Giorno per giorno nell’arte | 3 dicembre 2021

Bergamo ha vinto il Landscape Award 2021 | Torna visibile il Cristo di Cimabue a Santa Croce a Firenze | L’Institut National d’Histoire de l’Art mette online documenti utili alle richieste di restituzione | La morte di Lawrence Weiner | La giornata in 20 notizie

Lawrence Weiner a Reykjavik nel 2005. © 2020 Lawrence Weiner / ARS, New York
Redazione |

Con il progetto della Valle di Astino Bergamo ha vinto il Landscape Award 2021, il premio del paesaggio del Consiglio d’Europa. «Un premio che va all’Italia e a Bergamo. Ne siamo davvero molto orgogliosi», ha commentato il ministro Dario Franceschini. [L’Eco di Bergamo]

A Firenze dal 4 dicembre torna a essere visibile il Cristo di Cimabue nella Sagrestia del complesso monumentale di Santa Croce, che dall’inizio della pandemia era chiusa per misure di sicurezza.

L’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi mette online un repertorio di documenti d’archivio che potrebbero essere molto utili per ritrovare i beni ebrei oggetto di confisca tra il 1940 e il 1945 in Francia. [Le Monde]

La statua contestata di Theodore Roosevelt, che da 80 anni si trova all’ingresso dell’American Museum of Natural History di New York, è in corso di smontaggio. [Le Figaro]

Il 2 dicembre a Roma la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (Pcas) e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc – Sezione Archeologia), hanno presentato il recupero di un gruppo di reperti scultorei, iscrizioni e frammenti di sarcofagi provenienti dalle catacombe romane di S. Callisto e di Domitilla. [AgCult]

Gli eredi del duca di Aumale intendono ricuperare la proprietà del dominio di Chantilly, da agosto al centro di un’inchiesta da parte del Parquet National Financier (tribunale francese dedicato ai grandi reati economici e finanziari) a causa delle modalità di concessione del Pavillon d’Enghien per la realizzazione di un hotel di lusso. [Le Figaro]

Un libro ripercorre sogni e visioni di Annie Leibovitz attraverso le sue fotografie ad attori, politici e cantanti, calati in ambientazioni surreali. [la Repubblica]

A più di 1.600 anni dalla morte di Sant’Ambrogio avvenuta a Mediolanum il 4 aprile 397, il Laboratorio di antropologia e odontologia forense (LabAnOf) diretto da Cristina Cattaneo ha effettuato una ricostruzione tridimensionale del suo volto in tre dimensioni. [Corriere della Sera]

Il 3 dicembre alle ore 17 al Museo Civico Porta della Terra di San Salvo (Ch) viene inaugurata la sezione numismatica con la mostra «La storia di San Salvo attraverso le monete», frutto del lavoro dell’amministrazione comunale e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara. [AgCult]

La prima edizione dell’Andy Rocchelli Grant è stata vinta dal giapponese Kanta Nomura, scelto per il suo «The Yoshida Dormitory Students’ History», dummy fotografico concentrato sulla vita nel dormitorio Yoshida, il più vecchio di tutto il Giappone, autogestito dagli studenti dell’Università di Kyoto e da tempo divenuto luogo di incontro per favorire e promuovere la cultura studentesca. Il premio internazionale, fondato quest’anno dal collettivo fotografico Cesura in memoria del suo cofondatore Andy Rocchelli, e sostenuto dal Ministero dell Cultura, ha come obiettivo la pubblicazione di un libro che sarà realizzato da Cesura Publish, a partire dal miglior prototipo editoriale tra quelli candidati. La giuria, composta da David Campany, Tamara Corm, Arianna Arcara, Lucia Rocchelli, e presieduta da Alex Majoli, si è detta estremamente felice della quantità e qualità dei progetti proposti, tanto da assegnare anche due menzioni speciali, quelle a Mikhail Bushkov per «Zürich», e ad Angelo Vignali per «How to raise a hand». [Chiara Coronelli]

Una mostra dedicata a Juan de Valdés Leal (1622-1690) al Museo de Bellas Artes di Siviglia con 88 opere scopre un artista senza frontiere che introdusse la prospettiva nell'arte barocca. [El País]

Mostre che aprono
Si è aperta a Milano il 2 dicembre nelle Gallerie d’Italia-Piazza Scala, museo di Intesa Sanpaolo (e sarà visitabile fino al 14 febbraio) la mostra fotografica «Prima della prima. Il rito dell’inaugurazione della Scala nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo». La mostra, a cura di Aldo Grasso, ripercorre la storia della «cerimonia sociale» rappresentata dalla prima della Scala attraverso una selezione di 83 immagini, in parte inedite.

«Anna Dorothea Therbusch: una artista berlinese nell’Età dei Lumi» è l’antologica che la Gemäldegalerie di Berlino dedica dal 3 dicembre al 10 aprile a una delle più importati artiste del XVIII secolo in Europa, la berlinese Anna Dorothea (1721-82), figlia d’un pittore di corte prussiano e come altre contemporanee un tempo molto acclamate, a lungo assente dai manuali, pressoché invisibile nelle esposizioni stabili dei musei. Eppure le collezioni di pittura dei Musei Statali berlinesi sono ricche di sue opere, dipinti, soprattutto ritratti e cronache su tela dell’Età dei Lumi. Nel 1767 Anna Dorothea Therbusch fu una delle poche donne a essere ammessa, a 46 anni, all’Académie royale de peinture et de sculpture di Parigi, dove soggiornò a più riprese, liberatasi dalle incombenze di moglie e madre di cinque figli, raggiungendo il massimo della notorietà al suo rientro nella capitale della dinastia Hohenzollern. Ne ritrasse nientemeno che il più illustre sovrano, Federico II, ammessa ai più importanti saloni e circoli della vita culturale e mondana in città. Notevole è il suo autoritratto di grande formato, fulcro, con quello di Henriette Herz, della mostra: vi si raffigura donna erudita, elegante, moderna, figlia del suo tempo. [Francesca Petretto]

Già docente universitario, il fotografo olandese Paul Kooiker (Rotterdam, 1964) concentra oggi la sua attività artistica sulla rappresentazione del corpo, soprattutto femminile, nel mondo della moda, usando tecniche digitali post-processing e app di smartphone. Con un linguaggio visivo che molto deve al Surrealismo e che cita alcuni importanti nomi del passato dell’ottava arte, Kooiker sforma i corpi che ritrae, li allarga ed esagera, li ritocca e trucca smontando gli stereotipi delle patinate riviste di moda, puntando sui temi sociali della diversità queer e del body positivity. Il Folkwang Museum di Essen gli dedica dal 3 dicembre al 6 febbraio la mostra «Paul Kooiker. Fashion» mettendolo in dialogo coi più importanti nomi della sua collezione fotografica. [Francesca Petretto]

Nata dalla collaborazione degli Staatliche Museen zu Berlin con la londinese Sarikhani Collection, «Iran. Cinque millenni di arte e cultura» approda il 4 dicembre alla James-Simon-Galerie dopo la prima tappa oltremanica. È la prima vera rassegna che i musei berlinesi dedicano alla storia culturale dell’Iran, dalle prime mitiche civiltà fino all’epoca moderna con 360 oggetti provenienti da Londra qui integrati dai reperti delle collezioni di casa: un grande affresco storico-artistico della vita, delle culture, dei mirabilia artistico-architettonici fioriti nell’antica Persia, culla di civiltà con le altre sorelle mesopotamiche, luogo strategico per le vicende storiche dei Paesi del Mediterraneo. Crogiolo e centro di potere posto tra Africa, Asia ed Europa, l’odierno Iran vanta cinquemila anni di storia e l’esposizione berlinese invita i visitatori a compiere un favoloso viaggio alla scoperta di lingue, tradizioni ed etnie. Una mostra speciale al Pergamonmuseum sui manoscritti miniati persiani e un programma di concerti alla Pierre-Boulez-Saal di Barenboim-Said-Akademie, partner dell’evento, affiancano la rassegna che rimane aperta fino al 20 marzo (catalogo Hirmer Verlag). [Francesca Petretto]

Nasce da una residenza studio trascorsa da Veronica de Giovanelli in Norvegia, presso il Nordic Artists’ Centre Dale, la mostra alla Galleria Boccanera di Trento, dal 4 dicembre al 4 febbraio. «Andvake» presenta una ventina di dipinti ad acrilico e olio in un allestimento punteggiato da frammenti di carta dipinta e collage che evocano rocce, forme organiche e visioni al microscopio. «Quella residenza ha rappresentato un momento di grande concentrazione e riflessione, spiega l’artista. Le condizioni di lavoro ottimali in mezzo alla natura, dove montagna e mare si incontrano, sono state fondamentali per lo sviluppo della mia ricerca pittorica negli ultimi anni rivolta ad aspetti del paesaggio legati alla geologia, alla stratificazione e all’erosione». Ed è stata proprio la conformazione del paesaggio norvegese a ispirare l’artista, insieme ai paesaggi abituali del Trentino dove è nata nel 1989. Il titolo della mostra è un omaggio a questa esperienza: «“Andvake”, spiega Veronica de Giovanelli, è una parola di derivazione norrena che ha diversi significati, fra i quali “stato di estrema attenzione e vigilanza” che per me rimanda alla particolare concentrazione nei confronti di ciò che ci circonda e al tempo stesso a quella veglia costante ed ossessiva del pittore nella fase di realizzazione di un’opera». [Camilla Bertoni]

Che cosa si nasconde dietro a un pollo? Alcune risposte vengono dalla mostra veneziana «Here comes the rooster» dal 4 dicembre al 5 febbraio alla Galleria Michela Rizzo, sull’isola della Giudecca. È la prima personale in questa sede di Giuseppe Abate, nato a Bari nel 1987 e laureato all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2012. Questo ciclo inedito di opere nasce dalla tesi di laurea che l’artista ha presentato nel 2019 alla St. Martins University di Londra. Le opere si riferiscono al mondo pubblicitario legato al consumo di pollo o utilizzano materiali derivati dagli scarti della sua lavorazione in ambito alimentare, accendendo inevitabili riflessioni sulla società del consumo. «Da cibo di lusso negli anni ’60, spiega l’artista, il pollo è diventato un alimento estremamente popolare, con tutta una serie di problemi che si nascondono dietro questa facilità di consumo, dai maltrattamenti agli animali alla qualità della carne. Ma non solo, perché c’è anche un quadro sociale problematico che ha radici lontane, nelle ottocentesche frequentazioni delle arene per le battaglie fra galli, oggi invece collegato alla proliferazione di catene di locali che vendono pollo a basso costo». [Camilla Bertoni]

Mostre che chiudono
Le stelle di Giotto, quelle della volta degli Scrovegni a Padova, e le stelle che Dante torna a rivedere con la guida di Virgilio: sono i punti di riferimento per la selezione di opere dalla collezione The Bank Contemporary Art Collection di Antonio Menon che confluiranno nella mostra «A riveder le stelle», a cura di Barbara Codogno, che fino al 31 gennaio sarà ospitata nelle sale del Museo Eremitani a Padova. Una collezione nata a Bassano del Grappa (Vicenza) qualche anno fa con il preciso intento di indagare l’evoluzione della pittura e della scultura figurative in questo tempo. La narrazione spiraliforme e la netta divisione manichea tra bene e male, come spiega la curatrice, che caratterizzano il racconto per immagini di Giotto e quello in versi di Dante, e i tanti rimandi tra la Divina Commedia e la Padova del loro tempo, trovano un dialogo con le opere della collezione The Bank, quasi esclusivamente incentrata sul panorama italiano. Una cinquantina le opere per diciassette autori, da «Stelle aperte» di Sergio Padovani (Modena, 1972), dipinto programmatico nelle sue intenzionali citazioni dagli Scrovegni, alla pittura di Nicola Verlato (Verona, 1965) per cui non valgono più le etichette di postmoderna, surrealista o iperrealista, con quello straniante effetto in 3d dei suoi corpi aggrovigliati in caduta libera verso gli inferi. Unico non italiano lo spagnolo Santiago Ydáñez, nato in Andalusia nel 1967. [Camilla Bertoni]

Addii
È scomparso il 2 dicembre, all’età di 79 anni, l’artista concettuale Lawrence Weiner. Ha esposto nei principali musei e gallerie di tutto il mondo, e ha partecipato, tra il resto, alla Biennale del Whitney del 1995, a quella di Istanbul dello stesso anno e a tre Biennali di Venezia (1984, 2003 e 2013). [Il Giornale dell’Arte]

È morto a Torino il 2 dicembre, all’età di 80 anni, l’archeologo torinese Antonio Invernizzi. Già ordinario di Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente antico, Invernizzi è stato direttore scientifico del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino, di cui è stato presidente fino al 2010. È stato socio dell’Accademia delle Scienze di Torino.

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