1617-18). In mostra anche installazioni di artisti contemporanei come l’argentino Tomás Saraceno, che da tempo studia il mondo dei ragni, e il colombiano Rafael Gomezbarros, che ha popolato di formiche giganti gli spazi del museo come metafora dell’operosità e solidarietà dei migranti costretti a lasciare le proprie case per cause politiche, economiche e climatiche. La seconda mostra è dedicata al celebre rinoceronte indiano Clara, che nel ’700 viaggiò in tutta Europa partendo dall’Olanda: tra le 60 opere esposte, la prima stampa europea raffigurante un rinoceronte, realizzata nel 1515 da Dürer, e il «ritratto» a grandezza naturale di Clara di Jean-Baptiste Oudry (1749). [Elena Franzoia]

Il valore del frammento. Le diverse collezioni della Fondazione del Patrimonio Culturale Prussiano a Berlino contengono un gran numero di frammenti. Alcuni sono inequivocabilmente incompleti, altri a prima vista non paiono nemmeno frammenti, tutti però raccontano storie: di distruzione e decadenza, di ricerca e intuizione, o anche di ispirazione. Dal 30 settembre al 15 gennaio la Kunstbibliothek di Berlino presenta una mostra, «In:completi. Distrutti, divisi, completati», nella quale, in sei capitoli e con opere che dall’antichità arrivano ai giorni nostri, si affrontano temi come la distruzione e il degrado, il deliberatamente incompiuto, il restauro e il fascino dei frammenti nelle arti visive. Il tema, inevitabilmente, conduce a un esame critico dell’istituzione stessa del museo. La musealizzazione infatti è sempre un processo di frammentazione: gli oggetti vengono strappati dal loro contesto originale, presentati in un nuovo ambiente e possibilmente reinterpretati. [Francesca Petretto]

Mostre aperte
Fino al 16 aprile la Tate Modern di Londra dedica una retrospettiva a Maria Bartuszová (1936-96). Artista cecoslovacca semisconosciuta ma originalissima, nei primi anni ’60 cominciò a creare le sue forme in gesso fragili e organiche ideando il metodo della «manipolazione gravitazionale», che consisteva nel versare gesso all’interno di palloncini di gomma per poi plasmarlo (a darle l’ispirazione fu la figlia, alle prese con una palla gonfiabile). La mostra riunisce lavori perlopiù in gesso, oltre a opere in bronzo e rilievi in alluminio, i cui calchi di partenza sono ispirati alla natura e alle sue forme: le opere di Maria Bartuszová infatti rammentano gusci d’uovo, gocce di pioggia e bozzoli di bachi da seta. [Federico Florian]

Addii
È morto il 29 settembre all’età di 92 anni a Bédoin, nel Sud della Francia, lo storico e archeologo francese Paul Veyne, considerato uno dei massimi esperti delle civiltà antiche. Già allievo dell'École Normale Supérieure e membro dell'École Française di Roma dal 1955 al 1957, è stato professore del Collège de France a Parigi, dove insegnò dal 1975 al 1998 e di cui, dal 1999, era professore onorario. Tra i suoi libri I misteri di PompeiL’impero greco-romanoLa società romanaCome si scrive la storia. Saggio di epistemologiaI Greci credevano ai loro miti? Saggio sull'immaginazione costituente. Nel 2012 aveva pubblicato una nuova traduzione dell’Eneide. Aveva anche pubblicato uno studio sulla personalità e sulle opere del poeta René Char e un saggio sul filosofo e sociologo Michel Foucault. [Redazione]

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