Giorno per giorno nell’arte | 25 ottobre 2022
Lettera aperta di Ilaria Borletti Buitoni al neoministro | Dimostranti per Mahsa Amini al Guggenheim Museum di New York | Accordo Magnum-World Monuments Fund | Il serbatoio in piombo di Villa Arianna a Stabiae | Scoperta una stele Maya con i cicli della vita e della morte | La giornata in 10 notizie

Lettera aperta di Ilaria Borletti Buitoni al neoministro Gennaro Sangiuliano. «Gentile Ministro, nelle ultime settimane molto raramente il Ministero della Cultura è entrato nella girandola di supposizioni che lo avrebbero illuminato tra i Ministeri importanti del nostro Paese. Non posso che dissociarmi da questa visione che non considera quanto sia vitale per il futuro italiano la gestione del patrimonio artistico, storico, archeologico, archivistico, paesaggistico, la sua tutela e la sua valorizzazione nonché il sostegno a quelle attività culturali, come lo spettacolo dal vivo, essenziali per costruire una comunità coesa e consapevole, fondamentali per non spegnere la luce del talento e della creatività e purtroppo sempre costretti ad operare nell’incertezza di sostegni pubblici non compatibili con delle programmazioni di qualità». È l’incipit della lettera aperta inviata al nuovo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dall’ex sottosegretario al Mic Ilaria Borletti Buitoni. Sebbene il Ministero sia spesso «oggetto di critiche per essersi opposto a volte in modo burocratico e poco comprensibile per i cittadini ai cambiamenti di politiche generali essenziali» e le Soprintendenze siano «ormai estenuate, prive di mezzi moderni per poter svolgere la loro funzione in modo rapido ed efficace, prive di personale amministrativo e tecnico», queste «potrebbero essere sempre di più soggetti attivi e propositivi se a loro fossero dati gli strumenti anche di formazione adatti ai nuovi tempi che viviamo» e «potrebbero diventare oltre che un baluardo di difesa e di tutela anche il motore per una nuova fase più inclusiva che riguarda il nostro patrimonio paesaggistico e tutto ciò che esso contiene». [Redazione]
Dimostranti per Mahsa Amini al Guggenheim Museum di New York. A New York il 22 ottobre un gruppo di artisti iraniani, frustrati dall’inerzia dei musei occidentali di fronte alle violazioni dei diritti umani in Iran, ha dispiegato una serie di striscioni con il volto di Mahsa Amini al Guggenheim Museum. Amini è morta in un ospedale iraniano il mese scorso dopo essere stata trattenuta dalla polizia religiosa del regime con l’accusa di non aver rispettato le norme sull’hijab del paese. La sua morte ha scatenato proteste di massa in corso a Teheran e nelle città di tutto l’Iran. Il collettivo anonimo ha svelato gli striscioni, che proclamavano anche «Donne, vita, libertà» dall'ultimo piano della riconoscibile rotonda del museo. Parlando con la nostra testata sorella internazionale «The Art Newspaper», Shiva Balaghi, una studiosa del Medio Oriente presso l’Università della California a Santa Barbara, ha affermato che «l’anonima azione collettiva è in linea con i movimenti di protesta che stanno avvenendo in Iran ora». L’ultimo fine settimana circa 80mila sostenitori hanno marciato a Berlino in solidarietà con le manifestazioni iraniane. [Gareth Harris]
Accordo Magnum-World Monuments Fund: 12 sovvenzioni a fotografi emergenti per la difesa del Patrimonio mondiale. Il World Monuments Fund (Wmf) e la Magnum Foundation hanno annunciato un accordo per portare alla ribalta i nuovi talenti della fotografia emergente impegnati a raccontare i siti del patrimonio culturale mondiale dal punto di vista delle comunità locali. In totale, verranno versate 12 sovvenzioni a fotografi emergenti con progetti documentari su luoghi compresi nel World Monuments Watch 2022 del Wmf. Ogni fotografo potrà accedere a consulenze di mentori della Magnum e disporre del supporto editoriale per produrre un portfolio accurato. [Redazione]
Il serbatoio in piombo di Villa Arianna a Stabiae. Scoperto a Castellammare di Stabia (Na), nel sito di Stabiae, un serbatoio in piombo che alimentava Villa Arianna, la villa d’otium più antica del sito partenopeo, risalente al II secolo a.C. Ne ha dato notizia il Parco Archeologico di Pompei sulla sua pagina Facebook: «Anche l’antica Stabiae rivela eccezionali reperti sulla vita quotidiana di epoca romana. Elementi del sistema idrico, tra cui un serbatoio in piombo decorato sono riemersi nel corso dei lavori per la fruizione ampliata e l’abbattimento delle barriere architettoniche in corso a Villa Arianna». Il manufatto rinvenuto è in ottimo stato di conservazione. [Redazione]
In Messico scoperta una stele Maya con la rappresentazione dei cicli della vita e della morte. Nell’antica città di Uxmal, situata nella penisola dello Yucatán, è stata scoperta dagli archeologi dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia (Inah) del Messico una stele Maya a due lati. Sulla parte anteriore e su quella posteriore la pietra presenta su ciascun lato una divinità, una femminile, l’altra maschile, che si ritiene rappresentino la vita e la morte. La stele è stata trovata in un cortile presso il complesso El Palomar, che fa parte di un gruppo di quattro palazzi che circondano un cortile, di cui rimane solo il fronte settentrionale. [Redazione]
L’Indonesia chiede all’Olanda la restituzione dell’«Uomo di Giava». L’Indonesia, ex colonia olandese, ha chiesto ai Paesi Bassi di restituire otto opere d’arte e collezioni di storia naturale da diversi musei olandesi, tra cui l’«Uomo di Giava», come ha comunicato il 25 ottobre il Governo olandese. Il «Java Man», riconosciuto come il primo Homo erectus mai rinvenuto, è costituito da resti fossili scoperti nel 1891 e nel 1892 dall’olandese Eugène Dubois sull’isola di Giava, che faceva parte delle Indie orientali olandesi. [Redazione]
Il 26 e il 27 ottobre si tiene a Pisa l’XI edizione del Convegno delle Cattedrali Europee. Il Convegno delle Cattedrali Europee, ideato e organizzato dall’Opera della Primaziale Pisana, propone quest’anno il tema «Scienza e restauro. Dialogo tra tradizione e innovazione nelle competenze della conservazione». Il convegno propone numerose riflessioni sul tema, intorno a tre sessioni principali: vecchie e nuove professionalità, il restauro e la gestione dei dati, il cantiere multidisciplinare. Tra i molti ospiti, due di particolare attualità: il conservatore di Santa Sofia di Kiev e uno degli architetti impegnati nel restauro ricostruttivo della Cattedrale Notre Dame di Parigi. [Redazione]
Un incontro in Triennale sui musei tra analogico e digitale. Il 26 ottobre alle 18.30, Triennale Milano presenta l’incontro «Il museo tra analogico e digitale: tutela, valorizzazione e conservazione. 1923: Past Futures». A partire da un progetto di realtà virtuale, l’incontro affronterà i temi di tutela, valorizzazione e conservazione delle opere e dei materiali di archivio delle istituzioni museali nel delicato passaggio, e convivenza, tra la dimensione analogica e quella digitale. Sulla basi di un’analisi dello stato di digitalizzazione del loro patrimonio materiale, si svolgerà una riflessione sulle linee guida che i musei stanno seguendo per rendere accessibili i contenuti che solo il digitale può presentare in modo opportuno. All’incontro intervengono Fabrizia Bandi, ricercatrice post-doc Erc An-Icon (Università degli Studi di Milano); Matteo Lonardi, direttore creativo di Reframe Productions; Francesco Lonardi, ceo di Reframe Productions; Elisabetta Modena, ricercatrice post-doc Erc An-Icon (Università degli Studi di Milano); Leigh Tanner, Head of Global Partnership, Vive Arts & Museum 2050 Founder. Modera Damiano Gullì, curatore Arte contemporanea e Public Program di Triennale Milano. [Redazione]
Si alzano le quotazioni delle opere d’arte di re Carlo III. Valutata 400-600 sterline, la litografia intitolata «The Scottish Home» ha strappato 6.600 euro il 20 ottobre a Edimburgo, in una vendita organizzata dalla casa d’aste Bonhams. Perché tale moltiplicazione di prezzo? L’opera era firmata «Charles»; l’autore è ora re d’Inghilterra. «Siamo rimasti a dir poco sbalorditi nel vedere una tale smania per questo lavoro», ha detto May Matthews, direttore di Bonhams. «Abbiamo ricevuto chiamate da tutto il mondo», dice. [Redazione]
Addii
La scomparsa di Rodney Graham. Il 22 ottobre è morto a Vancouver, all’età di 73 anni, Rodney Graham, artista concettuale canadese il cui lavoro ha attraversato molti media ma ha mantenuto un equilibrio instancabile di rigore e irriverenza. L’anno scorso aveva combattuto contro il cancro, secondo una dichiarazione rilasciata dalla sua famiglia. A Vancouver Graham era nato (nel 1949) ed è vissuto: la schiera di fotografi concettuali di quella città ebbe un’influenza precoce e duratura sul suo lavoro. Studiò con i membri della Vancouver School Ian Wallace e Jeff Wall, anche se a differenza delle loro immagini fantastiche ed enigmatiche, il lavoro di Graham si distinse subito per i suoi aspetti performativi e provocatori. Oltre alla fotografia, la sua pratica artistica si è ampliata includendo scultura, film, video e, soprattutto negli ultimi anni, pittura. [Benjamin Sutton]