Giorno per giorno nell’arte | 26 luglio 2022

Papa Francesco in Canada parla di restituzioni | Nuova scoperta in Turchia, probabilmente il palazzo estivo del nipote di Gengis Khan | In metro a Milano un distributore automatico di libri in prestito | Aperta con successo Manifesta 14 | Gruppi scultorei in restauro a Firenze | La giornata in 11 notizie

Papa Francesco in Canada
Redazione |

Papa Francesco in tournée in Canada si esprime sul rimpatrio di manufatti indigeni dai Musei Vaticani e si scusa per il ruolo della Chiesa cattolica nel genocidio culturale delle comunità indigene. Un gesto importante da parte del papa, che ha dichiarato la restituzione di un paio di mocassini per bambini datigli durante una conferenza con i leader Inuit e Métis in Vaticano a marzo, in memoria dei bambini che hanno sofferto o sono morti mentre i coloni europei cercavano di evangelizzare le comunità indigene. Gli oggetti storici «ci appartengono e dovrebbero tornare a casa, raccontano la storia di chi eravamo», ha affermato il presidente del Consiglio nazionale Métis, Cassidy Caron. Non è chiaro se i pezzi siano stati confiscati alle comunità o donati o venduti a missionari cattolici. [Gabriella Angeleti]

Scoperti in Turchia i resti di un antico palazzo che potrebbe essere appartenuto a Hulagu Khan, nipote di Gengis Khan. Il sito nelo distretto di Çaldıran è in fase di scavo. Secondo le fonti storiche nel 1260 Hulagu Khan costruì un palazzo estivo a Çaldıran. Gli studiosi hanno portato alla luce frammenti di ceramica smaltata e ceramica, porcellana, mattoni e tegole, i reperti devono ancora essere identificati, ma i ricercatori, che lavorano sotto la Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei della Turchia del Ministero della Cultura e del Turismo, ritengono che potrebbe essere il primo resto architettonico conosciuto dello Stato di Ilkhanid. [Dailysabah]

Il 56enne Nils M. è stato condannato in Olanda dalla corte di appello a otto anni di carcere (il massimo della pena) per aver rubato nel 2020 due dipinti uno di Vincent van Gogh e uno di Frans Hals, per un valore complessivo di quasi 20 milioni di dollari. Entrambe le opere sono ancora scomparse. Il dipinto di Van Gogh, «De Lentetuin» (1884) è stato rubato nel marzo 2020 dal Museo Singer Laren appena fuori Amsterdam; nell’agosto dello stesso anno è seguito il furto della tela di Hals «Twee Lachende Jongens» all’Hofje van Mevrouw van Aerden a Leerdam. Il 56enne olandese è stato inoltre condannato a pagare un risarcimento di 8,8 milioni di euro. [NL Times]

È stato presentato in anteprima a Roma il 25 luglio lo studio internazionale The value of an Iconic Asset. The economic and social value of the Colosseum condotto dal team Italiano di Economic Advisory. Marco Vulpiani, della Deloitte Central Mediterranean, ha così commenta in anteprima gli esiti del lavoro: «Il Colosseo contribuisce per 1,4 miliardi di euro all’anno all’economia italiana (in termini di contributo al PIL) come attrazione turistico-culturale e ha un valore sociale pari a circa 77 miliardi di euro. È il simbolo più famoso di Roma, il monumento più visitato in Italia e un’icona globale. Nel 2019 è stato visitato da oltre 7 milioni di persone da tutto il mondo». [Redazione]

È stata inaugurata il 25 luglio nella linea 1 della Metropolitana di Milano, nel mezzanino della stazione Porta Venezia, la prima smart library. Funziona come le macchinette di cibo e bevande, ma anziché erogare caffè offre un servizio gratuito, dà la possibilità a passeggeri e pendolari di scegliere fra 400 volumi cartacei, audiolibri, fumetti e dvd. Il progetto di Regione Lombardia in collaborazione con ATM, ha consentito l’installazione di una vera e propria biblioteca completamente robotizzata, che dialoga con il catalogo del Sistema Bibliotecario, il quale registrerà in tempo reale le transazioni di prestito. Per ritiro e consegna nella smart library valgono gli stessi orari di apertura della metropolitana, previa iscrizione al servizio tramite QrCode. [Redazione]

Per molti gruppi scultorei di Firenze sono in programma restauri: sono già in corso indagini non invasive con tecnologie a raggi X sull’imponente statua equestre di Cosimo I eseguita da Giambologna alla fine del 1500. Da allora, la statua di bronzo, la prima grande scultura equestre e realizzata a Firenze, si trova in piazza della Signoria. Le analisi si svolgono sotto la direzione del servizio Belle Arti dei servizi tecnici del Comune e il supporto dell’impresa che  eseguirà i restauri. Il primo obiettivo del restauro è determinare lo stato di conservazione delle strutture metalliche all’interno delle zampe del cavallo che sostengono il grande monumento. Il controllo riguarderà anche altre famose statue della Città: «Ercole e Caco» di Baccio Bandinelli, la copia del David di Michelangelo all’ingresso di Palazzo Vecchio, la «Giuditta e Oloferne» sull’Arengario di Palazzo Vecchio. I lavori di restauro sono cofinanziati da Salvatore Ferragamo con il sostegno dell’Art bonus. [Tina Lepri]

Cancellata per due anni causa Covid la consueta installazione sulle facciate della Ringturm sul canale del Danubio, alle spalle della Cattedrale di Santo Stefano, a Vienna, è ripresa a metà luglio l’ormai lunga serie di opere che dal 2006 il gruppo assicurativo VIG commissiona per la propria sede centrale a un artista sempre diverso. Con il titolo «Insieme» l’ungherese Dóra Maurer ha avvolto il grattacielo in un motivo geometrico da 4mila metri quadrati, formato da strisce di tessuto vinilico di 3 metri di larghezza e 63 di lunghezza: «Con un riferimento alla pluralità della Mitteleuropa, nella mia opera si intrecciano diversi colori, in una composizione che dinamizza l’architettura della Ringturm. Uno stimolo visivo per l’estate 2022 ma anche la speranza di un futuro condiviso», è l’intento dell’opera secondo Maurer. L’installazione sarà visibile sino a fine settembre. [Flavia Foradini]

Anche gli attivisti italiani in difesa di clima e ambiente si uniscono alla modalità di protesta che imperversa in Gran Bretagna, di cui abbiamo dato più volte notizia. Il 22 luglio due giovani manifestanti sono rimasti attaccati con le mani sul vetro protettivo della Primavera del Botticelli nella Gallerie degli Uffizi: «Abbiamo paura che l’equilibrio di cui l’essere umano è parte venga distrutto senza possibilità di miglioramento. Nella Primavera di Botticelli sono rappresentate più di 500 specie botaniche che fioriscono in primavera», si legge sul loro profilo Instagram. [Redazione]

Successo per i primi giorni di apertura di Manifesta 14 a Pristina in Kosovo. Comprende opere di oltre 100 artisti, di cui metà sono kosovari o dei Balcani occidentali, tra gli artisti internazionali Ugo Rondinone e Lawrence Abu. Principale sede della biennale è il Grand Hotel Pristina, coronato da un’installazione di Petrit Halilaj, che ha rappresentato il Kosovo alla Biennale di Venezia nel 2013. Fuori dall’hotel altre 25 sedi espositive, tra cui un monumento jugoslavo avvolto da Ugo Rondinone in un foglio viola; il Grande Hammam del XV secolo, dove Chiharu Shiota ha creato un’installazione con un filo rosso che lega le storie personali scritte a mano di centinaia di kosovari; e il Gërmia Department Store, con l’installazione di una piccola casa di Alban Muja appollaiata allegramente sul tetto. [Jonathan Wiggin]

Arrivata la seconda metà del 2022 tutti gli artisti che hanno guadagnato con gli Nft nel 2021 hanno pagato le tasse e affrontato vari problemi, tra cui sfiducia delle banche e complessità della contabilità. Emblematico il case dell’artista lettone Ilja Borisovs al quale a febbraio erano stati congelati i conti bancari e sequestrate le proprietà. A maggio ha ricevuto la notifica che era indagato per riciclaggio di denaro e aveva 45 giorni per provare l’origine legale dei milioni depositati in banca. Il 30 giugno il tribunale ha sbloccato il suo conto, a quel punto ha tentato di pagare oltre 3 milioni di euro di imposte sul reddito, ma la banca ha ricongelato subito i beni. [Artnews]

Il 25 luglio due curatori del patrimonio sono stati presi in custodia cautelare nell’ambito dell’indagine sul traffico di antichità egiziane che sarebbero state vendute al Louvre Abu Dhabi, lo ha riferito una fonte vicina al caso, confermando le informazioni di Liberation. Si tratta di Jean-François Charnier e Noémie Daucé, ex dirigenti dell’Agence France Museum (AFM), sospettati di aver favorito la vendita di antichità egizie al Louvre Abu Dhabi, nonostante permangano ancora dubbi sulla loro origine fraudolenta. Il Louvre Abu Dhabi e il Louvre sono diventati parte civile in questa indagine quando è stato coinvolto l'ex capo del più grande museo francese, conosciuto in tutto il mondo. Questo traffico riguarderebbe centinaia di parti e comporterebbe diverse decine di milioni di euro, secondo fonti esperte. [Redazione]

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