Giorno per giorno nell’arte | 25 agosto 2022

Che cos’è oggi un museo? Risponde l’Icom | Arte nuovissima nella nuova casa newyorkese di Meta | Il Museum of the Bible restituisce un Vangelo a un monastero greco | Gli acquisti a man bassa dell’Hirshhorn Museum | Scoperta in Israele una dimora di lusso dell’VIII-IX secolo d.C | La giornata in 10 notizie

«Sacred Footprint» (2022), di Timur Si-Qin. Foto: Bradford Devins/OWLEY
Redazione |

Che cos’è oggi un museo? Risponde l’Icom, che ha una nuova presidente. Nel corso della sua assemblea generale, che in questi giorni si tiene a Praga, l’Icom (International Council of Museums), ha elaborato una definizione del concetto di museo, aggiornata alle nuove istanze e tendenze culturali che si stanno affermando nel mondo. «Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze». L’Icom ha anche nominato il suo nuovo presidente: Emma Nardi, docente ordinaria di Pedagogia sperimentale all’Università Roma Tre e fondatrice, nel 1994, del Centro di Didattica Museale, che tutt’ora dirige. Nardi, eletta presidente dell’Icom con 450 voti favorevoli e 68 schede bianche, succede ad Alberto Garlandini. [Redazione]

Arte nuovissima nella nuova casa newyorkese di Meta
. Quando tra poche settimane i lavoratori di Meta (l’impresa statunitense che controlla i social Facebook e Instagram, WhatsApp e Messenger e sviluppa i visori di realtà virtuale Oculus Rift) si trasferiranno nel loro vasto complesso di uffici di Manhattan nello storico James A. Farley Building, passeranno davanti a installazioni di grandi dimensioni, tra cui un murale dipinto di vari ecosistemi della coppia di artisti Esteban Cabeza de Baca e Heidi Howard, strisce tessili luminose ispirate ai paesaggi urbani di New York di Liz Collins e un dipinto a più pannelli intricato e pieno di simboli di Matthew Kirk. Emergendo nello spazio comune principale del complesso, un atrio a più piani, si scontreranno con un’imponente installazione di alberi sospesi di Timur Si-Qin e, appena oltre, una scultura e un murale di Baseera Khan. «Non è una collezione d’arte aziendale tradizionale», afferma Tina Vaz, a capo di Meta Open Arts, il ramo artistico e culturale del gigante tecnologico. «Pensiamo agli artisti come a piccole imprese, e gran parte di ciò di cui Meta tratta è aiutare le piccole imprese a prosperare, quindi vediamo queste commissioni come un’estensione di questo concetto». [Benjamin Sutton]

Il Museum of the Bible di Washington ha restituito il 23 agosto alla Chiesa greco-ortodossa un antico manoscritto di un Vangelo, l’ultima tappa di un percorso teso a rafforzare la sua reputazione, dopo esser stato oggetto di attento esame negli ultimi anni per il fatto di aver acquistato in passato opere illecite. Il museo ha dichiarato di aver ufficialmente riconsegnato l’oggetto in una cerimonia privata a New York, e che prevede di partecipare a una cerimonia formale per il ritorno del volume in Grecia il 29 settembre. Il Vangelo, che sarà rimpatriato al monastero di Kosinitza nella Grecia settentrionale, era stato acquistato dal museo in un’asta di Christie's nel 2011. [Redazione]

Gli acquisti a man bassa dell’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. Durante il picco della pandemia da Covid del 2020, oltre l’ordinaria amministrazione, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington ha sfruttato quel periodo drammatico per espandere la propria collezione permanente. Dalla fine del 2019, l'istituto ha acquisito 95 opere da 60 artisti, tra cui lavori di Huma Bhabha, Guerrilla Girls, Yayoi Kusama, Zanele Muholi, Christina Quarles, Tschabalala Self, Lee Ufan, Dana Awartani, Amoako Boafo, Paul Chan, Jeffrey Gibson, Chuck Close e Rachel Jones. [Redazione]

Scoperta in Israele una dimora di lusso dell’VIII-IX secolo d.C
. Un team di archeologi israeliani ha scoperto durante uno scavo archeologico preventivo condotto nella periferia della città di Rahat nel Negev una lussuosa dimora. Situato a circa 50 km a sud di Gerusalemme, il sito è databile tra l’VIII e il IX secolo d.C., l’inizio del dominio islamico nella regione, ha affermato il 23 agosto l’Autorità israeliana per le antichità (Iaa). Questa tenuta, composta da quattro ali organizzate attorno a un cortile centrale, era dotata di tutti i comfort immaginabili all’epoca, inserita in un contesto raffinato. I ricercatori, che hanno portato alla luce i resti di un’antica torre, di una cisterna e di un sistema di approvvigionamento idrico, hanno dissepolto, tra l’altro, pavimenti in marmo, affreschi policromi e stoviglie in vetro. [Redazione]

A Orvieto sono state trovate in un pozzo di 10 metri di profondità 300 maioliche integre databili tra il XIII e il XVI secolo
, nel corso di una campagna di scavi archeologici al Campo della Fiera. Tra gli oggetti ritrovati, una fiaschetta da pellegrino del Duecento e varie maioliche rinascimentali provenienti dalle principali botteghe dell’Umbria e dell’Alto Lazio. Il pozzo in cui è avvenuto il ritrovamento è ancora oggi funzionante e costituiva la riserva idrica del convento di San Pietro in Vetere. Gli oggetti rinvenuti hanno stupito gli stessi autori del ritrovamento per il loro eccellente stato di conservazione. [Redazione]

Restituite al sito sardo di Tharros tre tessere di un mosaico romano. Tre tessere di un antico mosaico romano, prelevate dal sito alcuni decenni fa da un turista che durante una visita all’area archeologica di Tharros, nel comune di Cabras (Or), si appropriò illegalmente di un «souvenir», sono state restituite da un parente dell’uomo, ormai deceduto, con una lettera di scuse. I frammenti sono arrivati al sito di Tharros, indirizzati alla biglietteria, in busta chiusa e con una lettera di accompagnamento. La Soprintendenza competente sta ora verificando i reperti per chiarirne la loro collocazione originale. [Redazione]

Il gallerista francese Emmanuel Perrotin entra nella scena artistica di Las Vegas aprendo una galleria al Bellagio Resort & Casino, una proprietà di Mgm Resorts (azienda statunitense attiva nel settore dell’intrattenimento). La galleria, situata lungo il percorso verso la piscina del casinò e adiacente alla Bellagio Gallery of Fine Art, vende stampe, edizioni, pubblicazioni e oggetti d’artista. Las Vegas da molto tempo lotta per ottenere spazi culturali, con una serie di progetti poi naufragati tra cui la filiale di Las Vegas del Nevada Museum of Art, recentemente cancellata, o una galleria di Pace Gallery che ha operato al Bellagio dal 2002 al 2007. [Gabriella Angeleti]

Un museo del Wisconsin pratica «violenza razzista istituzionale», secondo un gruppo di artiste nere
. Le artiste nere che partecipano all’edizione 2022 della Triennale del Wisconsin, una mostra regionale organizzata dal Madison Museum of Contemporary Art (MMoCA), hanno accusato il museo di «violenza razzista istituzionale». Circa la metà dei 23 artisti presenti nella mostra ha ritirato le proprie opere per protesta. Le accuse sono state pubblicate in una lettera aperta firmata dagli «artisti collettivi della Triennale del Wisconsin MMoCA 2022». La mostra è stata inaugurata ad aprile e dovrebbe durare fino alla fine di ottobre. Nella lettera, pubblicata il 19 agosto, si accusa il museo di «vergognosi maltrattamenti nei confronti degli artisti neri, degli appaltatori e del personale durante la mostra». Il museo ha negato le accuse, definendole «inappropriate e infondate» in una dichiarazione rilasciata dopo la pubblicazione della lettera. [Redazione]

Mostre che aprono

Etruschi, simbolo dell’Italia in Cina. Massimo Campigli, nel libro autobiografico Nuovi Scrupoli, ha scritto: «L’arte etrusca è pure un bel simbolo dell’Italia». La riflessione è condivisa evidentemente dagli organizzatori e dalle curatrici, tra le quali Paola Giovetti, Federica Guidi e Marinella Marchesi, della mostra «Etruschi. Signori dell’Italia antica»  allestita prima nel Wuzhong Museum di Suzhou (dal 25 agosto al 25 novembre) e poi nella città di Chengdu (dicembre-marzo 2023), una delle più popolose della Repubblica Popolare Cinese con oltre 14 milioni di residenti. Il nucleo centrale dell’esposizione è costituto da 303 reperti provenienti dalle collezioni storiche del Museo Civico Archeologico di Bologna e 27 opere appartenenti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni tematiche: nella sua parte centrale l’attenzione è portata sugli aspetti principali della vita quotidiana nel mondo etrusco attraverso l’illustrazione dei costumi e delle attività di una donna e di un uomo. Tra i reperti esposti si possono segnalare, almeno, due statuette in bronzo di devoti da Monteacuto Ragazza; il noto specchio sempre in bronzo detto «patera cospiana», su cui è ritratta la nascita di Atena armata dal cervello di Tinia (lo Zeus etrusco); monili in oro, ambra e vetro provenienti dalle necropoli bolognesi; un cratere attico con la presentazione di Eracle all’Olimpo; una statua di leone e due urne cinerarie in alabastro. [Giuseppe M. Della Fina]

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