Giorno per giorno nell’arte | 20 giugno 2022

Inaugurata a Kassel documenta15 | Fino a 400mila dollari per uno stand ad Art Basel | A Roma troppi palazzi storici diventano alberghi di lusso | Batman vola a 2,4 milioni di dollari | Con IA e robotica si ricompongono gli affreschi di Pompei | Aperto a Losanna Plateforme 10 | La giornata in 17 notizie

Museum Fredericianum, Kassel, documenta 15
Redazione |

Si è inaugurata il 18 giugno documenta 15, curata dal collettivo di Jakarta ruangrupa. Dalle varie recensioni sulla maggior parte delle testate internazionali emerge un’edizione molto lontana dai dettami del mercato, che mette invece in primo piano l’estetica, con opere di artisti delle più svariate provenienze che offrono prospettive. «Dal punto di vista formale, gran parte dei lavori ricorda la pratica sociale e l’estetica relazionale e c’è la sensazione palpabile che il mondo finirà presto, tentare di salvarlo sarebbe sciocco. Invece di un vicolo cieco nichilista, gli artisti e i collettivi praticano la cura e nutrono i mondi più piccoli: le comunità che li circondano. Il lavoro non è moralizzante, né didattico», scrive Emily Watlington su «Art in America». Poche e lontane tra loro le soluzioni blockchain proposte. La mostra è piena di posti vuoti in attesa di essere attivati, di documentazione del passato e di progetti fuori sede autofinanziati. «Ciò che molti artisti stanno mettendo in scena nell’ambito di questa mostra non è in mostra in questa città tedesca, e non lo sarà mai. Documenta 15 riconosce che creare oggetti d’arte, per poi condannarli a un cubo bianco, dove sono separati dalla vita reale, è un’idea occidentale recente. Lo spettacolo non è stato realizzato solo per coloro che hanno il privilegio di arrivare in Germania. Forse questo è l’unico modo per avere una mostra veramente globale», conclude la giornalista. [Art in America]

Shanti Escalante-De Mattei analizza su «Artnews» i prezzi per esporre ad Art Basel. La sezione più costosa è «Unlimited», dove si esponevano installazioni di grandi dimensioni per costi astronomici. La quota per esporre era compresa tra 18mila e 20mila dollari, ma è il costo per portare l’opera a Basilea e installarla che fa lievitare le cifre fino a oltre 100mila dollari. La tariffa per Unlimited è inoltre in aggiunta alla normale tariffa per lo stand che le gallerie pagano, che varia da 12mila dollari per un piccolo spazio per gallerie giovani fino a 100mila dollari per uno spazio di grandi dimensioni per un blue-chip con scelta della posizione. Le gallerie possono spendere fino a 400mila dollari per essere ad Art Basel, tenendo conto di alloggio, cene, feste e promozione. [Artnews]

A pochi giorni dall’apertura della 35ma Tefaf (24-30 giugno), la prestigiosa fiera europea che copre 7.000 anni di storia dell’arte, sono già annunciate importati sorprese. La galleria Christopher Bishop Fine Art di New York porterà a Maastricht il ritrovato «Diana ed Endimione» (1720) del pittore tardo barocco Sebastiano Ricci, comprato a una vendita online di Marion Antique Auctions per 514.800 dollari. Il dipinto raffigura l’incontro tra Diana e il corpo senza vita del suo amante mortale Endimione in compagnia di un Cupido con ali di farfalla e di un cagnolino. Il dipinto di circa 96-147 cm è realizzato nella maturità dell’artista ormai famoso da Venezia al Regno Unito, alla Francia, probabilmente su commissione del conte di Burlington. La transizione dallo stile barocco e rinascimentale al rococò e neoclassicismo è evidente in dettagli come le vesti dai colori contrastanti, il posizionamento dello sguardo femminile e la composizione teatrale complessiva. Bishop proporrà anche il disegno dell’ammiraglio Maarten del maestro olandese Jan Lievens datato 1653, ritrovato, come il dipinto di Ricci, in una vendita online della stessa casa d’asta del Massachusetts. [Osman Can Yerebakan]

A Losanna è stato aperto un nuovo centro d’arte grande quanto cinque campi da calcio (25mila metri quadrati) costato oltre 200 milioni di dollari. Si chiama Plateforme 10 e riunisce tre musei. Realizzato nell’ex stabilimento di riparazioni auto vicino alla stazione ferroviaria, comprende nuove sedi per il museo Photo Elyée e il Musée Cantonal de Design et d’Arts Appliqués Contemporains (MUDAC), oltre a caffè e ristoranti. Firmato dagli architetti portoghesi Aires Mateus, il nuovo edificio del Photo Elysée è concepito come una scatola nera al piano terra, e il MUDAC come una scatola bianca al secondo piano. Si aggiunge infine un edificio progettato dall’agenzia di architettura catalana EBV (Estudio Barozzi Veiga) per il Musée cantonal des Beaux-Arts (MCBA), inaugurato due anni fa. Tutti e tre i musei, Photo Elysée, MUDAC e MCBA, erano precedentemente in edifici separati. [Redazione]

Continua la devastazione culturale di antichi Palazzi storici a Roma trasformati in alberghi di lusso. Ora tocca all’antico Collegio del Nazareno del 1630, vicino a piazza di Spagna. Verrà trasformato in hotel e perderà parte della sua storica struttura. Altra grave manipolazione storico-culturale, trasformazione in hotel di lusso, subisce la sede centrale della Banca Nazionale del Lavoro in via Veneto, edificio storico dell’arte contemporanea con gli storici affreschi liberty sulle Arti e Mestieri. Il grande Palazzo, dell’architetto Marcello Piacentini, gloria dell’architettura razionale del 1937, sarebbe stato venduto a 190 milioni di euro. Il volume degli affari, la vendita di palazzi storici a Roma per trasformarli in alberghi super stellati, ha già prodotto un giro di affari che ha superato i tre miliardi di euro. La Banca Nazionale ospitava una fantastica collezione d’arte, ora trasferita, con capolavori del Canaletto, Lorenzo Lotto, Guttuso, Mafai, Savinio, De Pisis, De Chirico, Severini. [Tina Lepri]

Anna Sorokin, nota come Anna Delvey, la truffatrice condannata nel 2019 per truffa e frode, entra nel mercato degli Nft con il progetto intitolato «Reinventing Anna». Sorokin, cittadina russa che nel 2013-17 si è finta un’ereditiera tedesca con un patrimonio di 60 milioni di dollari, è attualmente in custodia. I 10 Nft che ha coniato sono immagini che ritraggono una carta di credito illustrata con scene della sua vita. Progettato dal creatore di fumetti alternativi Johnny Ryan, il primo drop raffigura una donna dietro le sbarre che dice a un visitatore: «Sembri povero». Gli acquirenti riceveranno anche l’accesso a Sorokin tramite live streaming esclusivi e altri eventi online e metaverse. Un gruppo d’élite di top holder avrà la possibilità di parlare al telefono con lei e ricevere schizzi disegnati dall’artista della truffa e oggetti personali del suo tempo dietro le sbarre. Il titolo del progetto fa riferimento a «Inventing Anna», una miniserie romanzata Netflix che racconta gli elaborati schemi di Sorokin di prendere in prestito ingenti somme di denaro e falsificare estratti conto mentre fluttuava tra gli hotel di lusso. [Claire Voon]

Nel 2017 Gerhard Richter (1932) ha smesso di dipingere. Da allora si è concentrato sui disegni. Ad Art Basel ha esposto per la prima volta una suite 21 schizzi del 1986, scoperti di recente presso la Hess Art Collection (proposti a 650mila dollari). Sono studi preparatori per il dipinto monumentale «SDI», gli unici studi per un dipinto astratto sopravvissuti, secondo Dieter Schwarz, l’editore del catalogo ragionato dei disegni di Richter. I lavori su carta «offrono una visione straordinaria dei metodi di lavoro di Richter. Ha spesso lottato con i suoi dipinti, usando la spatola per cancellare le parti», spiega Schwarz. La galleria che ha esposto i disegni, Sies + Höke Galerie, stima che ne esistano circa mille: il mercato dei disegni di Richter è per appassionati e si sta sviluppando lentamente, afferma il gallerista Alexander Sies. Il mercato dei suoi dipinti, invece, dopo il record 2015 (46,4 milioni di dollari) si è in qualche modo ammorbidito. Complessivamente il valore delle opere di Richter è aumentato del 27% nel 2021, mentre dal 2000 il prezzo dei suoi dipinti è aumentato in media di 13 volte, secondo Artprice. [Anny Shaw]

Un anno dopo che la rete Bitcoin ha preso vita nel 2015, l’artista franco-americana Sarah Meyohas ha creato il suo progetto «BitchCoin», sviluppando la propria criptovaluta con l’idea che i collezionisti investissero negli artisti anziché nelle opere. L’ispirazione le è venuta dall’invenzione del Bitcoin, che descrive come un atto creativo. Lanciato prima dell’avvento di Ethereum, «BitchCoin» è il primo token coniato da un artista su una rete blockchain, uno dei primi precursori degli Nft. Questa settimana Bitcoin ha subito un duro colpo, scendendo del 25% (valore più basso in 18 mesi). Meyohas osserva che è «importante separare le preoccupazioni del mercato dai binari della tecnologia. Stiamo entrando in una recessione e c’è una fuga verso la salvezza. Non dovrebbe sorprendere che i jpeg facilmente scambiabili non siano risorse sicure». Ad Art Basel, Meyohas ha venduto una scultura con ologramma della serie «Interferences», con la galleria Marianne Boesky, per 295mila dollari. L’opera è la versione analogica della realtà aumentata: «È una registrazione e una ricreazione delle onde luminose che può essere vissuta solo di persona, attraverso la fisica dello sguardo», conclude. [Anny Shaw]

Andy Barnham, fotografo londinese ed ex ufficiale dell’esercito britannico, ha incontrato e fotografato molti interpreti afgani residenti nel Regno Unito. In tutti i ritratti le identità dei soggetti sono state nascoste. La nuova serie di Barnham, «We Are Here because You Were There: Afghan Interpreters in the UK», esplora «il profondo intreccio tra il Regno Unito e l’Afghanistan e il modo in cui esso ha plasmato la vita di questi interpreti afgani dall’infanzia o dalla prima età adulta. È fondamentale che l’identità di coloro che ho fotografato sia protetta». Ogni ritratto comprende fino a una dozzina di fotogrammi presi da varie direzioni, dimensioni, opacità e angolazioni. Barnham sfoca, pixela e unisce ogni fotogramma per presentare un ritratto finale. «C’è un sottile equilibrio tra personalità, emozione e identificazione», aggiunge. Barnham ha deciso di proteggere nomi e identità attraverso tecniche di produzione, in modo che non venissero visti dai talebani di nuova alfabetizzazione digitale che ora governano, ancora una volta con la forza, lo stato dell’Afghanistan. Ha invece girato e montato i suoi soggetti «in modo da rendere anonimi gli interpreti che hanno una famiglia in Afghanistan ancora minacciata». [Tom Seymour]

Il 16 giugno Heritage Auctions ha venduto la copertina del primo numero di Batman «Il ritorno del cavaliere oscuro» (1986) per2,4 milioni di dollari, l’ultimo esempio di fumetto o fantasy art venduto dalla stessa casa d’aste per oltre 1 milione di dollari. La carriera dell'illustratore Frank Frazetta , scomparso nel 2010, è iniziata nei fumetti prima di trovare fama nella pittura di copertine per romanzi fantasy. Quattro i suoi dipinti venduti per oltre 1 milione di dollari: «Egyptian Queen» del 1969, copertina della rivista Eerie n. 23 (5,4 milioni di dollari nel 2019); «Death Dealer 6» del 1990 (1,7 milioni di dollari nel 2018). Nel 2020, il suo dipinto «Una principessa di Marte» del 1970 è stato venduto online per 1,2 milioni di dollari. E «At the Earth’s Core» del 1974 di Frazetta, copertina dell’omonimo romanzo di Edgar Rice Burroughs ha fatto oltre 1 milione di dollari nel 2016. [New York Times]

Proseguono le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale in ambito archeologico. Attraverso un’infrastruttura robotica dotata di braccia meccaniche, saranno infatti riposizionati i frammenti di affreschi della Casa dei Pittori e della Schola Armaturarum nel parco archeologico di Pompei. La domus fu abbattuta dalle bombe della Seconda guerra mondiale, mentre la Schola Armaturarum crollò nel 2010 causa degrado e abbandono.  Il robot scansionati e identificati i frammenti grazie a un sistema di digitalizzazione 3D, sarà in grado restituirgli la giusta collocazione. Fa parte del progetto RePAIR (Reconstructing the past: Artificial Intelligence and Robotics meet Cultural Heritage), avviato nel settembre 2021 per 4 anni. [Redazione]

I reperti archeologici restituiti da New York lo scorso dicembre sono in mostra al nuovo Museo dell’Arte Salvata, presso il Museo Nazionale Romano, che celebra l’operato dei Carabinieri TPC. Con l’apertura a Roma del Museo dell’Arte Salvata, Giuditta Giardini su «Il Sole 24 Ore» coglie l’occasione per fare il punto sulla politica italiana in tema di restituzioni: «Nel 2022, è difficile capire, dall’esterno, cioè fuori dalla stanza dei bottoni, quale sia la strategia o comunque la politica culturale estera del Ministero della Cultura che con una mano, quella della giustizia (TPC e Procure straniere), restituisce opere d’arte e con l’altra firma accordi di prestiti a lungo termine (Argenti di Morgantina? Forse Atleta di Fano?) o accetta pesanti termini di accordi bilaterali che riguardano gli beni culturali del paese. Sul punto non pare siano stati realizzati studi, report, né improntati piani d’azione o se questi sono stati fatti non sono stati resi pubblici, non c’è discussione su questi temi. La politica culturale estera italiana che se ben fatta potrebbe giovare al Paese è oggi sottratta al dibattito pubblico. I vari ripensamenti del MiC dovuti alla staffetta dei governi succedutisi ha delegato il ruolo di ambasciatori culturali italiani ai Carabinieri, il Ministero all’ombra di questa macchina potente è immobile o forse disinteressato». [Il Sole 24 Ore]

La quasi assenza di fiere per due anni e l’aumento delle vendite online hanno riacceso le speculazioni sul loro possibile indebolimento. E se già prima della pandemia si parlava si parlava di una stanchezza nei loro confronti, l’eccezionale allineamento di giugno di tre grandi eventi, quasi contemporaneamente, in un momento generalmente non favorevole al rinchiudersi, pone fine (temporaneamente) a questi interrogativi. Non può essere altrimenti. Secondo l’economista Clare McAndrew nel rapporto pubblicato da Art Basel / UBS, le fiere, in particolare di arte contemporanea, hanno acquisito un peso notevole nel mercato, al punto da pesare il 43% delle vendite delle gallerie. [Redazione]

L’artista di Glasgow Nathan Coley ha installato un enorme messaggio («You Imagine What You Desire Immagina quello che desideri») scritto con brillanti luci da luna park, sorretto da un’impalcatura alta cinque metri, sopra la passeggiata a ovest di Newhaven, visibile dai profughi in mare come dai turisti e dai dogwalker che passeggiano lungo il fronte. È una delle sue dei opere pubbliche monumentali attualmente installate in varie località del Sussex, in seguito all’annuncio del piano del governo per i rifugiati in Ruanda. «Di tutte le location, questa è la più politicamente carica», afferma l’artista 54enne a The Guardian.

È stata rinviata a data da destinarsi, per causa di forza maggiore, la conferenza stampa di martedì 21 giugno alle ore 11 nel Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte, per annunciare la donazione della Collezione Lia e Marcello Rumma allo Stato Italiano di cui abbiamo dato notizia nel Giorno per giorno del 17 giugno.

Mostre che aprono
Il 23 giugno alle 18 nella Galleria d’Arte +Russo a Roma si inaugura la mostra «Omaggio a Maurizio Fagiolo dell’Arco», curata da Laura Cherubini. «Grandissimo storico dell’arte, personalità poliedrica, brillante studioso e creatore di indimenticabili mostre», come lo descrive la curatrice, Maurizio Fagiolo dell’Arco (1939-2002) spaziava dal Barocco alla Metafisica, dal Futurismo alla Scuola di piazza del Popolo, ai più giovani artisti contemporanei. In mostra opere, tra gli altri, di Carla Accardi, Giacomo Balla, Alighiero Boetti, Piero Dorazio, Tano Festa, Man Ray, Giulio Paolini, Andy Warhol e Pino Pascali.

Addii
È scomparso il 17 giugno in Toscana a 76 anni lo scultore e pittore figurativo Marco Borgianni, fondatore nel 1970 della rassegna «Vico Arte» dove hanno esposto tra gli altri Guttuso, Treccani, Maccari, Murer e Zancanaro. Negli anni Ottanta ha iniziato le esposizioni all’estero: a Rabat, in Marocco (1981), a Auverse sur Oise (1983), a Parigi (dal 1984 al 1988), a Reims (1986), in Svizzera (1987 e 1988), a Ginevra (dal 1988 al 1993), fino alle personali in Canada e in Giappone del 1985. Nel 1982 è all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco e nel 1995 ha affrescato la Cappella di San Michele in Colle Petroso a Radda in Chianti. [La Nazione]

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